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La svolta nella crisi: una Nato «intelligente»

Creato il 20 maggio 2012 da Coriintempesta

di: Tommaso Di Francesco e Manlio Dinucci

Il crescente squilibrio tra la spesa Usa, salita dal 50% al 70% del totale, e quella europea che in proporzione è calata

La svolta nella crisi: una Nato «intelligente»

Si tiene a Chicago il Summit dei capi di stato e di governo della Nato. Tra le diverse questioni all’ordine del giorno, dall’Afghanistan allo «scudo antimissili», ce n’è una nodale: la capacità dell’Alleanza di mantenere, in una fase di profonda crisi economica, una «spesa per la difesa» che continui ad assicurarle una netta superiorità militare. Con incosciente ottimismo, il socialista del Pasok Yiannis Ragoussis, che fa le veci di ministro greco della difesa, ha scritto sulla Nato Review , alla vigilia del Summit, che la partecipazione all’Alleanza ha dato alla Grecia «la necessaria stabilità e sicurezza per lo sviluppo nel settore politico, finanziario e civile». Se ne vedono i risultati. Non nasconde invece la sua preoccupazione sull’impatto della crisi il segretario generale dell’Alleanza, Anders Rasmussen. In preparazione del summit, ha avvertito che, se i membri europei della Nato taglieranno troppo le spese militari, «non saremo in grado di difendere la sicurezza da cui dipendono le nostre società democratiche e le nostre prospere economie».


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