Come iniziare… Beh, dall’inizio. Da quando, per esempio, il 18 agosto 2014, sul traghetto da San Vincenzo all’Isola di Pianosa, ho pensato che dopo tanto parlarne era giunto il momento di andare finalmente a visitare Lisbona ed ho iniziato a tenere sotto controllo voli aerei e b&b. No, forse un po’ meno indietro nel tempo… Iniziamo da quando ho studiato la guida cartacea ed i mille siti che ho trovato per riuscire poi a programmare un viaggio che fosse più organizzato possibile, per non trovarci mai impreparati ed evitare perdite di tempo inutili. Ecco, io vi racconterò i miei, i nostri, 5 intensi giorni trascorsi a Lisbona e dintorni con l’intento sì di fissare nel tempo il ricordo di questo splendido viaggio, ma anche e soprattutto perché penso e spero che questo racconto possa essere d’aiuto a qualcuno che, come noi, vuole passare qualche giorno in queste meravigliose zone… Insomma, io ve lo dico: io avrei voluto leggere, prima di partire, un racconto come questo! Mi sarei risparmiata due vesciche e mi sarei portata meno jeans e più pantaloni corti, tanto per dirne un paio Ma andiamo con ordine…
LISBONA GIORNO 1 – GIOVEDI’ 2 OTTOBRE 2014 (Sao Sebastiao, Baixa, Chiado)
Sao Sebastiao
Arriviamo in aeroporto ore 9,30 circa (ora locale: a Lisbona siamo indietro di un’ora). Alloggiamo al B&B Praça de Espanha, in Rua Doutor Alvaro da Castro 44, quindi prendiamo la metro rossa direttamente dall’aeroporto e scendiamo alla fermata Sao Sebastiao, dove cambiamo e saliamo sulla blu per Praça de Espanha, appunto. Dalla fermata della metro, il b&b è facilmente raggiungibile con una camminata di circa 5 minuti… La coppia di italiani che lo gestisce ci accoglie e ci mostra la camera: posiamo le valigie, ci diamo una rinfrescata e poi partiamo alla scoperta di Lisbona. La giornata è splendida, ci sono 30 gradi, ed io ho la sciagurata idea di togliere le scarpe da ginnastica per indossare gli stivaletti estivi con suola praticamente inesistente :/
Raggiungiamo a piedi il Jardim Zoologico, uno splendido polmone verde popolato da simpatiche scimmiette e dormienti coccodrilli, quindi ci fermiamo a pranzo da Coral (1) e ci rinfreschiamo subito con dell’ottimo vinho verde (A).
Dopo pranzo, ci attende una bella scarpinata fino al Palacio dos Marqueses de Fronteira, i cui meravigliosi interni sono visitabili solo entro le 12 (e con una guida); riusciamo però a visitare almeno i giardini (che riaprono al pubblico nel pomeriggio solo tra le 14 e le 16: il palazzo è abitato) suonando il campanello… Lo scenario è splendido, una tranquillità infinita ci accoglie… Questo luogo è decisamente poco battuto dai turisti, che non sanno cosa si pèrdono!
A piedi, scendiamo giù per una passeggiata nel Giardino della Fondazione Gulbenkian e Centro de Arte Moderna, popolato di sculture e di una ricca flora; i piedi iniziano già a fare male, e togliendo le scarpe per rinfrescarli nella cascatina scopro un bel paio di vesciche… Si inizia bene!! La fermata in farmacia è d’obbligo: da domani cerotti Compeed.
Ma sono determinata, scendiamo ancora a piedi ed attraversiamo il Parque Eduardo VII fino a Marques de Pombal, la piazza in cui venne proclamata la repubblica portoghese nel 1910. Prendiamo quindi la metro blu proprio dalla fermata Marques de Pombal fino a Sao Sebastiao, qui cambiamo e prendiamo la metro rossa fino a Alameda per visitare il Jardim da Alameda Dom Afonso Henriquez: oggi a tutto verde!
