Questa sera potrebbe andare in scena l’ultimo atto della stagione NBA 2010/2011. L’Associazione Proprietari presieduta dal commissioner NBA David Stern, e l’Associazione Giocatori con Derek Fisher e Billy Hunter in testa, infatti, si incontreranno per discutere del nuovo contratto collettivo per le prossime stagioni, ma se dovesse esserci l’ennesima fumata nera (com’è molto probabile), di fatto il Lockout sarebbe inevitabile. In questo caso allenatori e giocatori non potrebbero avere più nessun contatto diretto con la società, le palestre verrebbero chiuse, così come non ci potrebbero essere più discussioni su eventuali trade o con i giocatori free agent.
Insomma un bel terremoto, che però nessuna delle due parti sembra troppo intenzionata a evitare.
Ma vediamo nel dettaglio cosa chiedono e cosa offrono le due parti, che al momento, ripetiamo, sono ancora distanti anni luce.
PROPOSTA DEI PROPRIETARI
- Un “Flex Cap” da 62 milioni di dollari (superiore ai 58 attuali) ma con dei parametri ben definiti che permetterebbero di superare il cap solamente in determinati casi, eliminando così la tanto temuta “Luxury Tax“.
- Un monte salari garantito complessivo di 2 miliardi di dollari all’anno per 10 anni (quello di questa stagione è stato di 2.17 miliardi), che farebbe abbassare i proventi dei giocatori dall’attuale 57% a circa il 40% nei prossimi 10 anni.
- Non restituire la “escrow tax” di 160.000 dollari, ossia le trattenute sugli stipendi della stagione appena conclusa introdotte affinché il monte salari complessivo non superasse il 57% degli incassi totali della Lega.
- Ridurre la lunghezza dei contratti: massimo 3 anni per chi firma con una nuova squadra, massimo 4 per chi ri-firma con la squadra attuale.
- Eliminare il “sign-and-trade” così da aumentare le chance di un giocatore di restare nella squadra attuale.
- Abbassare i salari dei contratti dei rookie, ma non sembra essere un punto di fondamentale importanza.
- Durata di 10 anni del nuovo contratto collettivo.
PROPOSTA DEI GIOCATORI
- Abbassamento degli stipendi di 500 milioni di dollari in 5 anni (100 all’anno) ma restare con l’attuale sistema di salary cap e di contratti garantiti.- Miglioramento e ridistribuzione del revenue sharing, attualmente le franchigie tengono tutti i proventi che arrivano dai botteghini e dai contratti televisi e questo penalizza i mercati più piccoli, riducendo la competitività di queste squadre.
- Modificare la “sign-trade flexibility“: al momento le squadre sopra il cap possono scambiare giocatori solo quando i loro stipendi sono entro 125% e 100 mila dollari di differenza l’uno dall’altro. La proposta dei giocatori è di portare al 250% così da facilitare gli scambi.
- Ridurre il limite di età di entrata nella Lega a 18 anni, tornando alle regole pre-2005.
- Ristrutturazione del mercato dei Restricted Free Agent, togliendo la limitazione di una sola settimana per pareggiare l’offerta della nuova squadra.
- Modificazione delle eccezioni: riduzione della lunghezza della Mid-Level Exception, ma inserimento di una seconda MLE per squadra.
- Inserimento di un arbitro neutrale per tutte le questioni disciplinari che succedono sul campo. Attualmente, i giocatori possono presentare ricorso ad un arbitro neutro solo quando hanno ricevuto sospensioni per più di 12 partite.