- Il miele deriva dalla trasformazione biochimica del nettare.
- Questo, raccolto dalle api bottinatrici dai fiori, viene ceduto alle api magazziniere che si occuperanno di “fabbricarlo”.
- La goccia di nettare, pressochè microscopica, viene passata rapidamente e rigurgitata da un’ape all’altra, concentrata ed arricchita con apposite secrezioni ghiandolari particolarmente ricchi di enzimi: man mano che viene eliminata l’acqua e lo zucchero di fa dominante, il nettare diventa miele. Il prodotto finale è dunque una sostanza predigerita.
- Il miele viene depositato dalle api negli alveoli dell’arnia, dove verrà raffinato, in modo da conferirgli l’aspetto definitivo.
- Le api operaie lo depongono negli alveoli e battono le ali per assicurare una buona ventilazione ed eliminare ancora un pò dell’acqua in eccesso.
- Solo a questo punto si provvederà alla chiusura degli alveoli (opercolatura) con la cera, in modo da conservare il prodotto senza rischi di fermentazione.
PROPRIETA’
- La composizione del miele, dipende principalmente dalla composizione del nettare ( o dei nettari) che lo costituiscono, e secondariamente, da fattori esterni come l’andamento meteorologico, i metodi di raccolta e di estrazione.
- Esiste pertanto un’infinita varietà di mieli con consistenza liquida o cristallina, colore variabile dal giallo paglierino al bruno scuro, passando per toni verdastri o rossicci, gusto e aromi diversi.
- Nel miele, si rileva la presenza di fruttosio, glucosio, saccarosio, maltosio ed altri zuccheri, alcuni dei quali si formano per attività enzimatica durante la maturazione del prodotto.
- Sono poi rilevabili sostanze aromatiche, acidi organici ed inorganici (tra cui aldeide butirrica, formaldeide, acetaldeide, acido citrico, acetico, formico, butirrico, ecc…) diverse proteine (albumine, globuline, ecc…)e tutti i principali aminoacidi essenziali.
- Contiene vitamina B1, B2, B6, vitamina C, E, K. Tra i sali minerali si nota una presenza, anche se minima, di sodio, potassio, calcio, manganese, cobalto, cromo, nichel, litio, zinco. Dalle analisi di laboratorio, si riscontra inoltre la presenza di fattori ormonali quali acetilcolina e vari steroidi, antibatterici ed antibiotici.
IMPIEGO
- Il suo alto valore energetico (320cal / 100gr.), contribuisce a rendere il miele un alimento eccezionale, estremamente valido come carburante naturale negli sforzi fisici, brevi o prolungati che siano.
- L’ideale sarebbe consumarlo abitualmente almeno per tutto il periodo autunnale e invernale in occasione della prima colazione, sostituendolo allo zucchero bianco.
- Rispetto a quest’ultimo infatti, il miele non provoca un alterazione nel metabolismo dei grassi, con conseguente sviluppo di sovrappeso.
- Dalle numerosissime sperimentazioni, si può anche asserire che il miele possa vantare qualità riequilibranti del sistema nervoso; svolgere un’azione regolatrice delle funzioni dell’apparato digerente attraverso una regolazione della flora batterica intestinale; attuare un’efficace azione batteriostatica e antibiotica; riequilibrare la patologia cardiocircolatoria.
- Gli vengono inoltre riconosciute proprietà emollienti, febbrifughe, sedative, diuretiche, antianemiche, pertanto può essere considerato un vero e proprio medicamento.
- La somministrazione di miele per via orale è certamente la più naturale. In caso si intendesse assumerlo con intenti specificatamente terapeutici, la dose consigliata sarà estremamente varia secondo la persona e le applicazioni.
- Il consumo minimo di mantenimento, viene indicato per un adulto nella dose di un buon cucchiaio da minestra. La dose può essere ampiamente superata in numerosi casi, ma dovrebbe essere competenza del medico definirla in funzione di ciascun individuo.
- Il miele potrà essere spalmato anche su tartine, sciolto in un pò di acqua, in bevande come infuso di erbe, latte, caffè di orzo, non troppo calde in modo da non distruggere i principi attivi, o assunto con alimenti tipo lo yogurt.
- E’ consigliabile non conservare il miele per periodi troppo lunghi e l’ideale sarebbe quello si consumarlo nell’arco di un anno, tenendolo al riparo dalla luce e dal calore, in modo da evitare il progressivo indebolimento degli enzimi che vi sono contenuti.