Baixa
Sempre dalla fermata Alameda prendiamo la metro verde fino a Rossio (Placa Dom Pedro IV), la piazza principale el centro di Lisbona, con la statua di Dom Pedro IV. Da qui raggiungiamo Manuel Tavares, in Rua da Betesga, un negozio di generi alimentari che merita decisamente una visita, e acquistiamo subito un queijo de azeitao (B), un queijo da serra (C), una farinheira (D) e svariate boccette di porto (E). Scendiamo quindi lungo Rua Augusta, via pedonale cuore del quartiere Baixa, fino a Praca do Commercio (Terreiro do Paco), con la statua di Josè I e l’arco trionfale; qui ci fermiamo per un aperitivo al Museu da Cerveja, dove oltre ad una birra ci gustiamo anche degli ottimi pastel de bacalhau (F), quindi ripartiamo alla volta del Chiado.
Chiado
Da Terreiro do Paco (Praca do Commercio) saliamo per Rua Garrett, quindi per Largo do Carmo e per Rua Trinidade, salendo sull’Elevador de Santa Justa per godere della vista mozzafiato. Ripassiamo quindi da Rossio e decidiamo di cenare al Restaurante Bastardo (2). Dopo cena ci inoltriamo nel Bairro Alto, degustando gijinha (G) fino a raggiungere il Cafè Luso, convinti di assistere ad uno spettacolo di fado (H), il canto tradizionale… Cambiamo idea, però, quando scopriamo che dovremmo sborsare 16,00 euro a testa, quindi riprendiamo la metro blu a Restauradores fino a Praça de Espanha, direzione letto.
LISBONA GIORNO 2 – VENERDI’ 3 OTTOBRE 2014 (Gita sul Tago: Cacilhas, Almada, Costa da Caparica)
Cacilhas – Almada
Oggi ci aspetta una delle due escursioni fuori porta che abbiamo programmato. Dopo una lauta colazione al b&b (la signora ci prepara caffè e caffellatte e ci offre svariate opzioni, dai cornetti ai biscotti al pane tostato con la marmellata), a Praca de Espanha prendiamo la metro blu fino a Baixa-Chiado, da qui cambiamo e prendiamo la metro verde per Cais do Sodré. Direttamente dalla metro, seguiamo le indicazioni per il traghetto ed acquistiamo un biglietto A/R per Cacilhas; i traghetti partono ogni 20 minuti, e in 10 minuti di traversata sul Tago siamo dall’altra parte.
Dall’attracco di Cacilhas prendiamo la strada a piedi che costeggia la costa, o per meglio dire il porto: la giornata è calda e splendida e la desolazione di un paese portuale in pratica dismesso appare meno triste. Raggiungiamo l’Elevador Boca do Vento, con il quale saliamo nel paese di Almada. Torniamo giù con lo stesso “elevador” e pranziamo da Ponto Final (3).
Rifacciamo a piedi lo stesso tragitto fino a tornare a dove siamo attraccati; qui vi è anche la stazione degli autobus, e con il bus 101 (1 ogni ½ ora) raggiungiamo in poco tempo il Santuario do Cristo Rei, ammirando da vicino l’imponenza dell’unica statua visibile anche dall’aereo.
Costa da Caparica
Con lo stesso autobus torniamo a Cacilhas e da lì prendiamo il bus 124, direzione Costa da Caparica (1 ogni 20 minuti); il viaggio dura quasi un’ora, e lì per lì pensiamo di aver sbagliato qualcosa… Raggiungiamo il paesino verso le 17,00, passeggiamo per le vie di negozi che conducono al mare, quindi ammiriamo l’oceano in questa splendida giornata di sole: molti si abbronzano, qualcuno fa surf, i bimbi giocano. Noi mettiamo i piedi in acqua quel tanto che basta per far riempire di sabbia le mie povere vesciche: urge quindi apertura e pulizia. Menomale non ci conosce nessuno! Se non altro, adesso che si sono “sgonfiate” sarà tutto in discesa. Torniamo alla fermata dell’autobus e prendiamo il bus 135, che in 20 minuti ci riporta a Cacilhas (“via rapida”, erano quelle le paroline magiche!), e da qui riprendiamo il traghetto per Lisbona, Cais do Sodré; da qui, raggiungiamo in 15 minuti a piedi il Restaurante Cervejaria Zapata (4), quindi torniamo a Cais do Sodré per prendere la metro verde fino a Baixa-Chiado e qui cambiamo prendendo la metro blu fino a Praça de Espanha, per il b&b… L’ultimo tratto a piedi sembra infinito per i miei piedi in fiamme. Ma domani è un altro giorno.
