Magazine Cucina

manus manus

Da Pentolapvessione

Come spesso accade il numero delle persone cambia in corsa e si riforma, si trasforma e si ricompone.
Primo ad arrivare F accompagnato dai suoi ormai superbi ravioli, poi arrivano L e O – gli amici con cui abbiamo condiviso l’altra sera la pizza pasquale – e subito dopo citofonano A detta T con B e M in sostituzione di D.
La cena è un’escalation di sapori: si apre con delle trascurabili crocchette e si chiude con un’indimenticabile bavarese.
Dei presenti la metà maschile è già venuta a cena mentre la metà femminile no; le coppie sposate non hanno figli, le coppie non sposate hanno figli, e tanti, chi solo femmine e chi solo maschi; nessuno dei commensali svolge un lavoro tradizionale; nessuno dei presenti è astemio, chi più chi meno.
Alla fine della cena una meravigliosa sorpresa: O mi regala un suo piccolo frammento che custodirò con cura.

Per 8 persone

Crocchette di crema all’uovo

IMG_9735

Acqua 1 bicchiere scarso
burro 25 g
uova 2
latte 1/2 bicchiere
farina
uovo
sale 1 pizzico
olio per friggere

Morale delle Crocchette di crema all’uovo: leggo e rileggo in questi mesi la ricetta e tutte le volte opto per non farla… c’è qualcosa che non mi convince e non capisco bene il procedimento. Oggi è il giorno fatidico. La preparazione consiste nel versare le uova sbattute con il latte, lasciare bollire il liquido insensibilmente e quando “dopo pochi minuti vedrete che il composto si addensa e prende l’aspetto di una crema mezzo stracciata immergete una forchetta lungo la parete del recipiente e, quando sentirete che il composto offre una certa resistenza, rovesciatelo in un colabrodo affinché l’acqua possa scolare” poi lo si fa freddare, lo si taglia a tocchetti, si infarina e si frigge.
Non credo di aver mai mangiato qualcosa di analogo perché non è la crema fritta e per altro non ho mai neppure cucinato piatti simili, questa faccenda di scolare le uova mi lascia perplessa. Il risultato finale è un po’ sciapo – nella ricetta è previsto solo un pizzico di sale – e a contrario di altre volte in cui il risultato finale mi sorprende questa volta mi dice assai poco. Anche gli altri restano perplessi di fronte a questa sorta di uovo strapazzato fritto.

Fegato di vitello

IMG_9733

Fegato 4 fette tagliate sottili
sale
olio per friggere

Morale del Fegato di vitello: è uno dei tre sistemi delle Fritture composte. Il fegato non mi piace, come al solito lo assaggio e lui sì invece che è una sorpresa, fritto anche il fegato ha un suo perché.
P.S. Senza contare quelle che ce lo hanno tra gli ingredienti, le ricette esplicitamente a base di fegato sono 26 e me ne restano ancora 11: meno male che qualcuna che mi piace c’è!

Pollo in sufflè

IMG_9742

Pollo 500 g
burro 80 g
farina 80 g
latte 0,350 l
uova 3
parmigiano grattugiato
noce moscata
sale

Morale del Pollo in sufflè: decido di preparare delle mini porzioni invece che una stampa sola, quando si dice una scelta coraggiosa… Il risultato finale non è male, forse manca un po’ di sale, ma devo ammettere che besciamella e burro ormai mi escono dalle orecchie. La ricetta è funzionale a quella dopo, per la quale mi occorre del buon brodo di pollo.

Minestra crema di riso con asparagi

IMG_9743

Asparagi 500 g
brodo di pollo 2 l
crema di riso 100 g
parmigiano grattugiato
sale

Morale della Minestra crema di riso con asparagi: al mercato non ci sono ancora quelli di Santena ma la stagione degli asparagi è iniziata per cui questa ricetta fa per me. L’unica perplessità riguarda la crema di riso che preparo stemperando la farina di riso in una tazza di brodo – procedimento che si rivela una corretta intuizione – poi incorporo nel brodo bollente e lascio cuocere girando spesso con la frusta per una ventina di minuti abbondanti. È lei la responsabile della lieve cremosità, potessi la rimangerei anche domani.

Ravioli di agnello di F

Bavarese di nocciola

IMG_9754

Tuorli 3
zucchero 65 g
latte 0,250 l
colla di pesce 3 fogli
pasta di nocciole: nocciole 25 g + zucchero 25 g
chantilly 0,250 l

Morale della Bavarese di nocciole: mi mette sempre ansia. Rientra nella rosa dei miei dolci preferiti ma la preparo assai di rado e quando la faccio fino all’ultimo ho paura che non venga, che al momento di sformarla si spappoli o resti dura come silicone. Al momento di impiattarla sono già felice, è venuta così bella che non sembra vera e anche al palato è una vera delizia, non vedo l’ora sia la stagione  delle fragole per agitarmi di nuovo e rifarla.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :