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Nell'intervista concessa a Ezio Mauro, e intrisa di nervosismo, Sergio Marchionne ha detto fondamentalmente due cose. Uno: che la FIAT non lascerà l'Italia (qualunque cosa ciò significhi), dal momento che i successi d'oltreoceano (FIAT in Brasile, Chrysler negli States) permettono di mantenere gli stabilimenti, al momento in perdita, in Europa, Italia compresa. Due: che la FIAT non fa nuovi modelli perché in Europa nessuno al momento ha i soldi per comprarli, situazione che non cambierà fino al 2014.Non so se il nervosismo sia il modo migliore per dare delle garanzie. Certo che a questo punto non è chiaro il futuro dell'accordo sindacale che doveva essere la premessa dell'ambizioso progetto di Fabbrica Italia, dal momento che esso viene privato del suddetto progetto, che viene ritenuto oggi irrealistico. Io su quell'intesa ero d'accordo. È stato creato uno stabilimento nuovo di zecca a Pomigliano. Ma se un accordo per la produttività è privo di prodotto, quale ne è il fine?Massimo Mucchetti ha già fatto le pulci all'intervista di Repubblica. A me viene da aggiungere solo una cosa. Marchionne ha risollevato un'azienda clinicamente morta, questo è vero. E ci sono le due cose che ha detto sopra. Che suonino come impegni o come minacce non lo so. Fatto sta che in quell'intervista cita Vittorio Valletta, presidente Fiat negli anni del boom, che diresse l'azienda con piglio sabaudo (permettendo a Gianni Agnelli di andare in barca coi Kennedy, di farsi serigrafare da Warhol, di partecipare al Black and White Ball di Capote, prima di rientrare nei ranghi). Ma nella lunga storia FIAT c'è stato un altro importante Vittorio, l'ingegnier Ghidella, convinto che la forza di una fabbrica italiana di auto fosse nella progettazione di modelli innovativi, e in Italia. Al netto del sostegno della politica (quante aziende l'hanno avuto, e quante sono ancora in piedi?), questa è stata la forza della FIAT quando è stata forte. (La stessa azienda che Ghidella l'ha cacciato, via Romiti, e vabbè.)Mi auguro che Marchionne non l'abbia dimenticato.da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com
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