Il brunch fa già fico per come si pronunzia. Se dici che la domenica mattina ti svegli tardi e ti cucini un brunch, sei davvero avanti.
Sempre più spesso mi capita di prepararlo in maniera rapida: qualche verdura grigilata, wurstel e uova in camicia.
Vi mostro le foto dei miei piattini, testati anche dal mio ragazzo.
Ma andiamo alle origini; cosa vorrà dire questo nuovo vocabolo di adozione english? Brunch è un mix tra ‘breakfast‘ e ‘lunch‘, proprio perchè nel week-end, quando si ha la possibilità di dormire fino alle 11, ci si alza con la voglia di qualcosa di salato, ma anche un po’ dolce. Insomma, i sintomi dell’hangover li conosciamo: ci svegliamo con un fegato così e vogliamo solo buttare giù qualsiasi schifezza unta che il frigo offra.
Ma se volete organizzarne uno tra amici o per il vostro convivente, cosa vi tocca sfornare?
Il brunch ”all’italiana” prevede latte e cornflakes, uova cucinate nelle più svariate delle maniere, pancakes abbinate a marmellate, miele e perchè no, Nutella, muffin, qualche torta salata e wurstel. No quindi a pasta e secondi, anche se c’è qualche locale che lo organizza che si allarga addirittura a servire pesce (!?)
Mettiamo nel mirino, come sempre, Torino, la mia città d’adozione. I posti più in per fare dell’ottimo pranzo/colazione?
Ricreazione
Via Buozzi 3 – Torino
Già il nome del locale descrive perfettamente quegli attimi di svago passati tra amici e biscotti, momenti della giornata fermati da rituali sacri, fatti per spezzare la routine lavorativa. Ricreazione, tra quadri e design elegante, propone un menù ricco di inglesismi, tra cookies e cheesecake. (Della serie: non chiamiamo le cose con il loro vero nome)
La domenica poi, quando ti svegli riposato ma un po’ rintontito, hai bisogno di coccole. Dai, vai da Ricreazione. A richiesta è probabile che ti offrano anche un abbraccio.
Astoria
Via Berthollet 13, Torino
La casa propone: camerieri in hangover. Abbigliamento richiesto: occhiali da sole. Loro sì che hanno capito tutto.
Oltre a questi elementi: bagel fatti in casa, moussaka, walnut banana bread. Tutti piatti che boh, non so cosa voglian dire.
Ma che proprio per questo non vedo l’ora di testare.
Astoria poi è una garanzia. E’ un locale tra il vintage e lo stiloso situato in una delle zone più rinnovate della città, nonchè nuovo angolo del divertimento: il quartiere di San Salvario.
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Ci vediamo domenica mattina, ancora sbronzi e non prima delle 12.
Beth