Lingotti d’oro, calo domanda in Cina compensato dalla Russia
INVESTIRE IN ORO
L’andamento opposto di Cina e Russia nella domanda di lingotti d’oro
Dopo essere sceso nuovamente sotto la soglia di 1.200 dollari l’oncia, il prezzo dell’oro sta facendo discutere molto in questo novembre caldissimo, dove oltre alla distanza di appena due settimane dal referendum in Svizzera che chiarirà molti punti sul futuro della domanda aurea, oggetto di interesse è anche l’andamento negli acquisti dei lingotti d’oro da parte dei principali paesi internazionali come Cina e Russia, che viaggiano su due correnti opposte.
Il calo della domanda di lingotti d’oro in Cina
Fin qui era stata una certezza la Cina, per quanto riguarda la domanda di lingotti d’oro, ma dopo il sorpasso del 2011 ai danni dell’India (come primo Paese in ordine di investimenti in questo settore) ha toccato cifre molto critiche nel terzo trimestre 2014, con un calo del 37% nella domanda di lingotti d’oro.
Nel 2013 c’era stato un vero e proprio boom degli investimenti in oro fisico da parte della Cina, mentre considerando il periodo tra luglio e settembre 2014 i cinesi si sono visti sorpassare notevolmente dall’India, che ha acquistato 225,1 tonnellate di metallo contro le 182,7 di Pechino.
I numeri sulla domanda di lingotti d’oro non sono confortanti neppure a livello complessivo: le cifre sono giunte ai minimi a cinque anni, con le 929 tonnellate totali di domanda in oro nel terzo trimestre 2014.
Segnali di ripresa dalla domanda di lingotti d’oro in Russia
Mentre l’andamento in Cina è tutt’altro che confortante, un segnale di svolta potrebbe giungere dalla Russia, dove secondo le notizie degli ultimi giorni il presidente Putin avrebbe messo in atto strategie per favorire un aumento delle riserve auree del Paese, vista la discesa improvvisa nel prezzo del greggio e l’aumento nelle sanzioni a livello occidentale.
Nel terzo trimestre 2014, dunque, gli acquisti in lingotti d’oro da parte del governo russo sono andati a gonfie vele, con 55 tonnellate di metallo che soltanto considerando il mese di settembre hanno visto un aumento molto importante pari a 37,2 tonnellate, per una cifra record di un miliardo e mezzo di dollari.
Gli analisti parlano di aumento degli investimenti in lingotti d’oro della Russia per favorire la stabilizzazione della valuta nazionale, perciò questo trend favorevole al metallo prezioso potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, compensando il ribasso verificatosi in Cina. Anche con le cifre toccate da inizio novembre, con il prezzo dell’oro ai minimi rispetto agli ultimi anni, la domanda potrebbe crescere ulteriormente, portando così nei dati reali ad una contraddizione delle aspettative di alcuni analisti, che già parlano di un’ulteriore discesa del valore fino ad infrangere a ribasso la soglia dei 1.000 dollari l’oncia.