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Operazione anti truffa tra Veneto e Lazio.
Creato il 06 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleLa squadra Mobile padovana sta operando unitamente alla Squadra Mobile di Roma ed alla Sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato presso quella Procura, impegnata in analoga indagine coordinata dal pm romano Pierluigi Cipolla in cui sono coinvolte alcune delle persone colpite dai provvedimenti. Il gruppo criminoso, composto da ulteriori 15 persone, deferite all'autorità giudiziaria, operava su tutto il territorio nazionale, prediligendo il Nord Italia.
Le indagini della squadra Mobile euganea avevano preso le mosse dalla denuncia del titolare di una ditta di autonoleggio di veicoli per il furto di una Bmw X6, reimmatricolata in Romania.
Il sodalizio criminale effettuava acquisti telematicamente o telefonicamente presso società che vendevano prodotti di varia natura (caffè, macchinette per il caffè, strumenti per l'edilizia, idropulitrici, carrelli attrezzi per officine, videocamere di sorveglianza, materiale informatico ecc.) che accettavano il pagamento in contrassegno, teoricamente ritenuto uno dei più sicuri in quanto effettuato all'atto della consegna della merce. In realtà il gruppo pagava in contrassegno al corriere, utilizzando assegni bancari/postali che solitamente provenivano da conti correnti chiusi, naturalmente scoperti e/o aperti utilizzando documenti rubati, smarriti o falsi.
La merce, ordinata utilizzando i nomi di società fittizie o realmente esistenti, ma non operative e risultate estranee ai fatti, veniva consegnata presso alcuni depositi nella zona di Roma all'esterno dei quali venivano solitamente affissi i cartelli delle varie ditte per il tempo strettamente necessario a ricevere i corrieri. Tutta la merce veniva subito rivenduta tramite ricettatori “professionisti”, organicamente inseriti nell'organizzazione.
Un altro settore criminale nel quale il gruppo si è dimostrato particolarmente attivo, era il noleggio di auto e/o veicoli commerciali che poi venivano immediatamente espatriati verso la Romania o l'Ungheria per essere riciclati; molti veicoli, in collaborazione con l'Interpol, sono stati poi recuperati in Romania ed altri in Ungheria.
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