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Il nuovo Michael Beasley

Creato il 02 gennaio 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

michael BeasleyQuando a Miami DWade dice alla proprietà che gli farebbe molto piacere non vederti più nel roster dell’anno successivo della sua squadra sai già cosa succederà, una trade, ma è anche vero che l’ex Flash non è una di quelle superstar che si innamora e disinnamora dei giocatori in quattro e quattrotto. Michael Beasley ha fatto il possibile perche Wade facesse questa richiesta al GM Pat Riley, mettendosi nei guai (e anche molto seri purtroppo) fuori dal campo, e rendendo il giusto sul parquet.
Di sicuro avere in cambio di una seconda scelta assoluta (draft 2008 dietro solo a Derrick Rose) solamente un’altra futura scelta non è il massimo ma agli Heat la voglia di liberarsi di un giocatore diventato ormai scomodo e di avere tantissimo spazio salariale a disposizione per poter mettere in atto la firma delle tre stelle come poi accaduto era tantissima.

A guadagnare di tutto questo è stata sicuramente Minnesota che dopo una serie di scelte di mercato piuttosto sciagurate (a partire dallo scambio con Boston per Garnett) è riuscita a metterne a segno una davvero importante. Beasley in questa stagione sta giocando ad un livello veramente alto, le sue cifre sono passate da 14 punti e 6 rimbalzi di media a 21.8 punti, 6.1 rimbalzi e 1.8 assist; anche i minuti sono cresciuti da 29.8 a 34.6 e così anche i tiri tentati (13.3 in Florida, 18.3 nel Minnesota) e le percentuali, soprattutto da tre punti dove Be-Easy colpisce addirittura con il 43.9%! Cifre niente male per un’ala grande con movenze e tiro da guardia ma anche fisicità degna di un lungo. Ad appena 22 anni nei giovanissimi TWolves è già diventato uno dei leader grazie alle sue tre stagioni tra i Pro e poco male se il record di squadra dice un misero 9-25, penultimo posto nella Western, perchè il progetto della dirigenza era ambizioso e puntanto al lungo periodo, lo si sapeva, e questo progetto però sta già avendo i suoi dividendi con l’esplosione di questo giocatore, del suo compagno di reparto Kevin Love (miglior rimbalzista della Lega) e di altri giovani come Johnson, Webster, Brewer e Pekovic.

Purtroppo per lui l’ex Kansas University ha un po’ gettato al vento le sue due prime stagioni con gli Heat, i numeri per carità dicevano di un discreto giocatore, ma il suo atteggiamento sul campo era a dir poco fastidioso, troppo anche per i suoi compagni di squadra. I problemi fuori dal campo poi ne hanno minato la seconda metà della scorsa stagione, il giocatore ha dichiarato di essere caduto in un grave periodo di depressione e di aver pensato anche al suicidio, cosa che per fortuna non è accaduta e grazie alle persone a lui care e a qualche buon psicologo è riuscito ad uscire da questa tremenda situazione.

Anche di tutto questo i beneficiari sono stati i Timberwolves che ora si possono godere le gesta di questo giocatore (già sei trentelli in stagione) con delle mani fantastiche e in grado di cose come queste:


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