a cura di Ninnj Di Stefano Busà
Ines Betta Montanelli è nata alla Spezia da antica famiglia pontremolese. Fin da giovanissima si sente attratta dalla poesia che coltiva negli anni.
Al suo attivo ha otto pubblicazioni di poesie:
Dal Profondo (Araldo della Stampa, Roma, 1981);
Sete di stelle (Edizioni Toscana Arte 2000, Firenze, 1986);
Trasparenze (Carpena Editore, Sarzana, 1989);
Radici d’acqua e terra (Editrice Arte della Stampa, Vasto, 1993, stampa offerta quale primo premio Histonium di Vasto);
Nel passaggio di tante lune (Luna Editore, La Spezia, 2000);
Il chiaro enigma (Bastogi Editrice, Foggia, 2002; ristampa 2010)
Lo specchio ritrovato (Bastogi Editrice, Foggia, 2004).
L’Assorta tenerezza della terra (Bastogi Editrice, Foggia, 2013).
Della poesia di Ines Betta Montanelli si sono interessati noti critici e letterati fra i quali: Mario Luzi, Giorgio Barberi Squarotti, Maria Grazia Lenisa, Ferruccio Battolini, Loris Jacopo Bononi, Elena Bono, Giuseppe Benelli, Paolo Bertolani, Sirio Guerrieri, Vittoriano Esposito, Elio Andriuoli, Ninnj di Stefano Busà, Giuseppe Coluccia, Marina Caracciolo, Sandro Pietro Gros, Giovanni Sbrana, Paolo Bassani, Giovanni Petronilli, Isabella Tedesco Vergano, Gianni Rescigno, Ada De Iudicibus Lisena, Franca Vannucchi, Anna Ventura, Domenico Cara, Pasquale Matrone, Nazario Pardini.
Pagine critico – antologiche dedicate ad Ines Betta Montanelli compaiono sulla Rivista La Tribuna Letteraria di Padova e sulla rivista Vernice della casa editrice Genesi di Torino (2003). Nel 2008 il critico letterario Pasquale Matrone le ha dedicato pagine critiche sulla rivista La Nuova Tribuna Letteraria di Padova. Presente in varie antologie poetiche, è stata inserita ne La Spezia nella poesia del ‘900, lo studio Progetto Giovani ‘93 realizzato dell’Istituto Domenico Chiodo.
Nel 1997 è stata presentata a La Versiliana presso il Caffè dei Pinoli di Pietrasanta (LU) da Giuseppe Cordoni e Patrizia Hartman.
Nel 1998 ha ricevuto il Premio alla carriera nel concorso Val di Vara.
Nel novembre 2003 le è stata conferita una targa alla Cultura all’interno della cerimonia di premiazione della XV edizione del Concorso Iniziative Letterarie di Milano.
È membro di Giuria in vari premi letterari nazionali. Tiene incontri di poesia con le scuole.
Ines Betta Montanelli è vincitrice di numerosi e prestigiosi concorsi nazionali di poesia, fra i quali si ricordano il Gran Premio Histonium d’oro di Vasto (CH), il concorso Penisola Sorrentina di Sorrento, il concorso di Raidue Ci vediamo in Tv di Paolo Limiti con la pubblicazione della poesia premiata su Lo Specchio de La Stampa di Torino. Finalista più volte al Concorso Lerici Pea, nel settembre 2001 ha conseguito il Premio Speciale della Giuria Lerici Pea 2001 – Poeti nel Golfo (Medaglia d’oro).
Nel luglio 2001 ha conseguito il Primo Premio assoluto per la sezione libro edito col volume Nel passaggio di tante lune, al Premio Histonium di Vasto (CH), libro tradotto in lingua russa. Ha inoltre conseguito il terzo premio al concorso David di Carrara nel 2003.
Al Premio Europeo di Arti Letterarie “Via Francigena” (Pontremoli 2004), ha ottenuto il Trofeo Lunigiana. Ancora, si ricordano il Premio Grappolo d’Oro (Bardolino 2005); il 2° Premio Rocca di Montemurlo (Prato 2006); il 1° Premio (silloge inedita) al Concorso Europeo “Via Francigena 2005”; il 1° Premio (Lo specchio ritrovato ed. Bastogi) Spazio Donna (Striano, Napoli, 2006); il 1° Premio sez. libro edito (Lo specchio ritrovato ed. Bastogi) Giacomo Viggiani (Pontinia, Latina, 2006); il 1° Premio sez. libro edito (Lo specchio ritrovato ed. Bastogi) al Concorso Nazionale La Gorgonie d’Oro – Gela 2009.Nel 2010 le è stato conferito, fra l’altro, il Premio alla Carriera nel Concorso Roberto Micheloni, Aulla, Lunigiana. Fra gli ultimi riconoscimenti: il 3° Premio di poesia sez. inedito Alda Merini di Brunate (Como), nel settembre 2011; il 1° Premio di poesia sez. libro edito CAPIT Città di Fucecchio nel dicembre 2011.
Sacro fuoco
Ho lasciato la stampella in giardino
volevo rincasare senza aiuto.
Spesso sogno di correre e di ascoltare i miei passi
come acqua dentro argini odorosi,
di salire sugli alberi,
cogliere frutti sull’alto dei rami.
Ma con il tempo tutto muta
e si resta immobili dietro i vetri dello sgomento
a guardare le stagioni che passano
che si vestono e si spogliano.
Luce e gelo.
Ma se dentro di noi
il sacro fuoco della vita, arde con passione,
allora, anche la speranza si fa luce
di tenerezza e di nuovo vigore.
Così, “ sei bella dico alla vita”
anche quando il dolore ci incatena
a sedie di solitudine e di malinconia.
Donna, amorosa voce d’universo
Dolce si fa il mistero che ti circonda
e che ti rende unica quando doni la vita
e allatti il tuo bambino nato dall’amore.
Miracolo e bellezza il tuo essere madre
di tutti i figli del mondo.
Eppure qualcuno a volte dimentica chi sei
ed allora divieni oggetto di scherno
e di meschini pensieri, così in un baleno,
il tuo vivere diviene calvario.
Ma tu resti radice profonda
delle umane promesse
che ti rende preziosa
nelle cupe corsie di ospedali,
passo sicuro, sorriso d’aiuto.
Nelle case di riposo
quando asciughi lacrime di vecchi soli.
Donna, amorosa voce d’universo.
Il linguaggio della fede
Abbiamo detto addio a dolcezze d’anima.
Questo tempo ci chiude in stanze di dolore,
così abbiamo chiuso la porta ad ogni gioia.
Anche l’amore è prodotto scaduto
da quando l’uomo aspira non alla dovizia
del cuore ma del denaro accumulato chissà come.
I vecchi, uno ad uno, se ne vanno
insieme a quei valori soffocati dal potere.
Ma il volto della fame è sempre tra di noi
e la ricchezza indifferente non lo scorge.
Soltanto chi si ama nel semplice linguaggio
della fede nutre speranze di un mondo migliore.