L'ho letto, in inglese, quest'estate. Carino. In alcuni momenti fa venire voglia di picchiare fortissimo Lipsky: ha sottomano DFW, che incidentalmente dice delle cose fighissime o tristissime o verissime, e lui continua a chiedergli com'è essere diventati famosi. E insiste. Per quattro giorni.
In altri momenti, invece, a Lipsky gli si è grati, perché, incidentalmente, DFW, nonostante le domande sceme che gli fa l'intervistatore, dice cose fighissime.
Il titolo è una frase dello stesso DFW, pronunciata mentre parla dell'educazione ricevuta dalla sua famiglia, dal fatto che la sera leggessero in salotto tutti assieme e che i genitori fossero intellettuali e quindi abbiano stimolato da questo punto di vista sia lui che la sorella, ecc. DFW dice di essere contento di aver avuto un'infanzia e dei genitori del genere e si dice convinto che tutto questo ha avuto un'influenza sul suo essere scrittore "sebbene poi alla fine tu finisca per diventare te stesso".Ecco. Nel momento in cui Minimum Fax si decide a tradurre e a pubblicare il libro di Lipsky, potevano lasciare qualcosa di simile al titolo originale? Oppure scegliere un titolo meno di merda e meno da manuale di autostima di questo orrido "Come diventare se stessi"? E poi: "David Foster Wallace si racconta": ma de che? Ma perché abbassare il livello di quello che si produce, di default, anche se è rivolto a un pubblico idealmente medio alto? Se non l'avessi già letto lo boicotterei, a priori.



