Il lockout non ha fermato uno dei momenti più attesi dai grandi appassionati di basket e videogiochi, ovvero l’uscita di NBA 2K12 (per PS3, Xbox360, PC, Wii, PSP), la simulazione cestistica di 2KSports da qualche anno regina incontrastata nel settore, la più venduta e apprezzata nel mondo. Le recensioni dei siti specializzati hanno dato al gioco valutazioni altissime, vicine alla perfezione (9.5 su 10), sottolineando come gli sviluppatori siano riusciti a fare un ulteriore passo avanti rispetto al prodotto dello scorso anno, NBA 2K11, considerato a suo tempo il massimo.
Qualche effetto il lockout lo ha avuto perchè sulla copertina del gioco non ci sono le stelle di oggi, ma quelle di ieri, come Michael Jordan, Larry Bird o Magic Johnson. Inoltre non sono stati creati i rookies scelti all’ultimo Draft (saranno probabilmente inseriti in qualche aggiornamento quando scatterà ufficialmente la stagione), mentre ci sono, e ci mancherebbe altro, le 30 franchigie attuali. La più grande novità, oltre alle migliorie per quanto riguarda la grafica, la definizione, la giocabilità (aumentato un gameplay già sorprendente ricco nella versione precedente), riguarda la possibilità di giocare con i giocatori e le squadre che hanno fatto la storia dell’Nba.
Nella modalità NBA’s Greatest, potrete scendere in campo e rigiocare 15 match che hanno segnato la storia della Lega mentre successivamente si possono utilizzare 36 squadre storiche che verranno sbloccate pian piano (qui i roster completi), tra cui Celtics e Lakers degli anni ’60, quelli di Russell e Jerry West, i Bucks di Oscar Robertson, i Knicks di Frazier e Monroe, i Sixers di Doctor J, i Celtics di Bird, i Lakers di Magic e Kareem, i Pistons di Isiah Thomas, i Bulls di Jordan e Pippen, i Jazz di Stockton e Malone, i Magic di Penny e Shaq e i Rockets di Olajuowon.
Il punto forte di questa modalità, oltre ai roster, è la perfetta, maniacale caratterizzazione del contorno. Si parte dalle divise, riadattate a seconda dell’epoca, per passare poi ad una serie di filtri visivi in grado di ricreare quella visione un pò sbiadita e sfocata dei catodici dell’epoca o addirittura una partita in bianco e nero. Il livello di perfezione è tale da arrivare alla ricostruzione dei palazzetti “vintage” e alla riproduzione delle schermate televisive degli anni. Si chiude poi in bellezza con l’audio “rovinato” tipico del commento mono oppure via radio, a cui però si affiancano gli speker moderni.
Insomma, un gioco imperdibile, che potrebbe certamente alleviare l’attesa di una stagione che tarda a cominciare.
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