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La rivincita di Derek!

Creato il 13 giugno 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

A quasi 38 anni Derek Fisher ha iniziato la sua ottava finale Nba in carriera, la prima con una maglia che non sia dei Lakers. Strano a dirsi dopo una carriera che a parte un paio di stagioni emigrato a Golden State e Utah l’hanno visto sempre protagonista e molte volte decisivo in maglia giallo viola. Ma nel mese di marzo i destini di Fisher e dei suoi Lakers si sono divisi definitivamente, ovviamente non per volontà sua ma per una scelta societaria che vedeva proprio nel buon Derek il problema principale della regia losangelina.

Fisher reso free agent dopo aver trovato l’accordo sul buyout con Houston (a cui era stato ceduto) ha deciso di accettare la proposta degli Oklahoma City Thunder in cerca di un play di esperienza per togliere un po’ di pressione dalle mani di Russel Westbrook soprattutto nei minuti finali di partita, chee si sa, nei playoff soprattutto, possono valere un intera stagione. Fisher quindi senza problemi ha accettato la proposta dei Thunder e nei 2 mesi successivi ha disputato 20 incontri di regular season con percentuali discrete ed un buon minutaggio vicino ai 20 minuti ad incontro e realizzando quasi 5 punti a partita. Ma il contributo più importante a Derek veniva richiesto nei playoff, dove la sua esperienza poteva essere il valore aggiunto per i suoi nuovi compagni di squadra.

Infatti in 15 partite di playoff fin’ora disputate Derek viaggia a 6.5 punti ad incontro in 21 minuti di media con un 38% dalla linea dai 3 punti, ma soprattutto tanta esperienza nei minuti finali. Proprio nella gara 6 più importante della storia della franchigia di OKC, Fisher ha segnato nove punti, cinque dei quali sono arrivati nel quarto periodo. Dopo che gli Spurs avevano ridotto il vantaggio di OKC a soli 2 punti con 4:51 ancora da giocare, Fisher, pescato da James Harden, realizzava la tripla decisiva dall’angolo sinistro. Sempre lui a 2:17 dalla sirena, raccogliendo un altro assist da Harden realizzava un canestro di tabella dal lato destro. Certo per lui sarà stato un gioco da ragazzi rispetto al canestro realizzato a 0.4 secondi dal termine nel 2004 sempre contro gli spurs, o la serie di triple messe a segno nel 2010 in finale contro i Magic, ma per i giovani Durant e Westbrook avere in campo nei minuti che contano un compagno che di anelli ne ha già 5 sicuramente è qualcosa di molto rassicurante.

Proprio Fisher nelle interviste post gara 6 non ha voluto parlare del passato soffermandosi sul futuro prossimo:

A essere onesti, è dura fermarsi a riflettere. Devo solo ringraziare chi mi ha dato l’opportunità di continuare a giocare e far parte di questo gruppo. Quando sarà il momento, forse sarò in grado di guardarmi indietro e ripensare a questa serata speciale, ma abbiamo ancora una missione da portare a termine e stanotte abbiamo compiuto un passo decisivo verso il nostro sogno.”

Derek insomma parla di sogno, ed in effetti ha probabilmente l’ultima occasione da giocatore per vincere un anello, sarebbe il sesto della sua splendida carriera, il che sarebbe una grande rivincita nei confronti di chi lo dava finito già da molti anni. E se il buongiorno si vede dal mattino, il venerabile maestro è stato importante in gara 1 delle Finals contro i Miami Heat: ha insaccato i suoi 6 punti nel primo tempo quando i Thunder imbarcavano acqua da tutte le parti e poi nella ripresa si è incollato a Mario Chalmers escludendolo dal gioco e ha contribuito alla rimonta nel quintetto con i quattro piccoli e Collison. Chapeau!


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