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Il rebus di Amanda Knox

Creato il 27 marzo 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

showposterTorna sui media Usa l’omicidio di Perugia, da sempre innocentisti nei riguardi della ragazza di Seattle, considerata vittima del sistema investigativo e giudiziario italiano. Tg La7 cronache apre l’approfondimento pomeridiano puntualizzando che si ricomincia. La Corte di Cassazione ha ribaltato  definitivamente la sentenza di secondo grado, ha annullato il processo di appello per l’omicidio della studentessa inglese  Meredith Kercher uccisa nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007. Sono state accolte le richieste del procuratore generale che ha fatto una durissima requisitoria. Il processo, a questo punto sarà trasferito a Firenze. 

Una notizia che è rimbalzata negli Stati Uniti, dove vive Amanda Knox, tutti i siti e le principali emittenti televisive ne hanno parlato, da sempre innocentisti nei confronti della ragazza. Al Seattle Times, Amand

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a dice di essere addolorata e definisce “completamente infondata e ingiusta” la teoria dei procuratori di Perugia. “Non importa ciò che accadrà: io e la mia famiglia continueremo la nostra battaglia legale, fiduciosi nella verità contro accuse errate”.

È stata la news della notte americana e il volto di Amanda è tornato sugli schermi dei principali network.

La decisione della Cassazione irrompe anche nei quotidiani inglesi, paese d’origine della vittima. Per il legale della famiglia Kercher si tratta di una “vittoria processuale e morale”.

Angelo o diavolo. Vittima o carnefice. Il passato ritorna dopo la ripresa della vita a Seattle. Come in un flashback rivive la notte del delitto, gli anni di carcere, la liberazione e ora, tutto da rifare.

Il delitto di Perugia è stato un punto dolente tra Italia e Stati Uniti. I media americani, sono sempre stati innocentisti e non hanno mai nascosto il loro disappunto nei confronti della giustizia italiana.  Un innocente all’estero, titolava il  New York Times nel 2009. Immagini che per quatro anni si rincorrono tra Stati Uniti e Europa: il bacio tra Amanda eRaffaele la mattina dopo il delitto, Peru

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gia sconvolta, la foto della giovane vittima Meredith, le tracce del DNA sul suo reggiseno, il sangue e il coltello. E ora si riparte dal memoriale di Amanda. Una descrizione della notte in cui venne uccisa Meredith Kercher resa a caldo in Questura a Perugia. Pagine scritte a penna, in inglese, in cui l’americana finì per accusare Patrick Lumumba, risultato invece estraneo al delitto. Quel memoriale non venne preso in considerazione dai giudici d’Appello perché ritenuto inattendibile.

Per i media inglesi la studentessa fu subito Foxy Knoxy.  Una furba spregiudicata. Il diavolo dietro la faccia d’angelo.  In quel nomignolo velenoso, la lettera scarlatta tatuata sulla pelle di Amanda Knox, la Volpe e la sua storia, la sua vita, i suoi aggressivi gusti sessuali, il suo visino michelangiolesco, lo sguardo ambiguo, lontano e impautito. Più importante della vittima la ventunenne inglese Meredith Kercher, sgozzata  in un appartamento di Perugia e subito trasformata nella scandalosa scusa per scavare nei labirinti ment

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ali della sua presunta assassina.  Fragile e spietata. Beve ed è sola, scriveva il Daily Mail parlando di Amanda l’indomani del delitto.

Gli americani invece fanno il tifo e credono in un ingiusto processo italiano. Perfino l’ex segretario di Stato, Hillary Clinton conosceva bene la vicenda ed esprimerà il suo apprezzamento per l’assoluzione in appello della ragazza  il 4 ottobre del 2011. Il ritorno a casa di Amanda, che finalmente piange, dopo l’assoluzione, a Seattle tra chi l’ha sempre sostenuta e qui la Knox ricomincia la sua nuova vita. Scrive un libro  Waiting to be heard, in attesa di essere ascoltata, è il titolo firmato con la casa editrice dopo un’asta da 4 milioni di dollari. E anche Raffaele Sollecito, che invece, vive sempre in Italia ha scritto un libro, intervistato di recente da un’emittente americana, parla ancora di Amanda e della distanza che c’è tra loro. “L’ami ancora”? – gli si chiede – “No, è la risposta – noi abbiamo vite completamente diverse, io sono single -  aggiunge – lei vive a Seattle con il fidanzato”.

Si parte da qui, ma si può arrivare lontano. Perché bisognerà riesaminare ogni indizio e analizzare gli elementi contrari, si dovranno rileggere o forse addirittura ripetere alcune perizie con un’attenzione particolare a quelle sul Dna. Raffaele Sollecito e Amanda Kn

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ox di nuovo sul banco degli imputati. Per difendersi dall’accusa di avere concorso a uccidere Meredith Kercher. “Non è giusto” ha detto la Knox, che ora ha 25anni, alla notizia che il processo è da rifare però, per il suo avvocato,  è pronta  a combattere ancora. La sorella di Meredith, Stephanie, ha accolto in lacrime la sentenza della Cassazione.

Tante facce della stessa medaglia e una sola certezza, Meredith non potrà ritornare a vivere.


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