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Mi disse che era stato tradito: l'ex collega di Borsellino, dopo anni , rivela questa confessione.

Creato il 04 maggio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Mi disse che era stato tradito: l'ex collega di Borsellino, dopo anni , rivela questa confessione.«A fine giugno del 1992 io e il collega Massimo Russo avemmo un incontro con Borsellino. Era un dialogo normale, si parlava di indagini. A un certo punto lui si alzò, si stese sul divano e cominciò a lacrimare e disse: 'non posso credere che un amico mi abbia traditò». 
A raccontare l'episodio è il giudice Alessandra Camassa, ex pm a Marsala quando il magistrato assassinato dalla mafia era a capo della Procura. Camassa sta deponendo al processo per favoreggiamento alla mafia al generale dei carabinieri Mario Mori. 
«Ebbi la sensazione netta - ha proseguito- che avesse ricevuto da pochissimo una notizia e che fosse ancora sconvolto. Tanto da sfogarsi con le prime persone entrate nella sua stanza». 
Il magistrato ha spiegato di non avere fatto domande ulteriori a Borsellino per imbarazzo. 
«Ero così imbarazzata - ha sostenuto - che quasi cambiai discorso. Pensai a uno sfogo personale e non volli essere invadente». «Quando allora ascoltai quello sfogo - ha concluso - non lo ricollegai ad alcuna attività d'indagine. Pensai a un problema personale, per questo non ne parlai dopo la strage. Se fossi stata chiamata a testimoniare prima probabilmente l'avrei detto». 
Il giudice Camassa ha raccontato l'episodio per la prima volta il 14 luglio del 2009 ai pm di Caltanissetta.
Rispondendo poi, durante il contro esame alle domande dell'avvocato di Mori e Obinu, Basilio Milio, il giudice Alessandra Camassa ha ribadito: «se l'avessi capito di chi parlava il giudice Borsellino quando parlava di un amico che lo aveva tradito, lo avrei raccontato subito». 
Parlando dei suoi rapporti con il giudice Borsellino ha ribadito: «forse per una comunanza di carattere si era creato tra noi subito un rapporto di amicizia, si era creato un rapporto di particolare affetto e legame e la nostra frequentazione andava al di là del rapporto professionale». 
Nel febbraio del '92 Borsellino lasciò la Procura di Marsala, dove lavorava all'epoca la Camassa e fu nominato Procuratore aggiunto di Palermo. «Ma io ero applicata alla Dda, nata l'anno prima - dice ancora - e quindi almeno una volta la settimana venivo alla Procura di Palermo per seguire ulteriori atti di indagine e per riferire notizie di indagine al dottor Borsellino. Anche dopo la strage di Capaci. Lo vidi per l'ultima volta il 4 luglio '92».

Etichette:

Massimo Russo, Palermo, mafia, Alessandra Camassa, Paolo Borsellino, Caltanisetta, Notte Criminale


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