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Nba preview: Central Division

Creato il 22 ottobre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Bulls Media Day Basketball Questo potrebbe essere l’anno buono per rivedere i Chicago Bulls sul trono della division, dopo il colpo Boozer e l’arrivo del fucile Korver. Con la partenza di LeBron James, il regno dei Cleveland Cavs è ufficialmente morto, ma la squadra ha comunque il talento per poter ambire ad un posto playoffs. Lotterà con i Pistons, perchè i Milwaukee Bucks paiono un gradino sopra, almeno a livello dei Bulls, dopo le ottime aggiunte estive. Si annuncia l’ennesima annata anonima per gli Indiana Pacers.

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1 - CHICAGO BULLS

STARTING FIVE: PG D. Rose, G R. Brewer, AP L. Deng, AG C. Boozer, C J. Noah. All. T. Thibodeau.

Cosa va - Persa la corsa ai free agent più ambiti, i Bulls non si sono scoraggiati e hanno puntato sul piano B, ovvero prendere giocatori di sistema che potessero colmare le lacune della squadra. Boozer dà finalmente quel pericolo che serviva in post, Korver è il tiratore che mancava mentre Brewer, Bogans e Kurt Thomas sono giocatori in grado di sostenere le esigenze difensive del nuovo coach Thibodeau. In più ci sono certezze come Rose, Noah, per cui i Bulls hanno detto no anche a Melo Anthony, e Gibson. La squadra ha tutto per vincere la division e imporsi nei playoffs.

Cosa non va - E’ ora di tornare a vincere. La division è un obiettivo credibile e va centrato. Ci sono dubbi sulla reale consistenza di Rose, grande talento ma forse poco carismatico per fare il leader. Noah lo è ma non ha il talento del trascinatore. La squadra è solida ma anche parecchio nuova, quindi bisognerà vedere come tutti si adatteranno al nuovo coach e alla presenza di un giocatore condizionante come Boozer.

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2 - MILWAUKEE BUCKS

STARTING FIVE: PG B. Jennings, G J. Salmons, AP C. Maggette, AG D. Gooden, C A. Bogut. All. S. Skiles. .

Cosa va - La squadra ha sorpreso tutti lo scorso anno, andando anche ad un passo dal secondo turno dei playoffs. Bogut ha mostrato di essere centro da All Star Game, Jennings è un motore insostituibile e il duo Delfino-Ilyasova ha dato grandi segnali, anche ai Mondiali. Le aggiunte di Gooden, Maggette e Douglas-Roberts portano esperienza, atletismo e punti ad una squadra che ha riconfermato Salmons e attende il rientro di Redd. Hanno tutto per infastidire le big.

Cosa non va - Riconfermarsi è sempre difficile. Bogut deve recperare dall’infortunio, Jennings è atteso a fare meglio dell’anno passato, così come tutti gli altri. Coach Skiles è una garanzia ma non sarà facilissimo gestire tutti quei giocatori, più o meno tutti dello stesso ruolo, ovvero esterni con punti nelle mani e voglia di palla in mano. Poi bisognerà vedere col ritorno di Redd….

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3 - DETROIT PISTONS

STARTING FIVE: PG R. Stuckey, G R. Hamilton, AP T. Prince, AG C. Villanueva, C B. Wallace. All. J. Kuester.

Cosa va - John Kuester ha un anno in più di esperienza da head coach, e questo non può che giovare. Oltre tutto Rip Hamilton e Prince stanno bene e giocheranno fin dall’opening night garantendo punti, esperienza e leadership. Stuckey è atteso alla definitiva esplosione e questo sembra l’anno giusto. I Pistons hanno qualche lacuna nel settore lunghi ma Maxiell, Villanueva e il rookie Monroe non sono così male. In panchina anche due super tiratori come Gordon e Daye. Ah, c’è anche T-Mac. Squadra profonda: possibili gli ultimi posti per i playoffs ad est.

Cosa non va - Wallace, Hamilton e Prince portano lo spirito dei vecchi Pistons ma forse è ora di cambiare del tutto perchè questa squadra ha bisogno di chiudere col gruppo del titolo 2004 e ripartire. Farlo con Stuckey, Maxiell, Monroe e Daye, più Jerebko, out per un po’ per infortunio. I playoffs non sono utopia ma serve chiarezza su alcuni ruoli, come quello di Ben Gordon, strapagato per fare il backup di Rip. E anche Villanueva deve dimostrare di valere quello stipendio. Da non escludere trade in corso di Hamilton e Prince.

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4 - CLEVELAND CAVALIERS

STARTING FIVE: PG M. Williams, G A. Parker, AP J. Moon, AG A. Jamison, C A. Varejao. All. B. Scott.

Cosa va - L’addio di James è stato un colpo durissimo. Ma la voglia di rivincita e dimostrare al Re che si può fare anche senza di lui è tantissima. Coach Scott è più che una garanzia; e poi i giocatori, che ora avranno la possibilità di esprimersi al meglio. Mo Williams e Jamison saranno le stelle, sostenuti da Varejao, per la prima volta con reali responsabilità. Io metterei un dollaro sulla definitva esplosione di JJ Hickson: vedo tanto Stoudemire in lui. Poi ci sono Session e Gibson, due atletoni come Moon e Joey Graham, un verticale come Hollins e il dimenticato Powe, decisivo nel titolo 2008 dei Celtics. In pre season ha improssionato la guardia congolese Eyenga: da osservare.

Cosa non va - Sfiga! Il Re ha mollato il regno e Cleveland è tornata semplicemente “the mistake on the lake“. Probabilmente il miglior treno per il titolo è passato: ora bisogna ripartire. Il talento c’è, il mix tra esperienza e gioventù è buono, con un coach carismatico come Byron Scott. L’est è molto competitivo e centrare i playoff non sarà facile perchè manca una vera stella, difficile trovare un leader emotivo e carismatico nel roster e nessuno dei lunghi presenti è una reale minaccia. La voglia di rivincita c’è ma non credo sia sufficiente…

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5 - INDIANA PACERS

STARTING FIVE: PG D. Collison, G B. Rush, AP D. Granger, AG T. Hansbrough, C R. Hibbert. All. J. O’Brien.

Cosa va - Faccio abbastanza fatica a riempire questo paragrafo… C’è certamente molto talento giovane, con Granger, più maturo dopo l’oro mondiale, la prima scelta Paul George, un play di sicuro valore come Collison. Ci sono atleti veri, un buon allenatore che conosce il gioco come O’Brien. Inoltre, i Pacers hanno pescato Lance Stephenson al secondo giro dell’ultimo Draft, forse il giocatore con più potenziale del lotto.

Cosa non va - Ecco, partiamo da Stephenson: dopo una summer league con lampi da futura star, si è sparato su un piede gettando la ragazza dalle scale. Manette e comunità di Indianapolis in rivolta. Il roster è mal assortito con tantissimi giocatori tra i ruoli di 2 e 3, nessuna ala forte affidabile e pronta (Hansbrough e McRoberts al momento non danno troppe garanzie), e un centro come Hibbert che è un assoluto enigma. In più la questione TJ Ford, che non avrà minuti con Collison e l’emergente AJ Price, ma non accetta buyout. Si annuncia l’ennesima stagione anonima, che porterà 25-30 vittorie: poche per i playoffs, troppe per la lotteria. La città è sempre più distante: c’è il rischio che i Pacers debbano cambiare aria.


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