LISBONA GIORNO 3 – SABATO 4 OTTOBRE 2014 ( MNAZ, Alfama)
MNAZ
Oggi il programma è meno intenso, i piedi sembrano stare meglio; l’aria è più fresca, ma giusto la sera; di giorno si sta bene a mezze maniche ed in pantaloni corti ed il sole è cocente come al solito. Prendiamo la metro blu da Praça de Espanha fino al capolinea sud Santa Apolonia, poi da qui prendiamo il bus 794, direzione Oriente, che in pochi minuti ci scarica davanti al MNAZ (Museu National do Azulejos), il solo museo che ci concediamo, per ammirare con tutta calma gli azulejos (I) che caratterizzano ogni angolo della città, dalle facciate dei palazzi alle stazioni della metropolitana.
Alfama
Con lo stesso bus torniamo a Santa Apolonia e pranziamo dall’alto del Restaurante Faz Figura (5), che si trova proprio davanti alla fermata dell’autobus. Da qui, a piedi, ci avviamo verso la Feria da Ladra, il mercato delle pulci presso il Campo de Santa Clara, e dopo svariati acquisti visitiamo la Chiesa de Santa Engracia (National Panteon) e la Chiesa Sao Vicente de Fora. L’Alfama è un quartiere davvero tipico di Lisbona, e ci perdiamo tra i suoi vicoli: da Rua dos Remedios a Rua Sao Pedro, da Rua Sao Miguel fino a Largo de Sao Rafael, da Rua Sao Joao da Praca fino alla Cattedrale Sé; raggiungiamo quindi il Miradouro de Santa Luzia, ricco di azulejos ed artisti, per godere di una vista mozzafiato sul Tago; adesso inizia a fare freschino. Strenuamente, percorriamo anche Rua das Portas do Sol fino a raggiungere il Castelo de Sao Jorge, ma 10 euro a testa per entrare anche solo nella parte esterna sono decisamente troppe. Siamo nei pressi del ristorante che mi ero segnata per la cena; è piuttosto presto, ma dando un’occhiata scopriamo che il locale offre principalmente degustazioni di vino, salumi e formaggi e alle 19 chiude: è destino! Primo aperitivo-cena della serata, quindi, da Corvo Azul (6), poi riscendiamo giù. Nei pressi della Cattedrale Sé si trova il Clube de Fado, con spettacoli che iniziano a partire dalle 22; ammazziamo il tempo con un secondo aperitivo-cena da Coraçao da Sé (7), ma quando è ora scopriamo che anche il Clube de Fado chiede una cifra spropositata. Delusi ed amareggiati (non ascolteremo mai il fado!), torniamo verso Santa Apolonia, ma nei vicoli caotici dell’Alfama ci imbattiamo in non uno, ma in svariati spettacoli di fado! Altro che locali fighetti
Ma siamo stanchi morti: presto riprendiamo la metro blu da Santa Apolonia fino a Praça de Espanha, doccia veloce e sana dormita; domani ci si sveglia prestissimo!
