Questa sera W esprime il desiderio di qualcosa di leggero. Segni di cedimento. Sfoglio il Talismano ma ormai a occhio le ricette anche solo vagamente light le ho cucinate.
Focalizzo la mia attenzione sulla parola brodo e leggo brodettato: riso, latte,tuorli.
Quando W mi chiede cosa bolle in pentola pronuncio le parole riso e latte forti e chiare cercando di sviare l’attenzione sul tuorlo boffocchiandolo per ultimo. Il trucco non funziona e se già W con qualcosa di leggero non intendeva riso e latte sul tuorlo sussulta “no, il tuorlo no!”. A nulla vale decantare la leggerezza del pinzimonio di finocchi e dell’insalata a bilanciare. Il tuorlo viene abolito dalla ricetta.
Per 2 persone
Risotto brodettato
Riso 100 g
latte 0,5 l
tuorlo
succo di limone
sale
Morale del Risotto brodetto: se è il piatto che ti preparava sempre un qualcuno nell’infanzia al quale eri affezionatissimo – mamma, nonna, zia, tata o chi vuoi tu – e ad assaggiarlo rievochi te bambina, Proust e blablabla prego, cucinalo. Se non è evocativo per nulla ti suggerisco di bypassare la ricetta.
A me non evoca nulla e finisco ciò che ho nel piatto solo perché ho una gran fame.
A W non evoca nulla e finisce ciò che ha nel piatto perché ha una gran fame. Nel mentre parla di bicarbonato.