E’ finito in gabbia il corvo che avrebbe rubato e diffuso documenti riservati della Santa Sede. E’ il risultato di un’indagine della Gendarmeria Vaticana illustrato da padre Federico Lombardi che ha spiegato che questa persona «si trova ora a disposizione della magistratura vaticana per ulteriori approfondimenti».
La Gendarmeria vaticana, guidata dal generale Domenico Giani avrebbe dunque individuato il «corvo» in Paolo Gabriele. Un laico che lavora nell’appartamento di Benedetto XVI e che è stato da molti anni nell’anticamera papale. L’«aiutante di camera», il cameriere del Papa, è in queste ore sottoposto a procedimento giudiziario in Vaticano.
«L'attività di indagine avviata dalla Gendarmeria - ha detto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi - secondo istruzioni ricevute dalla Commissione cardinalizia e sotto la direzione del Promotore di giustizia, ha permesso di individuare una persona in possesso di documenti riservati. Questa persona si trova ora a disposizione della magistratura vaticana per ulteriori approfondimenti».
Nell'Annuario Pontificio la figura di Paolo Gabriele, (nome non confermato dal Vaticano) figura, infatti, con la qualifica di «aiutante di camera» del Pontefice tra i «familiari» del Papa, insomma, facente parte cioè del ristretto gruppo di persone ammesse all'interno della cosiddetta famiglia pontificia.
Gabriele, conosciuto come “Paoletto” in ambienti vaticani, è uno dei laici ammessi all'interno delle stanze degli appartamenti papali e definito come una persona semplice e molto devota al pontefice.
L’uomo che fino ad oggi faceva parte della selezionatissima cerchia di persone che lavorano a contatto con Benedetto XVI insieme allo staff di collaboratori del Papa dove figurano anche quattro laiche, coordinate da una suora tedesca, più che un corvo, sembrerebbe esserfe un capro espiatorio. Una persona, insomma, da dare in pasto alle guardie come esempio più che come colpevole di aver contribuito o fatto uscire da solo documenti riservati.
I documenti in questione riguardano, nello specifico, alcuni di quelli pubblicati sul "Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI" l’ultimo libro di Gianluigi Nuzzi per il quale, lo stesso Vaticano aveva alzato la voce. In un solo giorno saltano così sia il presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, e Paolo Gabriele, il cameriere del Papa. Entrambi laici. Entrambi accusati di aver fatto uscire documenti riservati.
Eppure, per quanto riguarda il presidente dello IOR, pare ci sia altro.
Pare infatti che il presidente fosse contro l’ammorbidimento delle norme antiriciclaggio e minacciasse dimissioni da circa 3 mesi. Gabriele si troverebbe all'interno di una «camera di sicurezza in Vaticano».
In merito alla diffusione di documenti Dino Boffo aveva detto nei giorni scorsi «La pubblicazione di documenti riservati, ottenuti tramite un furto, è comunque un latrocinio».
Il riferimento era anche ai suoi documenti che gli costarono il posto all’Avvenire che questa mattina, sulle dimissioni di Tedeschi ha affermato «Tutti gli attori in gioco perseguono la trasparenza, vogliono questo e perseguono questo. Sul principio non c'è discusisone, siamo tutti d'accordo, assolutamente, poi nel merito non posso dire, non conosco le carte».