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La settimana storica dell'Egitto

Creato il 02 dicembre 2012 da Baraem
Tutto e' iniziato Giovedi' 22 Novembre quando Morsi in un discorso alla nazione informava il Popolo che da quel momento in poi avrebbe detenuto i poteri legislativi, giudiziari ed esecutivi.
Dei super poteri insomma che lo avrebbero reso al di sopra della legge.
Le motivazioni date da Morsi per giustificare questa presa di potere furono l'impossibilita' di prendere azioni decisive ed importanti che facessero passare in fretta questo momento di transito e che dessero la giustizia richiesta dalla Rivoluzione.
Il suo potere decisionale infatti, reso quasi nullo dalla Giunta militare poco prima della sua presidenza (ne parlammo QUI) gli aveva impedito lo scorso Ottobre di mandare a casa il Procuratore Generale Abdel Meguid Mahmoud, simbolo dell'apparato giudiziario di Moubarak. Il Procuratore in piu' casi con le sue decisioni aveva umiliato la Rivoluzione, assolvendo i 24 esponenti del vecchio regime accusati dell'uccisione dei manifestanti durante la Rivoluzione (ne parlammo QUI). 
Ma non solo, infatti sempre lui accuso' Khaled Said di essere un tossicodipendente per giustificare l'assunzione (indotta) di droghe riscontrata nel ragazzo (ne parlammo QUI).
Le dimissioni di Abedl Meguid Mahmoud da sempre erano in cima alle richieste dei rivoluzionari e dei partiti dei liberali di sinistra.
La prima cosa che Morsi ha fatto al momento dell'acquisizione dei super poteri e' stata quella di mandare a casa il suddetto Procuratore.
Inoltre, ha impedito, sempre grazie ai suoi super poteri, lo scioglimento dell'Assemblea Costituente e della  Camera da parte della magistratura.
Tutte mosse, a detta di Morsi, volte alla protezione della Rivoluzione ed alla distruzione completa dell'apparato giudiziario di Moubarak.
Vista da questa angolazione, e' stato senz'altro essenziale ottenere i superpoteri, senza i quali il vecchio regime ancora sguazzerebbe nella magistratura.
Vista da un'altra angolazione invece, l'acquisizione dei superpoteri e' stata una dichiarazione di dittatura, la stessa, se non superiore per previlegi, di quella vissuta dal Popolo negli ultimi 30 anni.
La reazione della gente e' stata immediata. Dal 23 Novembre iniziarono le manifestazioni ad Alessandria d'Egitto,  Il Cairo e piccole cittadine nel Delta. Furono presi d'assalto ed incendiate le sedi dei Fratelli (non) Mussulmani e gli scontri fecero numerosi feriti e 3 vittime.
Il Venerdi' dopo l'autoproclamazione dei super poteri Piazza Tahrir si riempi' di oppositori al decreto, e dall'altra parte la piazza davanti il Palazzo presidenziale fu occupata da centinaia di sostenitori di Morsi. Quest'ultimo, in un discorso davanti al suo palazzo, rassicuro' gli egiziani affermando che il suo decreto avrebbe avuto validita' fino al momento dell'entrata in vigore della nuova Costituzione.
Quest'ultima, in stallo a causa del ritiro dei membri di Sinistra, dell'Azhar e della Chiesa, in continua discordanza con i membri salafiti e della fratellanza, avrebbe avuto un tempo limite di stesura pari a due mesi. Questo, disse Morsi, per favorire i membri che si erano ritirati lamentandosi di essere stati costretti a lavorare troppo in fretta sulla Costituzione.
Il discorso di Morsi non placo' le acque, gli scontri continuarono cosi' come le manifestazioni a Tahrir capitonate dal trio El Baradei-Mousa-Sabbahi, i simboli del potere liberale egiziano.
Martedi' 27 Novembre, fu chiamata una manifestazione milionaria che chiedeva il ritiro del decreto oppure le dimissioni di Morsi. La Piazza, quel Martedi' fu davvero notevolmente piena di egiziani (circa 200 mila) e moltissimi gridarono ad una nuova Rivoluzione o addirittura al 19esimo giorno della Rivoluzione del 25 Gennaio 2011.
Il giorno seguente Morsi annuncio' che la Costituzione sarebbe stata completata subito cosi' che i suoi superpoteri fossero revocati non appena entrata in vogore la costituzione, al fine di calmare la Piazza.
E cosi' con una maratona di quasi 24 ore l'Assemblea costituente ha terminato la Costituzione giovedi' scorso e l'ha presentata ieri al Presidente che ha annunciato le date del referendum costituzionale: il 15 Dicembre 2012.
Nonostante questo Piazza tahrir rimane con le tende e qualche centinaio di persone, mentre ieri la Piazza dell'Universita' del Cairo e tutte le strade ad essa adiacenti sono state occupate dai sostenitori di Morsi e dei partiti islamici.
Questo e' il riassunto ufficiale della settimana intensa vissuta dall'Egitto. Se me lo permettete pero' vorrei fare un po' di considerazioni del tutto personali (e quindi condividibili e non).
Quello a cui abbiamo assistito la settimana scorsa e' stata un prova di fame di potere da parte di tutti i politici che si affacciano oggi sul panorama egiziano.