LISBONA GIORNO 4 – DOMENICA 5 OTTOBRE 2014 (Sintra, Cascais, Cabo de Roca, Estoril)
Sintra
Finalmente i miei piedi iniziano a stare meglio. Stamani ci copriamo bene, sarà che è prima del solito ma sembra piuttosto fresco. A piedi, raggiungiamo la stazione ferroviaria Sete Rios, nei pressi del Jardim Zoologico, e prendiamo il treno per Sintra, con cambio ad Amadora (la 4° fermata, la coincidenza arriva subito… in totale 35 minuti). Alla stazione di Sete Rios conviene fare il biglietto congiunto, che permette per 24 ore di usufruire dei treni (CP) e dei bus (Scotturb), costo 15,00 € a testa. Arrivati alla Stazione di Sintra, prendiamo il bus 434, che compie un giro turistico della città: vale la pena scendere per visitare il centro della città ed il Palacio Nacional (la 1° fermata del bus, 5 minuti) ed ammirare questa piccola meraviglia, purtroppo invasa dai turisti. In un ottimo negozietto degustiamo svariati salumi e formaggi ed acquistiamo del chourico de sangue (L). Riprendendo il bus 434 scendiamo al Castelo dos Mouros (2° fermata, 10 minuti), una splendida fortezza araba che domina la città di Lisbona, e raggiungiamo la cima… E’ una camminata, tra andata e ritorno, di quasi due ore, ma ne vale davvero la pena. Dall’alto, si può ammirare il Palacio da Pena (sarebbe la 3° fermata del bus 434, ma non entriamo: l’ingresso costa circa 10,00 euro, a dire il vero non so se internamente meriti, ma il Castello ci ha stremati!). Dal Castello riprendiamo il bus 434 fino alla stazione; è domenica, e nonostante Sintra sia una meta turistica molto inflazionata, molti ristoranti sono chiusi. Pranziamo da Apeadeiro (8), proprio nei pressi della stazione, quindi proseguiamo la nostra gita.
Cabo de Roca
Dalla stazione di Sintra prendiamo il bus 403 per Cascais via Cabo de Roca (attenzione, anche altri bus vanno a Cascais ma solo quello si ferma a Cabo de Roca; il 403 passa 1 volta ogni ora); in 40 minuti scendiamo a Cabo de Roca, e lo spettacolo è mozzafiato. Siamo nel punto più a ovest di tutta Europa, ed è impressionante osservare l’oceano dall’alto della ripida scogliera, mentre tutto intorno la vegetazione dimostra quanto sia affascinante un luogo come quello, dove l’uomo non è arrivato a mettere mano… Manca il respiro, credetemi. Se vi trovate da quelle parti, non mancate la fermata.
Cascais
Riprendiamo il bus 403 (1 ogni ora) ed in 30 minuti siamo a Cascais. Ci troviamo di fronte a Praia da Conçeicao, splendida insenatura sabbiosa e riparata dal vento. Scendiamo lungo la costa verso est guardando il mare, ci addentriamo nel paesino fino a raggiungere il porticciolo vecchio prima e Marina di Cascais dopo, quindi continuiamo a camminare lungo il viale che dà sulla scogliera fino a raggiungere prima il Faro di Santa Marta e poi, dopo una lunga camminata, l’insenatura Boca do Inferno, altro punto splendido dell’oceano che merita una visita per le sue grotte erose dal mare e dal vento; le onde che si infrangono proprio nella grotta creano un’acustica quasi terrificante (da qui il nome!). Dopo circa 1 ora e mezza di camminata tra andata e ritorno, siamo di nuovo dove siamo scesi con il bus. Qui si trova anche la stazione dei treni: prendiamo quello per Lisbona scendendo però quasi subito, alla fermata Estoril.
Estoril
Dalla stazione di Estoril, uscendo siamo proprio di fronte al Casinò, coi suoi splendidi giardini e la fontana. Proprio di fronte, attraversando la ferrovia attraverso il sottopassaggio, c’è la Praia do Tamariz, dominata dalla principesca villa-castello. Ci spingiamo a sinistra guardando il mare e incappiamo nella Praia das Moitas, il cui arenile limitato è caratterizzato da una piscina atlantica che si riempie di acqua di mare ed il gioco di luce è quanto mai splendido. Ma sta facendo buio, quindi riattraversiamo il sottopassaggio e prendiamo lo stesso treno di prima, stavolta fino a Lisbona (Cais do Sondrè, 40 minuti da Estoril).
Da Cais do Sodré prendiamo la metro verde fino a Baixa-Chiado, quindi cambiamo e con la metro blu scendiamo a Praça de Espanha. Come ho già detto, la domenica molti ristoranti sono chiusi, e soprattutto in zona b&b c’è la desolazione. Depenniamo ad uno ad uno tutte le possibili alternative da me segnate, fino a che non scorgiamo, defilato, il Cafè Barlotti (9): una delle possibili alternative è aperta! Ci rifocilliamo, quindi prendiamo la metro gialla a Picoas, cambiamo a Marques de Pombal e prendiamo la blu fino a Praça de Espanha, proseguendo poi a piedi fino al b&b per una bella doccia ed una sonora dormita.
