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Il Sussurro della Democrazia

Creato il 18 dicembre 2011 da Baraem
Pubblicato domenica, 11 dicembre 2011 su ilmioegitto.splinder.comVenerdi’ passato e’ stato dedicato al turismo ( il secondo dalla fine della Rivoluzione ad oggi).
Con una grande manifestazione a Piazza Rimeya, il piu’ grande piazzale di Pyramids Road, a pochissimi minuti dalla Piana di Giza, sono scesi in strada egiziani che lavorano nel settore turistico e che dallo scorso Gennaio vivono di stenti.
Guide turistiche, archeologi, albergatori, ed il Ministro del Turismo..tutti in strada con un solo inno:
“El Siah Rezhena – Il turismo e’ la nostra fonte di vita”.
La manifestazione e’ stata dedicata sia ai turisti che da molte parti del mondo (Italia in primis) hanno smesso di visitare l’Egitto, sia ad alcuni esponenti del Partito salafita Nour, che in questi giorni si sono dati le martellate sui piedi.
AbedEl Moneaim Shahat, un esponente del suddetto partito, ha invitato gli egiziani a correggersi ed ha coprire il viso delle statue con tele o cera di candela, affinche’ i visi non fossero esposti.
Questa affermazione ha fatto ridere ed ha sconvolto quella fetta di egiziani che vivono del turismo (quasi 9 milioni di persone).

Qui ci terrei a fare delle precisazioni.
I SALAFITI SONO SEMPRE ESISTITI.
Da quando vivo al Cairo, e sono quasi 14 anni, di affermazioni furiose come queste ne ho sentite a bizzeffe. Potrei farne un lunghissimo elenco..
Da sempre i Salafiti si riuniscono tra di loro, producono audiocassette che poi rivendono alle stazioni dei microbus, cercando di diffondere il loro pensiero religioso.
Da sempre sono stati contro i visi scoperti, contro l’alcool e contro i corpi nudi. Non e’ assolutamente una novita’.
Nessuno l’ha mai negato, io per prima.
L’unica grande differenza tra prima ed adesso, e’ che prima il vecchio regime ogni qualvolta vedeva un uomo con la lunga barba per la strada, lo arrestava con l’accusa di terrorismo, lo deteneva, lo torturava e poi, forse, lo rilasciava. E non solo questo accadeva a chi aveva una lunga barba. Ma anche a chi deteneva o vendeva libri “troppo” religiosi, a chi vendeva le audiocassette, a chi parlava troppo di religione. Il vecchio regime pero’ non ha mai capito che cosi’ facendo non debellava nulla..anzi creava le fondamenta di qualcosa di piu’ radicato.
Ora invece tutto e’ cambiato, per tutti.
Tutti parlano, tutti dicono quello che pensano, tutti urlano I propri pensieri, qualunque essi siano.
Il sussurro della democrazia e’ arrivato alle orecchie di tutti, ed e’ cosi’ che deve essere. Non possiamo noi scegliere chi deve o chi non deve parlare. Anche chi parla di cose insensate, chi grida a regole che nessuno rispettera’..tutti devono poter parlare. Altrimenti, dico io, a che sono serviti il sangue e la morte che hanno sporcato le strade egiziane??
La Rivoluzione ha aperto le bocche di tutti, e tocca solo al nostro buonsenso misurare e giudicare quello che esce da talune bocche.
Tornando al Signor Shehat, che naturalmente ha perso al ballottaggio del 5 Dicembre scorso, i suoi discorsi hanno acceso lunghi dibattiti televisivi, ai caffe’ e nelle case.
Lunghi dibattiti tra coloro che neanche lo calcolano uno cosi’, e tra coloro che hanno timore che come lui ce ne siano altri.
Ovviamente ci sono altri come lui, e’ innegabile.
Ma poi?
Nulla. Perche’, prima cosa, il Partito dei Salafiti NON VINCERA’ MAI, secondo poi anche nel remoto caso in cui vincesse una maggioranza dei seggi, ricordiamo la decisione delle Forze Armate di non accettare nessuna decisione ideologica per il Paese. Quindi in nessun caso la vita in Egitto cambierebbe.
Cosa mi da la certezza che il Partito Nour non vincera’?
Beh, gli egiziani.

