Si corre e si rincorre chissà cosa, nella frenesia di tutti giorni. Non appena ci si alza la mattina, la parola d’ordine è correre e riuscire a fare più cose possibili nel minor tempo possibile. Chi più, chi meno, chi tutti i giorni, chi a giorni alterni, nessuno può esimersi dal “correre”.
Siamo talmente tanto presi dal mondo che corre che, anche i più volenterosi, non riusciamo a rallentare il ritmo quotidiano. Ma ci proviamo. Anche quando si ha un attimo di tempo in cui ci si potrebbe fermare, aprirsi un varco vuoto tra una corsa e una faccenda, cerchiamo di riempirlo a tutti i costi.
Perché fermarsi fa tanto paura? I più intrepidi risponderanno con la solita pasta cotta “Non abbiamo tempo per fermarci, il tempo è dinero!”(scusate lo spagnolismo, ma mi piace di più..). Alcuni altri storceranno gli occhi e penseranno che fermarsi vorrebbe dire pensare e riflettere, e riflettere e pensare potrebbe essere una cosa molto indesiderata. Ai primi risponderei sfacciatamente che il tempo non è denaro, anzi è il denaro che si è impossessato del tempo e probabilmente anche di loro. Ai secondi risponderei che…
BASTA coi moralismi! Quando si fanno le prediche si finisce per essere insopportabili. Non perché si dicono cose sbagliate o perché non si condividono certe idee… è semplicente perché tutti, e dico TUTTI!, siamo convinti che il nostro punto di vista sia il migliore, che il nostro agire è sempre il più giusto e che le nostre teorie e opinioni sono le più valide. Dov’è il rispetto per l’altro? Dov’è l’apertura verso i diversi punti di vista?
Prendiamo l’esempio di una persona qualsiasi: mr. Silvio Berlusconi! Sì, proprio lui! Il più criticato, il più discusso, il più attaccato, il più preso in giro… ma anche il più votato! Secondo voi non è giusto quanto dice sulla società dell’amore, che dobbiamo farci tutti portatori d’amore ecc.ecc.ecc.ecc.ecc. E’ tutto giustissimo, chi tra noi può dire diversamente?
Bene, io! Io non credo che un partito dell’amore possa davvero portare amore. Io non credo che gli italiani siamo tutte persone per bene e la mafia sia soltanto un cancro da estirpare da alcune zone del paese. Io non credo che siamo tutti contro il fascimo, il razzismo, il nazismo. Io non credo che tutti aspiriamo al bene comune. Io non credo che siamo tutti per l’uguaglianza e per il vivere bene. Io non credo in chi si fa portavoce di quelle famiglie che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, e guadagna 15000 euri al mese. Io non credo che una società per azioni possa farsi portatrice di valori spirituali quali l’uguaglianza, quando il suo stesso principio fondante sancisce la divisione degli uomini in almeno due classi sociali diverse (non che altri princìpi siano migliori).
L’amore non è qualcosa che si può imporre dall’alto, attraverso una trasmissione tv, un tg, un quotidiano. In questa Italia non c’è quasi niente che va bene: giovani che non trovano lavoro e vengono accusati di essere bamboccioni, impreditori che si suicidano perché oppressi dai debiti, gente che sfrutta i lavoratori, ricchi rincoglioniti che più guadagnano più evadono il fisco… tutto a scapito dei più indifesi.
Ditemi: questa è la società dell’amore?