Di Salvatore Giambelluca il 11 ottobre | ore 14 : 16 PM
È ufficiale, la regolar season Nba non parte. Le prime 100 partite in programma da Martedì 1 novembre a Lunedì 14 sono state cancellate, per un danno di oltre 83 milioni di dollari in biglietti persi.
L’annuncio del commissioner Stern
«Ogni giorno che passa dobbiamo guardare a ulteriori riduzioni. Il gap è così significante che in questo momento non basta un ponte per eliminarlo. Lontani in tutto, abbiamo un golfo che ci separa».
Perché il Lockout
I grandi proprietari vorrebbero rivoluzionare il salary cap, tagliando i contratti in modo radicale, soprattutto le parti garantite e quelli delle stelle che sarebbero portati ad un livello più consono, in modo da far si che una franchigia diventi un affare redditizio e non solo uno spreco di soldi visto che i dati raccolti e diffusi recitano perdite per un totale di 370 milioni di dollari negli ultimi anni. Va da sé che l’associazione giocatori non è assolutamente d’accordo a cambiare quelle stesse regole che hanno garantito salari decisamente gonfiati. Agli stipendi dei giocatori al momento è destinato il 57% dei ricavi della lega, percentuale che i proprietari vorrebbero ridurre introducendo anche un sistema di tetto salariale più rigido che limiti il monte totale degli stipendi. I proprietari hanno già abbandonato l’idea di ridurre le parti garantite dei contratti, ma ora si aspettano qualcosa in cambio. I giocatori comunque sono pronti a tagliarsi gli stipendi, ma non di 750-800 milioni di dollari, come vorrebbero i proprietari, motivati dal fatto che 22 delle 30 squadre della lega hanno perso soldi nella passata stagione.
I giocatori non si piegano
Derek Fisher, presidente del sindacato giocatori, ha commentato così la notizia: Non l’abbiamo scelto noi, non siamo al punto dove un accordo può essere raggiunto». Billy Hunter direttore esecutivo del sindacato ha aggiunto: «I giocatori ci rimetteranno 350 milioni di dollari per ogni mese di stop», andando all’attacco dei proprietari: «Se pensano che tutto finirà dopo che i giocatori non riceveranno lo stipendio per un mese o due – ha aggiunto – credo che questo si rivelerebbe un terribile errore perchè non sarà così».
È la prima volta che la NBA si ferma dal 1998-1999, quando, sempre per la questione contratto, la stagione fu ridotta a 50 partite per squadra (delle 82 in programma).