LISBONA GIORNO 5 – LUNEDI’ 6 OTTOBRE 2014 (Bairro Alto, Bélem)
Bairro Alto
Dal b&b, dopo un’ottima colazione, prendiamo la metro blu da Praça de Espanha fino a Baixa-Chiado, quindi cambiamo e prendiamo la metro verde fino a Cais do Sodré. Uscendo dalla metro ci troviamo in piazza Dom Luis I, e proprio a fianco c’è il Time Out – Mercado da Ribeira, uno splendido spazio al chiuso che offre svariate soluzioni di street food di lusso; al mattino, nell’ala più esterna, c’è anche il mercato della verdura, del pesce e della carne, ma lo spazio per mangiare, con gli immensi tavoloni, la fa da padrone. Decidiamo quindi che pranzeremo qui (nel frattempo acquistiamo svariati tipi di pesce in scatola (M), ma ci aspetta la visita al Bairro Alto, quindi imbocchiamo Rua de Sao Paulo e saliamo con l’Ascensor da Bica, una specie di minitram che percorre tutta Rua da Bica Duarte Belo, fino a Rua do Loreto; qui scendiamo e continuiamo a piedi la salita, fino al Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, dal quale si gode di uno splendido panorama. Una breve fermata nel Jardim de Sao Pedro de Alcantara e poi di nuovo in salita fino allo splendido Jardim Botanico prima e alla Basilica Estrela poi. Affamati, torniamo quindi giù a Cais do Sodré e al Mercado da Ribeira (10) ci gustiamo uno splendido pranzo piluccando da vari stand.
Bélem
Usciti dal Mercado da Ribeira, proprio lì di fronte, prendiamo il tram 15 (10 minuti di viaggio) fino alla fermata Bélem, di fronte alla Calcada de Ajuda; attraversiamo la ferrovia che costeggia il Tago salendo sul ponticello e ci troviamo proprio sulla costa. Camminiamo lungo il fiume per 2 km, godendo di una splendida visuale del Ponte 25 Abril e del Cristo Rei (Cacilhas, da qui, è proprio di fronte), e raggiungiamo prima il Padrao dos Descobrimentos (Monumento alle Scoperte) e poi la Torre di Bélem, con la sua splendida baia (ma il lunedì è chiusa e non possiamo salire). La scarpinata è stata bella lunga, e ci meritiamo un premio. Attraversiamo di nuovo il ponte e percorriamo a ritroso la strada passando da vie più interne, fino a raggiungere l’Antiga Casa dos Pastéis de Belém, per assaggiare le famose pasteis de nata (N), qualcosa di spettacolare. Da qui, a piedi, ci addentriamo ancora fino al Mosteiro dos Jeronimos (anch’esso chiuso il lunedì), quindi ci riposiamo un attimo nei giardini del Museu de Marinha. Ma il tramonto si avvicina, ed è l’ora di tornare verso il centro di Lisbona. Prendiamo il bus 714, un interminabile viaggio che ci aiuta però a ripercorrere, come in un sogno, tutto quel che di Lisbona abbiamo potuto ammirare in questa breve vacanza, poiché fa fermate in tutte le zone. Scendiamo al capolinea, Rossio, e da qui prendiamo la metro verde fino a Baixa-Chiado e poi la blu fino a Sao Sebastiao, decidendo di cenare in uno di quei posti che ieri sera erano chiusi: Txiriboga Tapas (11). La nostra ultima cena è davvero una degna conclusione di questa nostra splendida vacanza. Stasera torniamo al b&b un’oretta prima, dobbiamo mettere tutto a posto e bilanciare il peso tra valigia e bagagli a mano, operazione non da poco visto tutto ciò che abbiamo acquistato. Si prende la metro da Sao Sebastiao a Praça de Espanha, (per l’ultima volta, cara vocina portuguesa, insieme a te ho detto “pròxima estaçào: Pràça de Espànha!), e dopo aver sistemato tutto si va a letto, pensando che la mattina successiva ci sveglieremo in terra portoghese per l’ultima volta…
Alle 8,30 il taxi ci aspetta, direzione aeroporto; piove, per la prima volta, e ci risparmiamo quindi l’acquata che prenderemmo raggiungendo a piedi la metro. Ciao, Lisbona…
Il mio personalissimo vocabolario (gastronomico e non):
(A) Vinho Verde: vino giovane (l’aggettivo verde indica proprio questo), non adatto all’invecchiamento, che viene consumato non appena prodotto. E’ un vino molto leggero (circa 10 gradi) e viene consumato solitamente per l’aperitivo. Esiste anche rosso, ma la versione bianca è la più nota ed apprezzata.
