Foto da Spinoza.it
E insomma le cerimonie di inaugurazione sono diventate minimali. Non ce n’eravamo accorti. Però qualcosa è balzato all’occhio durante quella mezz’ora: i bambini e le bambine che palleggiavano con un pallone legato alla loro gamba, gli alberi da famiglia Addams, il mocassino di Pitbull e gli spazi vuoti nello stadio, mai citati dalla Rai né inquadrati da vicino dalla regia internazionale. A proposito di Rai, tra un tweet di papa Francesco e un altro, si sono anche degnati di parlare degli scontri tra manifestanti e polizia che avvenivano fuori dall’Arena Corinthians di São Paulo. Certo, il come lo hanno fatto poi è un altro paio di maniche: festa rovinata, black block infiltrati, ma noi vi offriamo un pacchetto fighissimo e abbiamo gli studi vista (due?) Pan di Zucchero. Non il cristo redentore, dopo che gli hanno dovuto togliere la maglia azzurra sotto minacce della diocesi di Rio de Janeiro.
Per fortuna a un certo punto sono arrivate le 22, il momento del calcio d’inizio di Brasile-Croazia. Noi di Calcio Romantico, al solito, ci schieriamo con le squadre che sulla carta hanno meno possibilità di vincere, anche se ieri sera, a maggior ragione considerando la squalifica di Mandžukić, la Croazia sembrava destinata a recitare il ruolo di vittima sacrificale. Invece poi vediamo le formazioni e scopriamo che Nico Kovać schiererà un 11 estremamente offensivo, considerando che davanti alla difesa c’erano Modrić e Rakitić, non proprio due incontristi. I padroni di casa iniziano blandi e lasciano qualche spazio agli avversari, che con una percussione di Olić passano sorprendentemente in vantaggio grazie a un tocco sfortunato di Marcelo, che per sicurezza ci hanno fatto vedere e rivedere grazie alla tecnologia “off-line” e “a prova di hacker” con cui la FIFA vedrà se i palloni sono entrati in porta o meno. Oh questo era dentro, meno male.
Insomma autogol, Brasile sotto e Alberto Rimedio che già inizia a parlare del Maracanazo. I verdeoro nel primo tempo non ci sono e non spaventano più di tanto un Pletikosa ormai quasi brizzolato alla Nikopolidis. La canutezza, però, non è solo fascinosa, è anche sintomo di scarsi riflessi, a quanto pare. Lo si vede quando Neymar scaglia una pur angolatissima ciabattata dalla distanza. Il portiere croato non fa quel passo in più per arrivarci e si accascia al suolo con avvilente tristezza.
io dice che tuffo di #pletikosa era perfetto per parare tiro di #montolivo #BrasileCroazia #Mondiali2014
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) 12 Giugno 2014
E va bene, 1-1, pensavamo che il Brasile si fosse sbloccato, ora inizierà a prendere a pallonate la povera Croazia, dicevamo. E invece no, il centrocampo di Scolari, dopo un buon avvio di ripresa, ha continuato ad avere estrema difficoltà in mezzo alle maglie a scacchi. Solo Oscar ha provato a fare qualcosa di buono, Hulk quasi impalbabile, Paulinho ancora peggio. Il tempo passava e la Croazia reggeva bene, finché Fred, forse al suo terzo pallone toccato (ma già sappiamo che sarà il capocannoniere del mondiale, giusto?), dopo un “contatto” in area cade a terra e l’arbitro Nishimura non ha dubbi, regaliamo questo rigore al Brasile. Neymar segna, 2-1, ma Rimedio tira di nuovo in ballo il Maracanazo, perché nei mondiali del 1950 i verdeoro, all’esordio, vinsero 4-0 grazie a una doppietta… Aggiungiamo che anche nel 1950 si giocava in 11 contro 11, ci sono tutti gli estremi affinché la storia si ripeta. Comunque, mentre Olić era impazzito e tentava continuamente piroette e veroniche e Julio Cesar salvava la baracca sui tiri di Modrić e Perišić, Oscar chiudeva la partita penetrando facilmente nella difesa croata e concludendo di punta alle spalle di Pletikosa, anche stavolta non proprio all’altezza. Finisce quindi 3-1, e la nostra memoria corre a un altra partita d’esordio del Brasile, cioè quella del 2002 contro la Turchia. Vedere come sono andate le cose per credere, così vi godete anche voi di nuovo il gol di Hasan Şaş. E a proposito di Brasile-Turchia, ci siamo anche ricordati che in occasione della semifinale, sempre del Mondiale 2002, era stato Ronaldo a segnare di punta trafiggendo Rüştü.
Corsi e ricorsi storici? Speriamo di no va’, un altro Byron Moreno non lo reggeremmo.
daniele