Manca poco, nel 2013 almeno che la BCE e la Goldman Sachs non decidano che Mario Monti è diretto discendente di Vittorio Emanuele e che il Referendum tra monarchia e repubbliaca fù truccato dai comunisti, almeno che ‘ste due cose non si verifichino… andremo a votare e siccome pare che siamo in una fase di trapasso, dopo il trapasso entremo nella Terza Repubblica. Molti giornalisti e intellettuali la pensano così, pure Beppe Grillo dice così, pure La Repubblica (il giornale) dice così, pure il Giornale (che sarebbe il Giornale di un tipo di Milano) dice così… quindi che volete che vi dica, anche questa cagatina di merluzzo di blog dice lo stesso. Si sa, qui troverete solo quello che conferma le opinioni del cazzo che tutti abbiamo, quindi tra qualche mese è terza Repubblica, poche manfrine, si cambia. Dico, cioè scrivo questo, perchè molti mi dicono: sporco grillino, comunista , terrone, mangia frutti di mare di un blogger di disordinapuntoit… su ‘sto blog di stalinisti non c’è mai una cazzo di proposta, fosse pure una colletta per la dentiera di un esodato, terremotato e indebitato con Equitalia e che ha investito tutti i risparmi in titoli di stato greci… insomma, mai una proposta, sporco mangia pizze di Disordinapuntoit! Recepita la critica mi sono messo al lavoro. Quello che propongo è una riforma della toponomastica che renda giustzia alle grandi menti e ai grandi uomini della Seconda Repubblica. Strade, piazze, palasport, scuole e ospedali devono portare il nome degli indimenticabili protagonisti del ventennio trascorso. Queste qui sotto sono le prime proposte che avanzo per ricordare in tutte le principali città italiane quantomeno le più illustri personalità, quelli di cui davvero non riesco a immaginare come riusciremo a fare a meno.
Orfanotrofio Salvatore Cuffaro (detto Vasa, vasa) Filantropo. Aiutò dei benefattori siculi a scampare alla persecuzione di inquisitori comunisti
Lungo fiume Umberto Bossi (detto il senatùr). Rivoluzionario. Insegnò che è possibile amare gli Albanesi al punto di mandare i propri figli a studiare in Albania.
Via Massimo D’Alema. Stratega. La vera audacia del negoziatore sta nel negoziare la sconfitta.
Piazza Romano Prodi (detto er mortazza). Prete martire. Porse due guance:schiaffeggiate… ritornò a far sedute spiritiche prima che iniziassero ad affettargli il cu–
Santuario Gianfranco Fini. Servitore di Dio. “Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”. Lui non rinnegò e pose la sua mano santa su infami immigrati e sporchi fumatori di spinelli. Portata a compimento la missione si defilò.
Teatro Francesco Rutelli. Attore. Affascinante interprete di mille farse, impareggiabile spalla di grossi comici, ineguagliabile trasformista.
Università Marcello Dell’Utri. Filosofo de-esistenzialista. Teorizzò la non esistenza del se quando affermò:”la mafia non esiste”.
Calle del Renzo (detto Trota). Studente. Volli, volli, fortissimamente volli… la maturità tre volte, poi volli la machina, poi ipad 4, poi il barchin, poi…
Ufficio postale Piero Fassino. Banchiere redento. Disse: “abbiamo una banca” poi espiò fondando il PD e una volta redento tornò nella natia Torino per soccorer Marchionne nel impari lotta allo strapotere degli infedeli della FIOM.
Autodromo nazionale Sergio Marchionne (detto il Canadese). Scienziato. Autore del postulato - 100.000 lavoratori CGIL + 100.000 miei buoni del tesoro tedeschi al quadrato di mia tredicesima di 1.000.000 $ – 500 euro di cassa Integrazione operai Pomigliano = FIAT, fabbrica, Italiana, automobili, Torino.
Pala Moggi. Luciano Moggi. Esegeta sportivo. Fù benefattore della classe arbitrale italiana liberando i fischietti dalla possibilità di decidere il risultato. Caposcuola e spirito decoubertiano.
Archivio di Stato Emilio Fede. Storico. Instancabile ricercatore del vero, esperto metereologo, scopritore di giovanissimi talenti.
Istituto femminile Santanchè. Daniela Santanchè. Condottiero e femminista. Comprese l’inutilità delle politiche sulle pari opportunità delle donne senza il sostegno di protesi maxillo facciali e toraciche.
Biblioteca Bondi. Sandro Bondi. Poeta. Principale cantore (assieme ad Apicella) del bel tempo andato, appassionato rimatore mai supino dinnanzi agli strali del potere, fatale, come nel 79 DC, fu per lui Pompei. Nobel mancato.
Auditorium Apicella. Mariano Apicella. Compositore. Come Verdi musicò il Risorgimento lui fece librare nell’aere le principali note della Seconda Repubblica.
Caserma Ignazio La Russa. Generale. Valoroso condottiero di piglio deciso, guidò le italiche truppe nella campagna di Libia e in valorosi scontri corpo a corpo nei principali talk show televisivi.
Antenna Radio-tv Massimo Gasparri. Legislatore. Di lui dissero: “L’unico a dare il nome a una legge senza averla mai letta”. Ne conseguì una grande stagione di riforme dei media.
Convento Gelmini-Moratti. Pedagoghe. Anticipatrici dell’educazione al sobrio tipica della montiana fase furono arse da incivili masse di giovani bolscevichi. Martiri, attendenti processo beatificazione.
Viale Gianni Letta. Santo. Pio difensore di altrui volontà, mediatore instancabile, trattò la resa della Repubblica ai probi viri della finanza.
Altare Giorgio Napolitano. Redentore. Dopo sciagurate militanze bolsceviche fu folgorato come San Paolo e abbracciò negli’ ultimi anni della Repubblica la retta via della redenzione di ogni istanza ostile al celeste disegno dei probi viri della finanza.
Ospedale il Nichi. Nicola Vendola. Medico autodidatta. Esperto in sanità e santità assistette il vecchio saggio Don Verzè nell’ultima sua filantropica impresa.
Credo manchi qualcuno… ce ne era uno, mi pare uno che vendeva case, uno di Milano… vabbè, va bene così per cominciare, la sto tirando per le lunghe. Certo è che ce ne sarebbero uomini e pure qualche donna cui dedicare altre piazze, chiese, ospedali. E’ davvero il minimo che possiamo fare per ringraziare e congedarci dai grandi protagonisti della seconda Repubblica. Voi a chi vorreste dedicare la strada dove abitate? Io ho abitato due volte, in due città diverse, in una strada che si chiamava Via Cavallotti, ora chi cazzo è ‘sto Cavallotti? Ve lo dico, è ‘sto qui… ma sopratutto è uno cui qualcun’altro un giorno ha pensato di dedicare una strada. Ora non lasciamo che accada come per la Prima Repubblica, che accada come per Craxi che ancora non c’è una cazzo di Via Craxi in nessuna delle grandi città. Non gettiamo alle ortiche il lascito di questi grandi protagonisti che sino a pochi mesi fà erano per noi come fratelli, padri, madri, compagni di lotta… Riformiamo la toponomastica! Io non voglio più vivere in Via Cavallotti, voglio vivere in Via Cicchitto o Via Scilipoti, e voi? A chi la dedicate la vostra strada?
Chiudo seriosamente, dopo tante cazzate con una citazione CCCP/Ferretti/Militanz:
“il passato è passato, il presente è un mercato, fatevi sotto bambini, occhio agli spacciatori, occhio agli zuccherini”.