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le ragioni del pacifismo e il dovere di dire no alla guerra

Creato il 21 marzo 2011 da Malpaese @IlMalpaese

le ragioni del pacifismo e il dovere di dire no alla guerraLettera aperta di un pacifista al popolo viola: “Abbiamo il dovere di dire no alla guerra”.

Riceviamo e pubblichiamo l’appello di Giuliano Girlando, un pacifista che vede nella diplomazia l’unica strada possibile all’uscita dal gorgo della guerra. Com’è nostra abitudine diamo spazio, con questa lettera, ad una voce fuori dal coro.

Il clima guerrafondaio che in queste ore è alimentato sia dalla posizione del governo italiano sia dalle decisioni prese nel vertice di Parigi deve farci riflettere e portare il dibattito nuovamente alla priorità di una inutile guerra ed un ennesimo fronte. Vi scrivo questo amici viola , cittadini liberi che avete partecipato sempre a manifestazioni per la Costituzione e per la pace perché abbiamo il dovere di dire no, perché non c’è un pacifismo a targhe alterne (e nemmeno una Costituzione a targhe alterne) e perché è nostro dovere sostenere l’appello di Gino Strada fondatore di Emergency che in queste ore ha detto “La guerra è stupida e violenta. Ed è sempre una scelta, mai una necessità: rischia di diventarlo quando non si fa nulla per anni, anzi per decenni”. Voglio fare una proposta più aperta e condivisa possibile. Se è vero che la risoluzione Onu sancisce di fatto la creazione di una No Fly Zone , è anche vero che i raid e gli attacchi portati avanti da una coalizione franco-americana col sostegno dell’Italia non risolveranno certo una crisi diplomatica che riguarda non solo la Libia ma l’intera stabilità del Medioriente e del Magreb. La guerra è un fallimento delle diplomazie e mostra l’incapacità di una classe dirigente italiana ed europea per risoluzione di crisi economiche e sociali. La rivolta libica ci impone una doverosa riflessione che non deve farci trarre in inganno. L’azione impulsivo dell’uso militare è un danno alle popolazioni civili che già sangue hanno versato in Libia, Egitto,Tunisia, Algeria, Yeme, Bahrein e che vedono i loro diritti limitati e violati. Occorre ripensare un progetto civile, culturale che dia voce ai cittadini che sostengono l’appello di Gino Strada. L’ennesima guerra del petrolio e una politica neoliberista dissennata sono strumenti che non ci appartengono e che abbiamo il dovere di condannare. Mobilitiamoci da subito a sostegno di Emergency per un sit-in pacifista a Roma portando tantissime bandiere arcobaleno e riempiendo la piazza di musica colori e pacifismo. Non perdiamo il nostro tempo e costruiamo un futuro di pace.

Giuliano Girlando

http://violapost.wordpress.com/2011/03/21/lettera-aperta-di-un-pacifista-abbiamo-il-dovere-di-dire-no-alla-guerra/



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