Lamar Odom sa interpretare come pochi la fase offensiva del gioco che tanto amiamo; questo è sotto gli occhi di tutti.
Un fatto di cui nessuno si accorge è che il nativo del Queens sa giocare anche nella metà campo meno nobile, quella difensiva.
Il suo contributo a difesa del proprio canestro non è costituito da giocate che infiammano il pubblico bensì è basato sulle tante piccole cose che permettono ai Los Angeles Lakers di essere campioni in carica per il secondo anno di fila.
Infatti in un roster come quello assemblato da Jerry Buss c’è costante bisogno degli intagibles portati alla causa dal numero 7.
Per esempio: è risaputo come Pau Gasol sia uno dei peggiori difensori su Pick and Roll della Lega, quindi, specialmente nell’ultimo quarto, è Lamar Odom a seguire il lungo portatore del blocco e ad impedire le penatrazioni del portatore di palla; ciò permette a Derek Fisher o a Steve Blake di non essere costantemente battuti da point guard più atletiche ed esplosive di loro e, coseguetemente, di non scatenare un numero di aiuti mai ben troppo funzionanti nel sistema difensivo gialloviola.
Ma il contributo portato alla causa da Odom non si ferma solo agli show and recover sui blocchi, difatti, grazie ad un fisico pazzesco, l’ex Ram può prendersi carico di ali piccole o grandi, e persino di qualche centro perimetrale.
Questa polivalenza, untita ad una capacità di adattamento notevole, ha permesso alla Los Angeles abituata a vincere di… vincere nel 2009, infatti, il modello offensivo dei Magic aveva messo in seria difficoltà i Cavs di LeBron perché incapaci di accoppiarsi con Rashard Lewis o Turkoglu e nello stesso tempo limitare i danni provocati da Dwight Howard ma a differenza di Cleveland, i Lakers, forti di un Gasol capace di concentrarsi su Superman non dovendosi occupare di Lewis sono riusciti ad ottenere l’agoniato anello.
Grandi componenti del Lamar difensore, inoltre, sono le ottime letture in aiuto e le braccia lunghe che possono rendere impossibili molti passaggi.
Eppure Lamarvellous non verrà mai premiato come miglior difensore dell’anno: quel premio, ahinoi, è destinato a chi oscura le vallate con aiuti pirotecnici.
Per trovare un riscontro reale alle mie parole:
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