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Il lavoro è un favore

Creato il 14 settembre 2012 da Simodisordina @simodisordina

Il lavoro è un favoreOggi finalmente si è fatto un grosso passo avanti nella costruzione di una grande CrescITALIAsalva da inutili legacci burocratici che hanno a che fare con i parassitari diritti di chi per primo è responsabile della piaga della disoccupazione: sto parlando dei lavoratori. Già perchè è colpa dei lavoratori se ci sono i disoccupati; se i lavoratori si togliessero dai coglioni ci sarebbero più lavori disponibili e quindi meno disoccupati. Questo ragionamento non fa una piega, giusto? E’ così, questa casta va abbattuta, il lavoro non è un diritto ma è un favore che qualcuno ti fa e tu lavoratore devi essere grato, non essere avido e farti da parte al momento giusto. Per questo ieri il nostro Presidente Monti, vicario di Silvio in terra, ci ha finalmente detto chiaro e tondo che lo statuto dei lavoratori è una merda e che è colpa di quei diritti se ci sono troppi disoccupati! Pare che anche la Fornero si stia occupando della questione. Domenica scorsa, mentre i suoi body guards si facevano largo nella pitlane del gran premio d’Italia a Monza usando la pistola, la Ministra parlava con Marchionne che pure lui era al gran premio. Si sa che il buon Sergio è uno stratega sommo del mondo del lavoro e due teste di quel livello lì possono solo fare miracoli di progettazione socio-economica. Infatti qualcosa di geniale è saltato fuori, Marchionne stava facendo bollire qualcosa in pentola. Non so se vi ricordate quel famoso referendum interno ai lavoratori Fiat di gennaio 2011; il quesito era: preferite rinunciare ai diritti sindacali o essere licenziati? Ve lo ricordate? Vinse purtroppo la prima crocetta e quei comunisti del PD, capeggiati dal Sindaco di Torino Fassino, dissero: Marchionne ora con questo voto, visto che è un fottuto geniaccio di manager, farà un piano di sviluppo con i controcazzi,la Fiat venderà più macchine di Mercedes e Renault messe insieme e saranno assunte frotte di persone. Ma come sappiamo quelli del PD, pur sforzandosi, certe cose non le capiscono e Marchionne fu solo con la violenza costretto dai lavoratori a fare un favore… ai lavoratori e a fare questo piano di sviluppo. In verità il piano era già stato messo a punto prima del referendum ma Marchionne non voleva farne un obbligo, insomma il giusto principio era: se ci riusciamo bene sennò fa niente. Il genio italocanadese sa benissimo che in tempo di crisi non si deve sviluppare niente ma solo investire in borsa per non pagare le tasse, ma purtroppo fu costretto dopo il voto di quel referendum a impegnarsi. Così in questi giorni, responsabilmente, il grande Sergio ci fa notare che dopo due anni quel piano è andato giustamente a farsi fottere, come lui aveva previsto!

Ora la colpa di chi è? Ma è ovvio! Tutti diranno che è di Marchionne ma invece, come dovrebbe essere chiaro, il problema è stato causato dallo Statuto dei lavoratori e dai lavoratori! Questi ultimi se si fossero licenziati da soli, e quindi avessero votato l’altra crocetta a quel famoso referendum, non avrebbero poi costretto Marchionne, tramite i violenti diritti sanciti dallo Statuto, a impegnarsi su un piano che non si poteva realizzare e che addirittura comprendeva delle ASSUNZIONI! E pensare che lui, cioè Marchionne, gli voleva fare un favore… ma loro, la casta dei lavoratori, sono avidi e non hanno nemmeno detto grazie! Quindi la prossima volta che ci sarà un referendum di quel tipo è meglio autolicenziarsi, puttosto che mettere a repentaglio la reputazione di un simbolo dell’Italia che vince, Sergio Marchionne, che in questa faccenda ha fatto proprio ‘na figura e’ merda!


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