- In cucina, non è solo un dolcificante e, a seconda dei cibi, a cui viene aggiunto, può evidenziare il sapore di certi ingredienti. Si presta egregiamente soprattutto nella preparazione di torte, creme, budini e dolci in genere.
- Nella cosmesi è ampiamente utilizzato per le sue proprietà idratanti, emollienti e lenitive, nella preparazione di unguenti come latti, saponi, shampoo e maschere.
ALCUNI TIPI DI MIELE
Miele Millefiori: i mieli più diffusi sul mercato hanno origine da una grande varietà di pollini che testimoniano una provenienza multiflorale. Si possono schematicamente dividere in due categorie : di pianura e di montagna.
I primi si raccolgono più precocemente e fanno registrare una preponderanza di trifoglio, lupinella, erba medica e colza. Hanno odore e gusto poco pronunciati e sono preferibilmente da tavola.
I secondi, raccolti più tardivamente, sono più scuri e aromatici, con gusto pronunciato.
Generalmente più “naturali” dei mieli di pianura, dato che si presume provengano da zone esposte ad un minor grado di inquinamento ambientale, sono più ricchi di proprietà e possono trovare una destinazione terapeutica in casi di malattie polmonari, infezioni intestinali e urinarie.
Il colore del miele non è comunque di per sé indicatore di qualità: testimonia solo la diversità degli ingredienti di partenza.
Miele monoflora: Quando l’apicoltore ricorre alla pratica del nomadismo, cioè allo spostamento calcolato delle api in diverse zone di fioritura, è possibile ottenere il miele monoflora, raccolto appunto in zone in cui le api hanno bottinato solo e sempre lo stesso tipo di fiore (per quanto vengano considerati uniflorali quei mieli in cui il polline di una sola specie botanica raggiunga almeno il 45% del totale).
Miele di abete: di colore molto scuro, quasi nero, fortemente aromatico, con sapore assai gradevole, è ritenuto un ottimo antisettico polmonare e delle vie respiratorie (bronchiti, tracheiti, riniti, influenze)in grado di produrre effetti febbrifughi, espettoranti, spasmolitici.
Deodorante, è indicato per chi soffre di alitosi.
Miele di acacia: di colore chiaro, ambrato, trasparente, odore dolce, sapore delicato, aspetto tipicamente liquido, è particolarmente indicato per poppanti e bambini, specie se hanno infiammazioni alle mucose delle vie respiratorie e gastrointestinali, purchè non sia pastorizzato.
La sua ricchezza di levulosio lo rende tollerabile, in piccole dosi, anche ai diabetici. Gli si riconoscono anche proprietà blandamente lassative.
Miele di arancio o di agrumi: di colore chiaro, profumato, di sapore gradevole, gli si attribuiscono proprietà antispasmodiche e sedative, che lo rendono consigliabile in caso di nervosismo, ansia ed insonnia.
Ha potere cicatrizzante ed è indispensabile nel trattamento delle ulcere. Mescolato con tè ghiacciato è un ottimo dissetante.
Miele di Eucalipto: di colore variabile, da chiaro a grigio scuro, gusto particolarmente aromatico, granulazione fine, è uno dei mieli più ricchi di enzimi.
Gli vengono riconosciute proprietà antiasmatiche, anticatarrali, antispasmodiche, emollienti, calmanti della tosse, antisettiche delle vie respiratorie, delle vie urinarie e dell’intestino. Efficace contro la cistite urinaria, lo si usa anche come vermifugo e cicatrizzante delle affezioni della bocca.
Miele di biancospino: di colore lievemente ambrato, sapore dolce e gradevole, profumato, di aspetto leggermente granuloso, viene ritenuto il “miele dei cadiaci”; è consigliato in caso di ipertensione, palpitazioni, angina pectoris, arteriosclerosi, spasmi, convulsioni. E’ anche indicato in caso di insonnia.
Miele di tiglio: di consistenza pastosa e colore variabile dal giallo chiaro al verdolino o bruno in caso di melata. Ha un profumo assai pronunciato. Gli si riconoscono proprietà calmanti e antispasmodiche che lo rendono consigliabile soprattutto in casi di nervosismo ed insonnia.
Miele di timo: di colore ambrato scuro, aroma e gusto pronunciati, cristallizzazione irregolare.
E’ ritenuto un potente antisettico generale da impiegare in caso di pericolo di malattie infettive, ma anche come disinfettante dei bronchi e dell’intestino.
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