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Il futuro nelle mani

Creato il 11 agosto 2011 da Sportduepuntozero

Raramente capita di vedere un adulto sfrecciare rasoterra, per giunta sdraiato su un megatriciclo. Capita ancor più raramente se l’adulto in questione è una ragazza interamente bardata di colori azzurro nazionale e se la suddetta fanciulla se ne sta nel bel mezzo di una piazza. Il tutto nella tranquilla cittadina di Alba. In tal caso, nemmeno la proverbiale discrezione piemontese può evitare certi interrogativi: lei chi è? E cos’è quell’affare a tre ruote?

Triciclo formato maxi

Il futuro nelle mani
Telaio in carbonio. Tre ruote leggermente più piccole di quelle delle bici: due dietro ed una davanti sterzante. Un manubrio collegato alla ruota anteriore che si inclina per girare a destra o sinistra a cui sono attaccate due manopole che si azionano con un movimento circolare in avanti. Lì, dove poggiano le mani, è installato il classico cambio da bicicletta. A tutto questo ambaradan si aggiunge un seggiolino monoposto dove il conducente si piazza in posizioni che variano dallo sdraiato al seduto, in base alla comodità. Raccontato così sembra uno strumento bizzarro (in effetti lo è), ma chi ci sale sopra …non può che rimanerne affascinato. A prima vista può sembrare semplice da controllare, ma finché non si prova è davvero difficile carpirne i segreti. Curvare senza rallentare ai due all’ora è un’impresa titanica e ribaltarsi per la troppa velocità è il minimo che possa capitare.

Questione di feeling
L’oggetto in questione si chiama Handbike ed è la risposta alla bicicletta per tutti coloro che hanno problemi agli arti inferiori. Francesca Fenocchio l’ha scoperta qualche anno fa, quasi per caso.
Un giorno stava partecipando per gioco ad una gara in sedia a rotelle e vide questo bolide sfrecciarle vicino. Ne rimase incantata. Il caso volle che un suo conoscente ne avesse una in più da farle provare. E fu subito amore. Francesca si prese qualche breve istante per riflettere e poi si convinse: doveva averla. Avete presente un bambino che si incanta davanti ad un oggetto nuovo? Ecco, deve essere stata quella la reazione. Ma con una differenza sostanziale: di quell’attrezzo Francesca ha fatto la sua vita.

Scelte di vita
Per lei è stato un po’ come rinascere. Un’infanzia tranquilla ed un’adolescenza normale.
Poi, qualcosa che non va. Gli esami e la scoperta del terribile male. Un’unica soluzione ed una grande controindicazione: l’operazione la sola via, la sedia a rotelle il vero rischio. Francesca ha affrontato a testa alta le avversità e ha scelto la vita, pur sapendo a cosa andava incontro.
L’handbike è stata importante per lei: da quando l’ha scoperta non se ne è più separata.

Pioniera
Era il 2006 quando Francesca saliva per la prima volta su questo mezzo. Da allora sono passati 5 anni e la tecnologia ha fatto passi da gigante. D’altronde l’handbike è uno strumento piuttosto recente e la vera rivoluzione è in atto solamente ora: migliori materiali significano prestazioni superiori e conseguentemente maggiori possibilità di vittoria. Ovviamente, a patto che chi la guidi ne abbia le capacità. E Francesca, da questo punto di vista, non è inferiore a nessuno.

Cacciatrice d’oro
Il suo ultimo obiettivo è Londra 2012. Per qualificarsi deve ottenere una serie di risultati e ormai manca poco. Ma non è stato per niente facile. In questo anno Francesca si è presa grosse pause dal suo lavoro di impiegata all’ASL per allenarsi in vista dell’Olimpiade. Il duro lavoro l’ha ripagata. Ora non resta che andare a caccia dell’Oro.

di Edoardo Blandino

 

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