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Julius Randle, il più pronto al grande salto

Creato il 25 novembre 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

La stagione NCAA 2013-2014 non è solo Andrew Wiggins e Jabari Parker, o al massimo Marcus Smart. C’è molta Kentucky, la squadra indicata in prestagione come la favorita a tornare sul trono del college basket, e questi gradi di candidata numero uno derivano dalla grande ammucchiata di talentuosi freshmen reclutati da coach Calipari. Uno in particolare però sta attraendo l’attenzione di tutti, appassionati e scout NBA, ovvero Julius Randle, ala di 206 cm per 113 kg nativa di Dallas, Texas, numero 3 della top 100 di Espn del recruiting 2013 e numero 1 tra le power forward. Randle, mancino, sta letteralmente dominando in questo primo scorcio di stagione con la maglia di Kentucky, è un uomo tra i bambini per come primeggia in attacco e a rimbalzo col suo fisicone, il grande atletismo e le mani morbide. Ecco perchè secondo alcuni general manager del piano di sopra, Randle potrebbe far saltare il banco al prossimo Draft ed essere chiamato prima di tutti, anche di Wiggins e Parker.

Nelle prime cinque gare di stagione Randle (19 anni il prossimo 29 novembre) sta viaggiando in doppia doppia di media: 21 punti e oltre 13 rimbalzi con 2 assist e il 61% al tiro. Kentucky ha vinto agevolmente le 4 gare sulla carta più semplici mentre ha perso quella più ostica, 78-74 contro gli Spartans di Michigan State. Il ragazzo ha comunque stampato 27 punti e 13 rimbalzi (con 8 perse però) contro la difesa di coach Izzo. Le altre prove: 22+10 con Texas-Arlington, 10+15 con Robert Morris, 22+14 con Northern Kentucky, 23+15 contro UNC-Asheville.

E’ così dominante perchè la combinazione di atletismo, tempismo a rimbalzo, fisico, velocità di piedi, istinto e mani morbide, è assolutamente unica nel panorama del college basket. Mangia letteralmente in testa a qualsiasi avversario anche perchè, nonostante quel corpaccione, vola per davvero. E poi legge molto bene il gioco, ha movimenti spalle a canestro e anche tiro da fuori, seppur al momento non lo sfrutti perchè gioca vicino a canestro e perchè non ce n’è bisogno, ma da Lexington giurano che in allenamento lavora tanto per un futuro eventualmente da ala piccola.

Al momento i siti specializzati in Draftologia lo danno sul podio, o numero 2 o numero 3, dietro soltanto ad Andrew Wiggins e, a volte, a Jabari Parker. Non è detto però che non possa sbaragliare la concorrenza e soprendere come fu per Anthony Bennett l’anno passato. Anche perchè pare proprio che secondo molti gm NBA sia il prospetto più interessante e più pronto per il salto tra i professionisti. Di lui, destinato ad essere un’ala di élite in NBA, piacciono la consistenza, la versatilità, la rapidità di piedi, il gioco in post, la capacità di chiudere al ferro anche in transizione, la bravura nell’assorbire i contatti e la voracia con cui va a rimbalzo, in difesa e in attacco. Deve limitare le palle perse ma non c’è dubbio che possa essere un grande giocatore, se riuscirà ad elevare il livello del proprio gioco e ampliare il proprio raggio, visto che in NBA troverà moltissimi atleti del suo livello, e anche migliori.

Particolare non da meno è il tipo di ragazzo che è Randle: viene descritto come un tipo piedi per terra, che ama la pallacanestro, che adora allenarsi e lavorare duro. E’ un ragazzo positivo e soprattutto un ottimo compagno. Ma la domanda che in molti si pongono è: ma a chi assomiglia Randle in chiave NBA? Per il fisico comunque importante e la mano mancina può ricordare Zach Randolph, anche se molto più atletico; altri lo definiscono una sorta di Larry Johnson; coach Tom Izzo lo ha definito un “piccolo Chris Webber” mentre Jay Williams, ex giocatore dei Bulls e ora analista per Espn, ha esagerato paragonandolo addirittura a LeBron James. Quello che è certo è che non ci sono solo Andrew Wiggins e Jabari Parker: cè anche Julius Randle.


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