Da Morsi con i suoi super poteri al famoso trio di liberali tanto applaudito dai media occidentali.
L'unica cosa che unisce tutti quanti e' il trono da Presidente, null'altro.
Sabbahi, da molti acclamato come la chance perduta dell'Egitto, l'uomo che anche io votai alle presidenziali e che avrei allora voluto vedere come presidente, si e' mostrato per quello che e' realmente. Dopo aver passato due anni interi del post rivoluzione a chiedere provvedimenti verso il Procuratore generale, ha avuto il coraggio di definirlo "a posto" solo perche' si era trovato impotente difronte la decisione di Morsi e dei suoi super poteri. Interesse quindi verso i martiri e verso la Rivoluzione? Zero.
El Baradei ha colto la palla al balzo per piangere con l'America e con l'Occidente chiedendo un intervento ed un aiuto per debbellare la possibile "guerra civile" in atto. Nessuno gli ha dato l'importanza richiesta ed ha quindi continuato a spingere verso una caduta del regime insieme agli altri due, Sabbahi e Musa, il tutto mentre Shafiq, il contendente alla Presidenza e membro del vecchio regime, da Dubai incitava il Popolo a ribellarsi alla dittatoria di Morsi.
Il Popolo poi. Quale Popolo esattamente?
La Piazza si e' riempita di gente, tantissima, all'annuncio del decreto. E' stato ed e' bellissimo sapere che il Popolo non ha paura piu' di ribellarsi e di affrontare "un nemico" della democrazia.
Ma in questo caso, siamo sicuri che si trattava proprio del Popolo, quello che ha lottato per la democrazia, quello che ha dormito in Piazza durante la Rivoluzione?
Certo, c'era anche quello, e ce n'era tanto.
Ma purtroppo non era solo, perche' questa volta la Piazza e' stata inquinata anche da chi la Rivoluzione l'ha sempre disprezzata, da chi per tutto il tempo occupava l'Abbasseya con i guppi "SCUSACI PRESIDENTE" di cui molte volte abbiamo parlato.
Personaggi come Sami Ashour, capo dei sindacati al tempo di Moubarak ed uno dei simboli del vecchio apparato giudiziario, sfilavano a braccetto con il trio Musa-El Baradei-Sabbahi.
Altri personaggi di spicco come Laila Helwi, attrice da sempre contro la rivoluzione ed imparentata con la famiglia Moubarak, o Mahmoud Mousa attuale responsabile del Partito "Gad" di Mounufeia e da sempre in prima fila contro la Rivoluzione, oppure Ahmed Shouber, ex membro del Partito democratico di Moubarak ed ex portiere dell'Ahly.
Tutte queste persone, ed i loro seguaci, hanno affiancato il Popolo della Rivoluzione unendosi ad esso con uno scopo comune sulle labbra ed uno diverso nel cuore.
Tutti in Piazza contro Morsi, magari con la speranza di avere Shafiq alla Presidenza.
Personalmente non ho mai partecipato a nessuna manifestazione, sia per problemi di salute, sia perche' la Piazza quella vera, la Tahrir della Rivoluzione per me merita rispetto.
Vedere ora personaggi impegnati ad accaparrarsi potere a discapito della gente che crede in qualcosa ma non sa di essere manipolata e' per me oltraggioso.
Inizialmente ho approvato il decreto di Morsi, in quanto volto alla "pulizia" dell'apparato giudiziario del vecchio regime. Poi mi sono anche ricreduta, perche' se questo decreto doveva portare nuove morti e nuova violenza, allora preferivo tenermi il Procuratore fino all'entrata in vigore della nuova Costituzione.
Certo e' anche vero che se Morsi non avesse fatto come ha fatto, la Costituzione non sarebbe mai stata terminata in quanto i membri dell'Assemblea non facevano altro che ritirarsi per protesta verso gli islamici.
Ad essere sincera anche questo punto mi ha fatto molto riflettere.
Perche' ritirarsi in continuazione anziche' combattere? Non era forse la Costituzione la carta dove poter far rientrare tutti i principi "liberali" condivisi da cosi' tanta gente in Egitto?
Se ci fossimo trovati ora dinnanzi ad una Costituzione talebana, di chi sarebbe stata la colpa, degli islamisti che hanno fatto quello che volevano o dei "liberali" che non l'avevano impedito?
Non era forse loro responsabilita' cobattere affinche' il Popolo godesse dei giusti diritti?
O forse, il continuo ritirarsi era la maniera  piu' facile di mantenere il Paese in transizione ed in condizione di instabilita' nella speranza di rovesciare il regime?
Insomma, anche i liberali mi hanno deluso profondamente.
Credevo, magari speravo che in loro ci fosse interesse e rispetto verso la Rivoluzione, ma vedo che al pari dei Fratelli (non) mussulmani, non e' cosi'.
Se ci fossero elezioni domani non saprei piu' a chi dare il mio voto.
Nessuno rispecchia il significato di democrazia richiesto dalla Rivoluzione.
A nessuno interessa veramente di questo Paese.
(Segue il post sugli articoli della Costituzione)

La settimana storica dell'Egitto

Sami Ashour il secondo a destra



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