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Knicks, “work in progress”

Creato il 20 settembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

gallinari-knicksSono ormai parecchi gli anni che i Knicks non riescono a regalare gioie ai propri fans. Basti solo pensare che è dal 2000-2001 che non raggiungono neanche il 50% di vittorie stagionale! Successivamente a quell’annata (dove vinsero 48 partite su 82, col 57.2%, ndr) la franchigia, non ha più superato le 39 vittorie (RS 2002-2003), arrivando persino ad una regular season da 28 misere vittorie. Record negativi, che una città che contempla la pallacanestro a livelli elevatissimi, francamente non meriterebbe. Le colpe e le cause di queste orribili annate potrebbero facilmente essere attribuite a GM, presidenti, giocatori “spacca-spogliatoio” e allenatori, ma spesso, i motivi dei fallimenti delle franchigie, devono essere divisi tra tutti, per cui non si può certo trovare un solo colpevole (anche se Isiah Thomas c’ha messo parecchio del suo).
Parlando di quest’estate di mercato NBA, nella famosa “free agency 2010”, dove secondo tutto e tutti doveva essere proprio NY la protagonista indiscussa, i Knicks hanno avuto l’ennesima delusione. Si è parlato insistentemente, anche prima che la scorsa stagione volgesse al termine, del quasi sicuro passaggio di LeBron James nella “Grande Mela”, ma ovviamente dopo il ridicolo show (a mio avviso) mandato in onda dalla ESPN, abbiamo tutti visto che James ha preferito South Beach e Wade, a New York. La città ovviamente, ha reagito in modo negativo, ed il disappunto dei tifosi credo si sia sentite forte, l’accoglienza al Garden nel prossimo Knicks-Heat sarà tutta da godere. “L’acquistone” che il salary cap dei Knicks permetteva, è arrivato con Amar’è Stoudemire, anche se per lui, il mio concetto rimane uno: senza un “top 10” accanto, Stoudemire vale quasi la metà. C’è chi può condividere questa idea, chi no, ma dubito che senza Nash, ad esempio, “Stat” sarebbe riuscito a mantenere grandi statistiche in carriera. Inoltre l’attitudine a infortunarsi e soprattutto, a non difendere, sarà un problema da affrontare per coach D’Antoni ed il suo staff. Detto ciò, non significa che l’ex Suns sia un giocatore mediocre su cui non fare affidamento, anzi tutt’altro. Preso Stat, ecco che se ne va David Lee, destinazione San Francisco e dintorni, in cambio del giovane Randolph, Turiaf e Azuibike. Lee è sicuramente un giocatore importantissimo, ma scambiarlo per un buon prospetto come Randolph oltre a felton-knicksdue giocatori discreti, ed avendo aggiunto un altro lungo come Stoudamire nel roster, è stata probabilmente una mossa intelligente (tra l’altro Lee è stato considerato “l’uomo da sacrificare” per spendere denaro altrove). Altri acquisti in casa N.Y. sono stati il diligente play Raymond Felton e il tiratore Roger Mason; buoni rinforzi per la squadra, ma non certo quello che si aspettavano da quelle parti, visto che tutti speravano di accogliere l’ex 23 dell’Ohio. Da qualche settimana, è iniziata anche “la caccia” a Carmelo Anthony, stufo di giocare nei Nuggets. Riusciranno i Knicks a “consolarsi” con Melo (alla faccia della consolazione però)? Le mie personali sensazioni mi portano a dire che molto probabilmente Melo, prima o poi, andrà a NY, ma attenzione a parlare prima del tempo, in quest’ultimo mese di pre-season potrebbe succedere di tutto. La stagione dei Knicks, si presenta ancora una volta, come “stagione di transizione”, ma non ci sarebbe troppo da stupirsi se la squadra arrivasse al fotofinish ai PO, trascinata dal nostro Danilo Gallinari. Di più sembra davvero difficile, aspettiamo di vedere la decisione di “Melo”, per dare altri giudizi ed esprimere altre sensazioni.


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