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Intervista ad Aldo Gallizzi, Ds del Torres.

Creato il 06 agosto 2013 da Simo785

“…quando un gruppo ha la mentalità vincente ed è il caso del nostro, gli stimoli si rinnovano sempre…”

“…sono state le sconfitte sul filo di lana che hanno preceduto le vittorie degli ultimi 4 anni. Da quella rabbia accumulata è nato il ciclo vincente della Torres…”

“…Nazioni come Francia e Inghilterra, che sino a qualche anno fa erano paragonabili all’Italia, hanno indicato la strada. Ora serve la volontà di percorrerla….”

Intervista ad Aldo Gallizzi, Ds del Torres.

Settima tappa del nostro viaggio alla scoperta della Serie A femminile, oggi ospitiamo Aldo Gallizzi, Ds della Asd Torres, campione d’Italia in carica,   nonchè  degli ultimi quattro campionati di Serei A. Un’altra bella panoramica su una delle 16 squadre protagoniste della prossima stagione di Serie A e un’importante e competente opinione sul movimento del calcio femminile in Italia.

Sentite il peso di essere favoriti e come vi porrete nuovi stimoli per la prossima stagione dopo aver vinto gli ultimi quattro campionati?

“Sinceramente non sentiamo alcun peso, per il semplice motivo che non ci sentiamo i favoriti, esattamente come nella scorsa stagione. Se poi a qualcuno fa comodo dire che la Torres è la favorita, per noi non è certo un problema. Siamo veramente molto sereni e la realtà è che ci sono almeno un paio di squadre che non possono più nascondersi e che sono obbligate a vincere molto più di noi, se non altro per gli investimenti che hanno fatto. Quando un gruppo ha la mentalità vincente ed è il caso del nostro, gli stimoli si rinnovano sempre, lo testimoniano i quattro titoli consecutivi portati a casa.”

 

Intervista ad Aldo Gallizzi, Ds del Torres.

7 Scudetti, 8 Coppe Italia, 6 Supercoppe Italiane, siete in assoluto la squadra più titolata del nostro Calcio Femminile, ci racconta la svolta che vi ha portato ad essere un club così vincente?

“Difficile da dire, la Torres non ha vinto solo ultimamente, ma ha avuto un passato glorioso. Se poi ci riferiamo agli ultimi 4 Scudetti consecutivi, credo che ci siano stati due momenti determinanti; il primo intorno alla metà degli anni 2000, quando per una serie di ragioni abbiamo attraversato una fase molto delicata che, grazie alla caparbietà e alla carica di entusiasmo e passione di alcuni di noi dirigenti, è stata superata ed ha permesso di gettare le basi per costruire un gruppo solidissimo e affiatato; la seconda,  sono state le sconfitte sul filo di lana che hanno preceduto le vittorie degli ultimi 4 anni. Da quella rabbia accumulata è nato il ciclo vincente della Torres.”

Capitolo Champions League: quest’anno siete arrivati ai quarti, il che vuol dire fra le prime otto d’Europa, è un punto d’arrivo per il calcio italiano o si può ambire ad arrivare fra le primissime quattro?

“I quarti di finale sono un ottimo risultato per quelle che sono le condizioni del calcio femminile italiano e il numero di tesserate e questo chi vive nel mondo del calcio femminile lo sa molto bene. E’ chiaro però che, ciò implicitamente sta a significare che, se i presupposti fossero differenti, si potrebbe certamente ambire a traguardi più ambiziosi.”

Come vi state muovendo sul calciomercato, sia in entrata che in uscita?

“Da un paio di stagioni abbiamo iniziato a ringiovanire la nostra rosa. Un naturale e graduale ricambio generazionale che ci possa consentire comunque di avere sempre una squadra competitiva, in grado di rimanere nelle zone alte della classifica. Le giocatrici cambiano, la Torres resta. Un concetto un po spietato, ma vero e chi gestisce una società deve sempre tenerlo ben presente, al di la dei rapporti umani instaurati, che a prescindere da ogni decisione, rimangono tali. Le scelte sono difficili, talvolta dall’esterno qualcuna può apparire strana o impopolare, ma c’è sempre una valida ragione se vengono fatte e anche quest’anno ci siamo mossi in questo senso. Poi è chiaro che non sempre ci si azzecca.”
 

Avete in rosa alcune fra le migliori giocatrici del campionato, come Patrizia Panico ed Elisabetta Tona, ma se potesse ingaggiare una giocatrice a sua scelta da un altro club, chi prenderebbe e perchè?
 “
Questa è una domanda frequente, alla quale do sempre la stessa risposta. Non esiste la giocatrice che vorrei ingaggiare a prescindere, ma esiste la giocatrice giusta al momento giusto. Mi spiego, ci sono tante ottime calciatrici italiane o straniere, che mi piacerebbe vedere in rossoblu, ma gli innesti devono essere sempre funzionali al progetto. Per la prossima stagione le nuove giocatrici che abbiamo ritenuto perfette per le nostre idee sono Pamela Conti, Linda Tucceri Cimini, Aurora Galli e Sabrina Marchese. Vedremo più avanti se sarà il caso di inserire qualche altra pedina.”

Dia un aggettivo per descrivere al meglio e in modo efficace la sua squadra.

“Vincente.”

 

In riferimento alla Sardegna, si parla molto di Cagliari e del suo vulcanico presidente, eppure voi da anni state portando in alto nel mondo del calcio in Italia e in Europa la vostra regione, pensate di avere il giusto riconoscimento da parte dei media o vi sentite messi in secondo piano?

“Beh ora nonostante siamo reduci da 4 Scudetti direi che siamo messi in terzo piano, dopo il Cagliari calcio e la Dinamo Sassari di basket. Devo comunque dire che a livello regionale, la Torres femminile i suoi spazi nei media è riuscita sempre a ritagliarseli, grazie ai risultati e grazie alla sua intensa attività nel sociale.”

 

Intervista ad Aldo Gallizzi, Ds del Torres.
Crede che il movimento del calcio femminile sia destinato a crescere nel breve termine in Italia o l’attenzione verso quello maschile vi oscura troppo?

“Lo auspico e ci spero, ma in tutta onestà non so se ci credo. Nazioni come Francia e Inghilterra, che sino a qualche anno fa erano paragonabili all’Italia, hanno indicato la strada. Ora serve la volontà di percorrerla.”


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