(B) Queijo de Azeitao: piccolo formaggio di latte di capra, dalla buccia dura ma con interno cremoso e sapore molto particolare. I più famosi provengono appunto da Azeitao, la regione costiera di Lisbona.
(C) Queijo da Serra: formaggio prodotto con latte di pecora, dal colore giallastro, consistenza morbida e sapore delicato, simile al (ma forse meglio del) brie francese.
(D) Farinheira: salsiccia preparata con carne di maiale condita con aglio, zafferano e farina. Si consumano soltanto cotte.
(E) Porto: vino liquoroso prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo, a circa 100 chilometri a est della città di Oporto. Esiste sia bianco che rosso, ed aumenta di pregio con l’aumentare degli anni di invecchiamento.
(F) Pasteis de Bacalhau: polpette fritte ripiene di baccalà, uova, patate e prezzemolo, servite solitamente come aperitivo.
(G) Gijinha: liquore forte a base di ciliegia, dolce e sciropposo se di livello industriale, ma se ben fatto è asciutto e si sente proprio il sapore della vera ciliegia.
(H) Fado: genere di musica popolare tipico del Portogallo, solitamente eseguito da voce e chitarra; si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade ed è per questo un canto triste e sofferente.
(I) Azulejos: piastrelle di ceramica e di mosaici smaltate e decorate, solitamente di forma quadrata, che costituiscono un tipico ornamento dei paesi iberici di influenza araba.
(L) Chourico de Sangue: salame preparato con carne grassa di maiale e sangue cotto, dal colore scuro (un po’ come il nostro biroldo, o buristio, o sanguinaccio – a seconda della zona della Toscana in cui lo mangiate) e dal sapore deciso.
(M) Pesci in Scatola: principalmente sardine, ma anche sgombro, alici, polpo e seppie; in scatola, sotto sale o sott’olio, vengono consumati spesso ad inizio pasto.
(N) Pasteis de Nata: piccole paste fatte di pasta fillo (se cercate su internet vi diranno che si tratta di pasta sfoglia, ma non fidatevi, non esiste sfoglia così croccante! Solo la pasta fillo ben imburrata può esserlo) ripiene di crema cotta, aromatizzate alla cannella; sono conosciute anche come pasteis de Bélem, perché provengono proprio dalla rinomata pasticceria di Bélem di cui sopra.
Ristoranti: cosa, dove, come (prima parte):
1) Restaurante Coral: vecchio ristorante non turistico, molto old school, in zona defilata.
Sopa à Alentejana (piatto povero a base di brodo vegetale con pane bagnao, coriandolo fresco, aglio e uovo) – Acorda de Mariscos (zuppa densa stile pappa al pomodoro, con frutti di mare, pan bagnato, pomodoro e coriandolo fresco – Vongole con sughetto di olio, vino, aglio e coriandolo. Una bottiglia di Vinho Verde. Totale: 24,00 euro
(Largo Manuel Emídio da Silva 9, Lisbona)
2) Restaurante Bastardo: al secondo piano di uno splendido albergo, da fuori non molto visibile. C’è una porta a vetri con un adesivo bianco con su scritto “Hi! I’m glass”. Si entra da lì e si sale al secondo piano (ma vale la pena fermarsi un attimo al primo, dove il corridoio delle camere d’albergo profuma di cioccolato, e salire un secondo fino al terzo, dove invece le camere odorano di sandalo). Il posto è ultramoderno, arredato in modo particolare; la vista sul Rossio è splendida.
