Il vaso, questo oggetto conosciuto che vaga alle pendici di librerie, si abbarbica su impervie mensole, ricopre sovraccarichi scaffali tentando di accordarsi quotidianamente con l’arredamento circostante al fine di trovare il perché della sua esistenza è in realtà uno splendido oggetto, un vero complemento d’arredo che dona l’impronta giusta all’ambiente nel quale si inserisce.
Sebbene il mito di Pandora abbia potuto scalfire l’immagine di un oggetto da sempre così utile e indispensabile (per portare l’acqua, per conservare i cibi), siamo dell’idea che una casa senza vasi equivale a una casa senza fiori e per silloggismo, una casa senza fiori perde fascino ed eleganza. Ovviare quindi all’inconveniente che si potrebbe creare è semplice: basta far sposare questo elemento d’arredo con il profilo che lo circonderà e anche un semplice vaso diventerà un importante protagonista della vostra casa.
La terracotta è sicuramente il materiale primitivo e primigenio per eccellenza, e anche se oggi la funzione di contenitore è un po’ mutata (sempre in riferimento a cibi e vino o acqua) l’attenzione che suscita un vaso in terracottà è sempre alta. Come, infatti, non rimanere colpiti da una creazione come questa di Ceramiche Libere, che danno forma artistica a una materia plastica sì, ma semplice come la terracotta?
L’arte si materializza in forma più contemporanea in un vaso particolarissimo come quello di Dot design: in realtà il vaso con la sua forma classica, di per sé, non esiste. Essa però, si compone di due vasetti laterali che con le loro forme sinuose creano l’immagine classica a cui siamo tutti abituati. Una formula originale che interpreta la voglia di design.
E come non parlare del riciclo creativo che con Un1co trova la sua massima realizzazione! Quando una bottiglia di detersivo non incontra il macero ma viene avvolta da una colata d’oro per suggestionare e stupire chi la osserva, siamo di fronte al compimento di un atto di generosità nei confronti del mondo: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. L’aforisma di Lavoisier lo spiega perfettamente.