L’obiettivo è comune, ritornare ai vertici dell’NBA, così come la strategia con il quale raggiungerlo, cioè potenziando la squadra con l’aggiunta di elementi da “usato sicuro” con ancora qualcosa da dire nella lega. Rimandando ancora di un anno i progetti di rifondazione della squadra, Los Angeles Lakers e New York Knicks lavorano sottotraccia lontano dalle operazioni clamorose di altre franchigie al fine di “far quadrare i conti” ed ottenere la formula vincente per arrivare all’anello.
Entrambe le squadre hanno iniziato sin da subito a ridefinire i “poli” nord e sud del proprio gioco: entrambe sono andate alla caccia dello stesso playmaker, Steve Nash (il quale ha scelto LA), quindi New York ha riportato nella grande Mela Jason Kidd (sulla sponda opposta dove Kidd ha lasciato splendidi ricordi) ma sopratutto è intenzionata a pareggiare ogni offerta per la rivelazione della scorsa regular season, Jeremy Lin.
Los Angeles ha riconfermato sin da subito Andrew Bynum come centro titolare, senza però allontanare il desiderio di arrivare a Dwight Howard.
New York è in queste ore vicinissima a firmare Marcus Camby free agent dopo l’esperienza a Houston.
Entrambe le franchigie hanno contratti divenuti indigesti (Gasol da una parte, Stoudemire dall’altra) e considerando anche il monte salari già molto alto (LA paga stipendi per circa 80M$, NY fino a quasi 60M$) i margini di manovra sono quanto mai limitati, sopratutto in ottica di potenziamento della squadra attraverso elementi utili alla causa (non per forza superstar).
E come se non bastasse, il pirotecnico mercato NBA sta riportando nel novero delle contender squadre che sembravano derelitte o quasi. Due nomi a caso: New Orleans Hornets (rifondati sul talento di Antony Davis) e Brooklyn Nets, che a suon di milioni (in barba al salary cap) hanno convinto Deron Williams a restare e lavorano per aggiungere Superman alla lista già ben fornita di super-giocatori.
Senza dimenticare che Miami ha ancora “fame” di titoli NBA, Minnesota con Rubio sano (ed con un mercato aggressivo) punta a ritornare ai playoff e Chicago cerca di riprendere il filo del discorso da dove si era interrotto.
Benchè sia ancora troppo presto per fare previsioni, c’è da scommettere la prossima stagione NBA sarà davvero per palati fini, ed ogni franchigia è attesa da scelte di mercato che possano portare frutti per gli anni a venire oppure regredire nell’anonimato fino alla prossima prima scelta al draft.