Obama tra i finanziamenti di Hollywood e quelli di Facebook
Dopo la polemica sulle tecniche anticoncezionali incluse gratuitamente nella nuova riforma sanitaria, per Obama si prospetta un nuovo dilemma elettorale.
Se il compromesso raggiunto sulla gratuità dei trattamenti anticoncezionali potrebbe aver assicurato al presidente sia i voti dell’elettorato cattolico sia quelli delle femministe, paladine dei diritti di scelta delle donne, non è detto che Obama possa riuscire a far la stessa cosa con altre due rilevanti fonti di voti e finanziamenti in apparenza in netto contrasto.
Stiamo parlando dell’entertainment legato ad Hollywood, tradizionalmente schierato con i presidenti democratici e del settore dell’hi tech, legato a Internet e ai computer.
Se il mondo del cinema resta nettamente in testa per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti elettorali al partito democratico e ad Obama in particolare, anche le grandi compagnie collegate all’informatica, dalla Microsoft, a Google, da Facebook a Twitter, hanno iniziato a giocare un ruolo di rilievo proprio in questo campo.
Ad esempio, al 30 settembre 2011, il comitato nazionale democratico aveva ricevuto oltre 1 milione di finanziamenti in più da Hollywood che da Silicon Valley (il luogo dove si trova la maggior parte delle più importanti imprese legate al mondo informatico), tuttavia, la distanza tra i due settori si è accorciata sempre di più.
Dal 2007 a oggi, le imprese informatiche hanno donato al partito democratico oltre 52 milioni di dollari, ben dodici in più rispetto al periodo precedente, quello che va dal 2001 al 2006.
L’influenza di Silicon Valley sul partito democratico cresce quindi in maniera esponenziale ed è per questo che il presidente Obama ha dovuto fare qualcosa per ringraziare i suoi nuovi sostenitori.
A metà gennaio la Casa Bianca ha preso posizione contro due proposte di legge del Congresso, lo Stop Online Piracy Act (noto come Sopa) e il Protect IP Act (o Pipa), due norme che, se approvate, avrebbero svolto una dura azione di contrasto alla pirateria online e all’indebita riproduzione di dvd.
La ragione addotta da Obama per opporsi a tali leggi era la necessità di garantire la libertà di espressione e la completa apertura della rete e delle sue potenzialità. Una motivazione nobile che però nasconde anche la intenzione di fare un favore a quelle imprese legate all’informatica e a Internet che potrebbero essere danneggiate da tali leggi.
Dopo il colpo al cerchio, Obama ha voluto dare anche un colpo alla botte. Infatti, qualche giorno dopo, nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente ha esortato la Cina a prendere misure più severe per contenere la duplicazione illegale di dvd e altri prodotti multimediali.
Poi, nei giorni successivi Obama si è recato a eventi di raccolta fondi sia ad Hollywood sia con grandi big dell’informatica e di Internet. Non deve essere facile destreggiarsi tra gli interessi contrastanti di due industrie così distanti fra loro, tuttavia, almeno fino a novembre, Barack Obama dovrà continuare a mediare tra l’una e l’altra perché i finanziamenti che queste possono garantire alla sua rielezione e al suo partito sono troppo importanti.