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Il letargo è terminato per il Mago!

Creato il 11 aprile 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

Come un fulmine a ciel sereno nella stagione fallimentare di New York, un po’ all’improvviso è tornato sotto i riflettori  Andrea Bargnani e l’autentica standing ovation dedicatagli presso il Madison Square Garden qualche giorno fa contro Philadelphia ha permesso al Mago per una sera di godersi gli applausi e le pacche sulle spalle, chiudendo nel cassetto, almeno per una sera, le critiche che da sempre gli vengono mosse.

E che sia stata una grande serata lo sottolinea anche il suo allenatore Derek Fisher, con parole che sembrano incoraggiare Andrea a mantenere questo livello di gioco e quella rabbia agonistica che ha speso sul parquet newyorkese:

Sono maggiormente colpito dagli otto rimbalzi e quattro stoppate rispetto ai punti (25 ndr), può fare tanti punti ma se difende e va a rimbalzo ed utilizza il suo fisico per bloccare i tiri in questo modo ci rende una squadra migliore.

Il principio di Aprile di sicuro sorride ad Andrea, che in 3 gare ha fatturato in media 16.3 punti, 4.7 rimbalzi, oltre alle notevoli percentuali alla voci stoppate (1.7) e tiro da 3 punti (66.7%).
D’accordo che una rondine non fa primavera tuttavia l’exploit contro Philadelphia, sopratutto per quanto riguarda l’aggressività nella metà campo difensiva (giustificata dagli 8 rimbalzi e sopratutto dalle 4 stoppate prodotte), non è da interpretare come un episodio isolato (nonostante l’avversario affrontato non sia certo un top team) ma come un lento processo di crescita partito sostanzialmente dal mese di Febbraio:

I progressi di Bargnani in punti e rimbalzi da Dicembre ad Aprile

I progressi di Bargnani nelle percentuali di tiro da Dicembre ad Aprile

Il centro azzurro ha quindi inziato a cambiare passo, forse agevolato dalle mutate condizioni all’interno del roster Knicks (come l’assenza di senatori che monopolizzano il possesso del pallone, e qualsiasi riferimento a Carmelo Antony è puramente voluto) condividendo in questo momento una sorte comune ad altri due portacolori azzurri in NBA (Danilo Gallinari e Gigi Datome) impegnati a guadagnare o riprendersi un ruolo di primo piano nelle rispettive franchigie.
Altro dato importante è la salute, che nelle ultime due stagioni ha continuativamente voltato le spalle al Mago, prima per i problemi al polpaccio, poi al gomito, poi la polmonite, poi l’altro gomito e infine qualche problema muscolare. Davvero difficile prendere ritmo e rientrare in una Lega dove si gioca praticamente ogni sera e le possibilità di allenarsi di squadra sono limitate, e dove se non sei al 100% gli avversari lo notano e lo fanno notare a tutti.

Alla soglia dei 30 anni, con 8 anni di servizio nella lega americana e con l’attuale contratto in scadenza quest’estate queste ultime partite sono assolutamente fondamentali per Bargnani perché gli permetteranno di mettersi in vetrina sponsorizzandosi al meglio per la prossima free agency estiva.
New York dal canto suo una proposta di rinnovo al Mago è certo che la farà, puntando ad un contratto a cifre da veterano ma questi matrimoni si siglano in due ed Andrea, com’è giusto che sia, vaglierà tutte le opzioni.
Non è da escludere che scelga di giocare in una squadra in ricostruzione nel quale recitare un ruolo importante, nonostante i 29 anni e le troppe stagioni in cui sono mancati gli stimoli e quella voglia di dimostrare, una volta per tutte, il suo reale livello di gioco.

 

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