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Italia-Olanda, Europei del 2000 (by Bruce Wayne)

Creato il 04 maggio 2013 da Simo785

Italia-Olanda, Europei del 2000 (by Bruce Wayne)

“Io l’ho già dimenticata quella partita”. C’è un filo d’ironia nella voce di Clarence Seedorf che, intervistato insieme ad Alessandro Nesta in una puntata della trasmissione “Sfide”, parla di Italia-Olanda, semifinale degli Europei del 2000. Ma, certo, è un’ironia che lascia intendere che in effetti, quella sera, accaddero cose al limite dell’inverosimile, che a rammentarle fanno venir voglia di pensare ad altro. Non per nulla Nesta gli risponde: “Io ho dimenticato quella dopo. Ma quella lì [sottintendendo: la semifinale] me la ricordo”.

In quell’occasione, infatti, la Nazionale italiana guidata da Dino Zoff beffò l’Olanda ai rigori. Un fatto in fondo normale – è ovvio che da una semifinale debba uscire un vincitore, e indubbiamente per una nazionale come quella degli arancioni è più accettabile essere buttati fuori dagli azzurri che, ad esempio, dalla Lettonia. Ma furono le modalità ad essere alquanto anomale. Un po’ perché gli italiani coi rigori non avevano affatto bei ricordi – l’Europeo dell’80 ed i Mondiali del ’94 e del ’98 erano finiti tutti a causa del nervosismo degli azzurri dagli undici metri. Ma un po’ anche, e soprattutto, perché tirare calci di rigore e gonfiare la rete, per gli olandesi, quella sera si rivelò impresa decisamente più difficile del previsto.

Mentre l’Italia intera infatti si divideva sulle scelte di Zoff, ed i molti commissari tecnici sparsi per i bar della penisola spiegavano che invece che Alessandro Del Piero avrebbe dovuto schierare in campo dall’inizio Francesco Totti, era il portiere, Francesco Toldo, che si preparava a prendere la scena ad entrambi. Perché quando, nel corso del primo tempo, ti trovi di fronte Frank De Boer che tira un calcio di rigore, prevedi che tenterà di infilarlo alla tua sinistra e ci azzecchi, deviandolo in angolo, un primo passo verso la leggenda si può dire che l’hai fatto. E fu questo, per Toldo, il primo di una serie di passi. Poi, sul successivo tiro dal penalty di Patrick Kluivert, l’ex portiere della Fiorentina, non parò, ma fu decisivo il suo pressing psicologico sull’attaccante per far sì che lo spedisse sul palo. “Scommettiamo non la metti in rete?” furono le parole che Toldo disse all’ex milanista, che effettivamente riuscì a spiazzarlo ma non riuscì ad andare a segno.

E poi, si sa, due rigori sbagliati in meno di novanta minuti significano solo una cosa: nervosismo. Ed infatti nei restanti minuti di gioco Zoff fece uscire Filippo Inzaghi e Del Piero ed inserì, al loro posto, i più freschi Marco Delvecchio e Totti, mentre gli olandesi arrancavano su un campo da gioco che sembrava essersi trasformato, per loro, in un’autostrada. Superati i supplementari si giunse al momento dei calci di rigore, e Gigi Di Biagio – l’uomo che, colpendo la traversa presidiata da Barthez ai mondiali del ’98, fece sì che fossimo eliminati dalla Nazionale francese – tirerà per primo. Ha paura (tanto che Totti lo rincuora, ed indicando i due metri d’altezza del portiere olandese Van Der Saar gli dice: “Ci credo che hai paura… non lo vedi quant’è grosso?”), ma alla fine la insacca. E dopo di lui saranno Pessotto e Totti ( quest’ultimo con un gran “cucchiaio”) ad insaccare, e solo Paolo Maldini commetterà un pur comprensibile errore di nervosismo, facendosi parare il rigore da Van Der Saar. Per contro, gli olandesi non ne azzeccheranno praticamente una.

Tornato al dischetto, Frank De Boer se la fa parare di nuovo da Toldo. Di tre rigori complessivi, finora, l’Olanda non ne ha finalizzato nemmeno uno, e ben due sono finiti tra le mani del portiere italiano. Poi sarà Jaap Stam, gigantesco difensore arancione, a tirare una sassata pronta per la tribuna ma non per la rete, e dopo di lui Kluivert segnerà l’unico rigore andato a segno degli olandesi. Una situazione surreale. E con il peso di tutta questa “surrealtà” (roba che André Breton chissà che ci avrebbe tirato fuori) sulle spalle, spetta a Bosvelt il compito di decidere se l’Olanda potrà giocarsi o meno la finale con la Francia. Ma Toldo dirà di no anche a lui, chiudendo una partita che gli ha assicurato un piccolo posto nella storia del nostro calcio.

Possiamo dunque sorprenderci se Clarence Seedorf, sia pure con un po’ d’ironia, ha detto: “l’ho già dimenticata quella partita”?


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