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Le persone giuste

Creato il 20 maggio 2011 da Animabella
I risultati elettorali dello scorso 13 maggio dicono due cose molto chiare. La prima è che per vincere non servono strane alchimie né astutissime operazioni di alleanze, coalizioni, compromessi, inciuci più o meno sotto banco, do ut des. Serve semplicemente candidare le persone giuste. E le persone giuste sono le persone che danno l’impressione (ricordate la moglie di Cesare?) di fare politica nell’interesse generale e non nel proprio. Semplice, lapalissiano. Luigi de Magistris e Giuliano Pisapia hanno due profili personali e politici molto diversi, su alcune questioni – e neanche delle più marginali – hanno posizioni persino opposte. Ma hanno in comune l’idea della politica come il luogo dove lavorare per il bene comune, dove creare le condizioni per una convivenza civile e solidale e non dove comporre gli interessi personali o settari di questi e di quelli. E neanche il luogo della mera gestione del potere per il potere e della distribuzione delle poltrone.
La seconda – e solo Massimo Cacciari pare non essersene accorto – è che per vincere non servono slavati profili centristi ma netti tratti di sinistra. Di Giuliano Pisapia, e più ancora di Luigi de Magistris, tutto si può dire – persino che rubavano auto – ma non che non abbiano le idee chiare e non le esprimano senza infingimenti su legalità, giustizia sociale, immigrazione. E hanno dimostrato che chiarezza di idee e di comunicazione non vanno a danno della capacità di ampliare la propria base di consensi. Oggi in Italia gli elettori di sinistra sono disposti a digerire anche posizioni diverse dalle proprie su singole questioni pur di poter finalmente guardare alla propria classe dirigente con fiducia.
Più che il risultato di Milano, è quello di Napoli quello a cui il centrosinistra – il Pd in particolare deve guardare. A Napoli è stato dato uno schiaffo a un sistema di potere collaudato da decenni ed è stato lanciato un messaggio molto forte: non ci si può permettere di replicare a sinistra i metodi di gestione del potere della (peggiore) destra.
Se i ballottaggi del 28 e 29 maggio confermeranno le nostre – più che fondate – speranze saranno stati sconfitti in un colpo solo il berlusconismo di destra a Milano e il berlusconismo di sinistra a Napoli.

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