Guardando all’ ennesima epopea che stanno vivendo i Knickerbockers questa stagione, si ha ancora una volta la conferma della difficoltà di operare nella piazza in questione. Il testo di una celebre hit dei rimpianti R.E.M, “Leaving New York, never easy“, (lasciare N.Y non è mai facile) sembra essere scritto apposta per il nostro Mike D’Antoni, il coach del “run&gun” e del quintetto “small ball”, a detta di molti il più adatto a reggere una panchina scottante come quella newyorchese. Alla fine però ha dovuto capitolare anche lui, tra boicottaggi, malumori e prestazioni a dir poco altalenanti.
Il 14 marzo raccoglie il testimone Mike Woodson, allenatore sicuramente meno istrionico ma dalla filosofia di gioco assai più concreta (vedere il quinquennio agli Hawks). Da quella data il record dei blu-arancio è 9-3, con un +42 d’esordio ai Blazers, seguito da una doppia “W” contro gli scatenati Pacers e una al cardiopalma con i sorprendenti Sixers. Vittorie importanti anche contro Milwaukee e Orlando. Negli ultimi 10 incontri i Knicks sono secondi in tutta la Lega per palle rubate (9.2 a partita dietro solo a Miami) e quarti per rimbalzi (45.9).
Anthony si sente di nuovo protagonista grazie anche (e soprattutto) ai tanti isolamenti concessigli dal nuovo coach; Stoudemire e Lin hanno continuato ad inanellare prestazioni importanti e il comparto di supporto ha seguito a ruota fornendo performances all’altezza in quella che sembra una rinascita a tutti gli effetti.
La posizione in Conference è l’ottava, comunque valida per strappare un biglietto per la postseason. Solo il tempo ci dirà se questa truppa capitanata da folli personaggi come Baron Davis e JR Smith ce la farà a raggiungere i tanto agognati Playoffs, ma il talento resta sicuramente elevetissimo.
Il titolo di questa stagione dei Knicks potrebbe essere benissimo “Living New York, never easy” (“vivere N.Y non è mai facile”), con buona pace dei R.E.M…