Il Popolo egiziano, cosi’ innamorato delle canzoni e dei film d’amore, della moda italiana e dei stivali fino al ginocchio, delle cantanti e ballerine a cosce scoperte, delle grandi ubriacate a Sharm el Sheik e nei casino’ di Giza, dei Capodanni sul Nilo e le minigonne delle ragazze all’universita’..degli incontri ai Club esclusivi, della bella vita e sopratutto del Turismo. A questi egiziani volete togliere tutto questo???
Impossibile.
E se una percentuale di loro si fa abbindolare dalla scusa “se mi voti vai in paradiso” (usata da alcuni membri del Partito Salafita), si tratta di egiziani che vivono nelle campagne, lontani dal mondo, non per scelta loro, ma come imposizione di 30 anni di dittatura, dove loro valevano meno di nulla.
Agli altri invece, la maggioranza, il buonsenso e’ rimasto. Basta parlare dei quasi 9 milioni di persone che lavorano direttamente nel settore turistico e che non rinuncerebbero mai alla loro vecchia vita.
Quindi, riassumendo, il signor Shaata, non ha detto nulla di nuovo che altri come lui in passato avevano provato a dire. Solo che a lui la Rivoluzione gli ha dato la liberta’ di parlare a voce alta. Tutto qui.
Io, che lavoro nel turismo e che ho un’agenzia di Viaggi, non sono assolutamente preoccupata. Anzi, vi diro’ che prevedo un futuro piu’ che fruttuoso per l’Egitto, a partire da meta’ dell’anno prossimo. Questi sono miei pensieri, nulla piu’..
Intanto il partito della “Liberta’ e Giustizia” dei Fratelli Musulmani, ha risposto alla manifestazione dello scorso venerdi’ con una lunga intervista sul giornale locale EL AHRAM di ieri, nella quale Saad El Ketetny, il Segretario Generale del Partito, rassicurava il Popolo sulle questioni turistiche e sociali.
Ecco i punti salienti:
-L’alcool non sara’ bandito dall’Egitto, sia nelle strutture alberghiere che nei ristoranti e pub egiziani. Quindi chi vuole bere potra’ farlo, si tratti di egiziani, stranieri o residenti
-Bikini o costumi da bagno non saranno banditi da nessuna spiaggia. Sia per egiziani che stranieri.
-Nessuna censura nelle canzoni o nei film (ad esclusione delle scene di sesso esplicito – cosa che gia’ era presente nel Paese)

Riassumendo, nessun cambiamento nella vita degli egiziani. Chi vuole indossare il velo lo fara’ liberamente, chi vorra’ indossare una minigonna potra’ farlo altrettanto liberamente.
Ed infine nessuna interferenza nella vita sociale e religiosa della comunita’ Cristiano Copta.

Tornando alla politica invece, lo scorso 7 Dicembre, il Nuovo Governo di Salvezza Nazionale di Kamale el Ghanzoury ha prestato giuramento difronte Tantawi.
17 circa I nuovi Ministri, I restanti sono appartenenti al vecchio governo Sharaf.
Questo governo, insieme al nuovo Parlamento, guidera’ il Paese fino a Luglio, quando, come assicurato da Tantawi, verra’ eletto il nuovo Presidente egiziano e tutto sara’ reimpastato, con conseguenti nuove elezioni Parlamentari.
Mercoledi’ prossimo ci sara’ il secondo giro di elezioni, e questa volta saro’ alle urne anche io.
Molti di noi hanno pensato che, per meglio bilanciare i seggi e dare voce a tutti in Parlamento, sarebbe opportuno votare I partiti liberali che hanno ricevuto meno voti.
Mio marito la volta scorsa ha votato il Partito liberale “El Waft el Gidid – La Nuova Missione”(presente in Egitto dal 1919), e credo che lo votero’ anche io.
Anche stavolta, staremo a vedere.

Immagine della Manifestazione dello scorso 14 Febbraio a Giza, per il Turismo
Immagine della Manifestazione di Venerdi' a Piazzale Rimeya, a Giza

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