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NCAA: la grande stagione di Ohio State

Creato il 11 febbraio 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

108007484JR006_OHIO_ST_ILLINOIS I Buckeyes di coach Thad Matta sono la squadra numero 1 del ranking e non hanno ancora perso una gara in stagione. 24-0 il loro attuale record, secondo miglior bilancio nella storia dell’ateneo: il primo dice 32 vittorie di fila. Sono ovviamente primi anche nella dura Big Ten Conference, di cui detengono il titolo 2010. Già, il 2010: l’anno passato la squadra girava attorno a Evan Turner, giocatore dell’anno e meritato vincitore del Naismith Award. Il ragazzo di Chicago è poi stato scelto col n.2 al Draft da Philadelphia ma la sua prima stagione Nba è totalmente anonima. Tutt’altro invece l’annata del freshman Jared Sullinger, l’uomo che ha preso il posto di Turner come go-to-guy di Ohio State.
Il lungo sta facendo faville, è nettamente la miglior matricola della Nazione e con Nolan Smith di Duke, Kemba Walker di Connecticut e Jimmer Fredette di BYU, è un serissimo candidato a giocatore dell’anno.
Il numero 0 dei rossi viaggia a 18 punti e 10 rimbalzi di media ma soprattutto si sta dimostrando immarcabile per qualsiasi avversario grazie ad un mix devastante di potenza e tecnica, spalle e fronte al canestro. E poi è una garanzia quando la gara si decide. I Buckeyes hanno infatti vinto 6 delle ultime 10 gare con finali tiratissimi, in cui decisivi sono stati i tiri liberi o la grande difesa impostata da coach Matta, ormai definitivamente nella cerchia dei grandi coach collegiali.

APTOPIX Purdue Ohio St Basketball
Il successo dei Buckeyes non è ovviamente solo Sullinger. La squadra si fonda sui tre reduci delle ultime stagioni, che con Sullinger superano i 30 minuti di media sul parquet. Il junior William Buford, giocatore che può occupare i tre ruoli da esterno, dà atletismo e cambio di ritmo (13.6 punti di media); e i due senior, David Lighty e Jon Diebler. Lighty è la guida spirituale, il leader in campo, quello che vuole la palla quando conta (12.5 punti e 4 rimbalzi di media); Diebler (nella foto) è invece il cecchino della situazione, un tiratore incredibile da qualsiasi distanza, dal palleggio, da scarico o in uscita dai blocchi (11.2 punti di media col 48% da tre).

Ottimo l’impatto anche delle altre due matricole a Ohio State. L’ala DeShaun Thomas è un giocatore polivalente, mancino, che ha anche tiro da tre punti. Viaggia a 9 punti di media in meno di 16 minuti di campo. Ma la vera sorpresa è il playmaker bianco Aaron Craft, che spesso e volentieri gioca nelle fasi bollenti delle partite. E’ il miglior assistman della squadra a 4.6 assistenze di media, gioca 28 minuti e arriva a 7 punti col 43% dall’arco. Sta dimostrando maturità, capacità di guidare la squadra e ha oscurato avversari ben più quotati come McCamey nella gara vinta sul campo di Illinois.

Ci sono ancora sette gare prima di chiudere la regular season, poi ci sarà il torneo della Big Ten e la March Madness. Le trasferte sono insidioisissime, a partire dalla prossima contro Wisconsin, n.13 della nazione. Poi in casa di Purdue e Penn State. A Columbus arriveranno Michigan State in piena crisi, Indiana, Illinois e Wisconsin, nell’ultima partita stagionale alla Value City Arena.

Alcune immagini della grande cavalcata di Ohio State


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