Me la ricordo benissimo. E quella volta che sono stata davvero felice me lo sono detto, ridacchiando tra me e me. Dicono che quando sei felice non lo sai e lo capisci solo dopo che la felicità è passata, ma é un inganno. Te lo dicono così pensi di essere stato felice anche quelle volte in cui non lo sei stato davvero, fai spallucce e ti racconti che in fondo la tua vita non fa poi così schifo. Eccerto. Se finisci con il ricordartela sempre meglio di come era in realtà, la vita, per forza che t’accontenti. No no, invece io, ve lo giuro, quella volta che sono stata davvero felice, lo sapevo mentre ero felice, non dopo. Non è che la presa di coscienza sia stata chissà quanto lunga. E’ durata qualche secondo, e poi ho continuato a essere felice facendomi i fatti miei e senza ripetermelo ogni minuto. Sennò mi rovinavo la felicità. Quando ci ripenso mi ripeto che io lo so quale è il segreto della felicità, ma non è che per questo posso ridiventare davvero felice quando mi pare. Io ora posso anche dirlo, non fa niente, mica è una cosa che non si può sapere, tanto poi dipende tutto dalla fortuna. Quella volta che sono stata davvero felice me lo sono detta, ma non ho mai pensato che se l’avessi detto a qualcun altro sarei stata ancora più felice. I social network ancora non c’erano, ma se anche ci fossero stati non ci avrei scritto che ero felice perché non mi sarebbe venuto in mente di accendere il computer, o il telefono. Questa è una cosa che so per certo: quando sei davvero felice il computer è spento e pure il telefono. Quando sei felice non sei mai felice da solo e le persone che sono felici con te, non è che te lo devono dire, ma se vogliono possono farlo perché stanno lì e te lo possono dire di persona. Poi soprattutto quella volta che sei davvero felice, a volte sei anche davvero stanco. Ma non di quella stanchezza che t’addormenti pensando a come risolvere i problemi nella tua testa. Più di quella stanchezza fisica che ai problemi proprio non ti ci fa pensare prima che arrivino. Quando sai che sei davvero felice ha infatti un sacco di cose da fare insieme agli altri che sono felici e lo sanno come te. Insomma se sei felice davvero lo sei almeno in tre. Quattro è meglio ancora. Se arrivi a dieci, funziona, ma già scricchiola. Quando ci sono i film in cui fanno vedere quale è il segreto per essere davvero felici, mi viene un po’ di invidia per quelli che stanno nel film. Perché funziona così: quando non fai parte di quelli che sono felici, allora fai parte di quelli che sono invidiosi di loro. Ma a quelli che sono davvero felici non gliene importa proprio niente, anzi, non se ne accorgono nemmeno. Ripenso spesso a quella poesia che mi piaceva da ragazzina che dice quelle cose sulla felicità de “I Ragazzi Che Si Amano” , e adesso mi fa sorridere perché nessun Prévert al mondo ha mai avuto il coraggio di raccontare cosa succede dopo un po’ che i ragazzi che si amano si sono baciati in piedi contro le porte di un sacco di notti. Arriva la noia, e finisce che i ragazzi che si amano iniziano a farsi selfies mentre si baciano contro le porte della notte, per metterlo su facebook, così almeno a qualcuno sembrerà una cosa nuova. Due non basta, o forse basta ma solo se sono due dentro un altro numero di persone. E poi ci vuole una missione che non sia solo quella riproduttiva. Magari va bene anche quella, ma di questo non posso portare testimonianza diretta. Perché quella volta che sono stata davvero felice la missione riproduttiva era solo un elemento decorativo e non fondamentale. Quindi, per arrivare al punto, quella volta che sono stata davvero felice, lo sapevo io e lo sapevano quelli che con me facevano cose stancanti per una missione comune, in un posto comune, dove si stava insieme davvero e non su internet. Insomma è come dicono alla fine di quel brutto film con Di Caprio che di bello ha però il commento finale. La felicità è quando senti nella tua vita di fare parte di qualcosa. Ma è solo fortuna. Quando succede capita di solito per caso che ci si ritrovi insieme in quella situazione e in quel posto e con quello spirito. Già spegnere il computer e uscire di casa però aiuta. Ciao.
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