Bicchierino con carpaccio di melanzane, insalatina e pomodorino confit – Tempura di baccalà e coriandolo con salsina piccante a base di soia ed insalatina fresca accompagnato da bloody mary – Queijo de Azeitao con pane croccante e marmellatina di pomodori, accompagnato da porto rosso invecchiato – bBccalà arrosto con spuma di uova, pane croccante e pmodori – Polpo arrostito (tenerissimo) condito con pesto leggero, a parte crema di piselli, creakers fatti a mano e peperoni stufati (senza buccia li ho mangiati anche io!) – Gelato al porto e fichi (divino) – Arroz dolce (budino di riso stile risolatte) con cannella. Ci hanno offerto un porto bianco come ammazzacaffè ed un digestivo non alcolico a base di ginger e limone. Una bottiglia e ½ di Vinho Verde. Totale: 84,00 euro.
(c/o International Design Hotel, Rua da Betesg a 3, Lisbona)
3) Restaurante Ponto Final: tra i vari edifici abbandonati della costa di Cacilhas spunta questo ristorante, impossibile non vederlo: il ponte dove sono sistemati i tavoli arriva proprio “nel” mare. Ovviamente, ci siamo sistemati al tavolo più in cima.
Insalata di baccalà marinato con ceci, cipolline fresche e coriandolo – Sardine fritte e rifatte con pomodoro, cipolle, aglio e paprika affumicata – Queso da Serra (molto stagionato e saporito, con lieve sentore di cannella). ½ litro di Vinho Verde e una birra. Totale: 36,00 euro.
(Rua Ginjal 72, Cacilhas – Almada)
4) Restaurante Zapata: consigliatoci da un’amica, non ci ha delusi. E’ molto richiesto e per avere un tavolo si aspetta un pochino senza prenotazione, ma ne vale la pena. Molti mangiano al banco.
Telline con sughetto di olio, vino, aglio e coriandolo fresco – Bacalhau à la braz, servito con uova strapazzate e patatine “sticks” fritte – Queso oveho – Dessert spettacolare fatto con biscotti a strati intervallati da una crema a base di burro e caffè (una specie di tiramisù, ma molto più compatto e formato da più strati). Una bottiglia di Vinho Verde. Totale: 44 euro.
(Rua Poço dos Negros 47, Lisbona)
5) Restaurante Faz Figura: dalla stazione Santa Apolonia basta alzare gli occhi per scorgere la splendida terrazza del ristorante. Da lassù, la vista mare è splendida (peccato che attracchino le navi da crociera e si veda quasi solo quelle). Servizio ineccepibile (roba del tipo che ti spingono la sedia sotto le chiappe quando ti siedi e ti vengono a riempire il calice ogni volta che ce l’hai quasi vuoto).
Carpaccio di pesce spada con frutto della passione e coriandolo fresco – Gamberoni frtti in pasta kataifi con chutney di mango su purè di patate e sedano – Fave cotte con Farinheira e cipolla rossa – Soufflè al caffè con prugne e spuma all’arancia – Sorbetto al Porto + gelato all’olio d’oliva e al queijo da Serra. Una bottiglia di Vinho Verde. Totale: 57,00 euro.
(Rua do Paraíso 15B, Lisbona)
6) Corvo Azul: proprio di fronte al Castelo de Sao Jorge; essendo assalito dai turisti che visitano il castello, chiude alle 19,00 (difficile che qualcuno si avventuri fin lassù se non per raggiungere il castello in effetti). Entriamo alle 18,55 e ci gustiamo l’atmosfera in solitaria.
Sardine in olio d’oliva – Sgombri in olio d’oliva – Queijo de Azeitao – degustazione di 3 formaggi (uno misto mucca e capra, uno di pecora, uno di capra, ottimi). 2 bicchieri di Vinho Verde. Totale: 27,00 euro.
(Rua de Santa Cruz do Castelo 66/68, Lisbona)
7) Restaurante Coraçao da Sé: tra i vicoli più battuti dell’Alfama, proprio accanto alla Cattedrale Sé, si trova questo coloratissimo (esternamente) locale, una sorta di birreria, ma i prodotti sono molto buoni ed i ragazzi che lo gestiscono molto attenti alla cura di ogni dettaglio.
