Parlo oggi di marmellate e confetture, un cibo che non mangio di frequente ma che in questi giorni mi ha dato da pensare, visto che mio figlio la gradisce molto. Il medico mi aveva sconsigliato la marmellata per i miei problemi di stomaco, per cui ho sempre evitato di mangiarla, anche perchè, salvo qualche eccezione, non mi è mai piaciuta particolarmente.
Però da quando c’è la possibilità di avere sul mercato una grande varietà di marmellate di qualità bio, con un’alta percentuale di frutta, ho deciso di approfondire l’argomento.
Innanzitutto c’è da fare una distinzione (almeno riguardo alla legge italiana) fra marmellata, confettura e gelatina.
- Marmellata: mescolanza gelificata di zucchero e succo e polpa di agrumi che non deve essere inferiore al 20%.
- Confettura: mescolanza gelificata di zucchero e polpa e/o purea di frutta non inferiore al 35%.
- Confettura extra: una confettura con una percentuale di frutta non inferiore al 45%.
- Gelatina: mescolanza sufficientemente gelificata di zucchero e succo di frutta.
Le marmellate sono povere di proteine e prive di grassi. Ricche di vitamine, soprattutto vitamina A, B1, B2, e sali minerali (potassio, sodio, fosforo, magnesio, etc.) sono un alimento che può andare bene se accompagna il tradizionale pane o in aggiunta a cibi salati come il formaggio.
Per essere di qualità la marmellata:
- non deve essere troppo calorica, diciamo che al massimo deve avere al massimo il 50% di zuccheri;
- deve riportare la dicitura extra, ovvero deve avere più di 45 g di frutta per 100 g di prodotto;
- se è 100% frutta, il messaggio deve essere veritiero, quindi non deve contenere sciroppi di frutta diversa da quella principale della confettura.
Inoltre ritengo che la marmellata deve essere bio, cioè con frutta da agricoltura biologica, anche perchè la marmellata è un concentrato di frutta (compreso, spesso, le bucce) e non fa bene mangiare un cibo in cui si concentrano i trattamenti chimici, in questo caso della frutta utilizzata.
Per approfondimenti potete andare nel sito Cibo360.it.
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