Degustazione di 2 formaggi – Degustazione di 2 salumi (chorico de sangue e farinheira). 2 birre. Totale: 22 euro.
(Travessa Almargem 4, Lisbona)
Ristoranti: cosa, dove, come (seconda parte)
8) Restaurante Apeadeiro: tipico ristorante da pranzo della domenica: molte sono famiglie che frequentano abitualmente il locale. La prima parte del pranzo non ci ha soddisfatti, ma con dessert e Porto si sono rifatti.
Antipasto misto (decisamente una scelta sbagliata, forse pensavano che volessi mangiare italiano? Prosciutto cotto, roast beef, fontina… bleah!!) – Bicocq (bistecchina di manzo con uovo sopra) servita con uovo e patate fritte – Latte portoghese (divino, fatto in casa) – Porto rosso invecchiato (ci hanno lasciato la bottiglia sul tavolo dopo aver pagato il conto, invitandoci a nozze!). ½ litro di Vinho Verde, 1 birra. Totale: 32,00 euro.
(Avenida Doutor Miguel Bombarda 3, Sintra)
9) Café Restaurante Barlotti: in una desolata domenica sera, la luce in fondo al tunnel. In fondo al un vicolo defilato della zona residenziale, il locale è tranquillo e poco battuto. E forse anche sottovalutato, perché siamo stati benissimo.
Insalata di polpo e pomodorini – Salmone al forno con chutney di mango, salsa teriaki, insalata mista, patate novelle, bietole e patate fritte a striscioline – Baccalà fritto servito con patate novelle e bietole. 2 bicchieri di Vinho Verde, 2 birre. Totale: 48,00 euro.
(Rua Martens Ferrão 32, Lisbona)
10) Time Out Mercado da Ribeira: se andate a Lisbona, una fermata qui è d’obbligo. Si tratta di un mercato al chiuso, una sorta di locale dai soffitti altissimi; una parte di questo immenso fabbricato è stato adibito a ristorante, o per meglio dire centro gastronomico: vi sono più di 20 box che ospitano gruppi di cuochi tra i più famosi di Lisbona, ed ognuno propone la propria specialità. Quando si ordina ci viene dato in mano un disco: quando si illumina, il nostro cibo è pronto. Si prende il vassoio e si può mangiare al bancone oppure seduti ai tavoloni in legno disposti al centro dell’area. Il cibo è davvero ottimo, e abbiamo assaggiato di tutto…
- Henrique Sa Pessoa –> Bacalhau Batoteiro (una sorta di tortino di baccalà con carote e zucchiine, ricoperto di besciamella e cotto in forno) – Tartara di spigola, mango, e pomodorini servita con uova di salmone e germogli su letto di crema di avocado. Una bottiglia di Vinho Verde. Totale: 27,00 euro.
- Sea Me –> due ostriche. Totale: 4,00 euro.
- Tartar-ia –> Tartara di manzo con pane croccante, cipolla rossa caramellata, rucola e spuma di patata – Tartara all’orientale, manzo con coriandolo, soia e salsa wasabi. Totale: 20,00 euro.
- Cafè de Sao Bento –> Tempura di fagioli verdi con salsa di cipolle. Totale: 5,00 euro.
- Mantegaria Silva –> Degustazione di 3 formaggi di capra con marmellatina di prugne compatta. Totale: 12,00 euro.
Totale pranzo: 68,00 euro.
(Avenida 24 de Julho 1200, Lisbona)
11) Txiriboga Tapas Bar: questo posto era nel mio mirino, la domenica sera era chiuso e così, in extremis, l’ultima sera abbiamo deciso di riprovarci. Non siamo rimasti delusi! Il ristorante propone davvero un’ampia scelta di tapas (crostini belli carichi); decidiamo per il menù che comprende 6 tapas a testa + un piatto normale, con due bevute a testa incluse. Ci alziamo e con il nostro piattino andiamo verso il banco, scegliendo ciò che preferiamo.
6 crostini a testa (pesce crudo, salumi, formaggi, verdure, salsine varie) – 1 piatto di acciughe all’aglio. 2 bicchieri di Vinho Verde, 2 birre. Totale: 42,00 euro.
(Rua Latino Coelho 50, Lisbona)