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Passa il tempo...eccome se passa!

Creato il 23 maggio 2013 da Selena
Ai miei occhi é sempre piccino, mi preoccuperó di lui per sempre, poi lo guardo da lontano mentre gioca nel parco, mentre si arrampica, scende da uno scivolo alto che a me farebbe paura, lo vedo mescolarsi tra i bimbi dell'asilo che oggi han portato al parco, lui si siede con loro che fanno merenda dopo avermi chiesto un pezzo di pane, e ride, parla, si diverte. Un ometto di quasi 3 anni fra 2 giorni.
Questo ometto l'ho portato a Nerja la settimana scorsa, per farlo stare alcuni giorni con suo padre che non vedeva da 21 mesi. Il mio ometto era entusiasta dell'aereo, e di tutto ció che vedeva. Ha lasciato la Spagna a 15 mesi, l'ha rivista ora che sta per compiere 3 anni, eppure ricordava. Ricordava suo padre, che lui adorava, ricordava il Balcón de Europa, dove lo portavo ogni giorno a veder il mare, dove lui ha mosso i primi passi tanto tempo fa, ed ora che é grande correva su quel Balcón, dietro ai piccioni, contento, a suo agio, nel paesello che l'ha visto nascere.
La gente l'ha viziato, riempiendolo di regali, di cioccolatini, di sorrisi e complimenti, e lui timido si nascondeva dietro a me. La gente si ricordava di noi dopo ben 21 mesi di lontananza e mi chiedeva quando saremmo tornati. La gente ci parlava, non come nel paesello friulano che non ci salutano quasi.
La gente lo riconosceva per i suoi occhi azzurri, quegli occhi che son come il mare di Nerja che lui tanto ama.
Il mio ometto che parla un miscuglio di italo-spagnolo capiva tutto, capiva quel che gli dicevano, capiva la lingua e le abitudini, capiva che aveva fatto parte di quel luogo, e si sentiva subito a suo agio come se non l'avesse mai lasciato. Di giorno l'ho fatto camminare per le vie di Nerja, senza riuscire a vederla tutta, perché l'ometto ha comunque i suoi limiti e forse il passeggino avrei dovuto portarmelo via. Ma la notte crollava sul letto e in un minuto si addormentava, per svegliarsi presto, stranamente, lui che é un dormiglione, forse non voleva perdersi niente di quei pochi giorni in patria.
Il mio ometto si é arrabbiato con me all'aereoporto mentre salutavamo il padre. Chissá quando lo rivedrá. Chissá quando si rivedranno. E mi dispiace, perché per fortuna l'ometto non ricorda le nostre litigate degli ultimi mesi insieme, e con noi sta bene, si diverte, si sente amato, e questo é l'importante.
Preferirei per lui che ci avesse entrambi vicini, sarebbe piú semplice, ma é contento.
A Nerja me lo diceva, sono contento mami, e questo mi rallegrava, era contento li come ora é contento qui, perché sa che non gli mentivo quando gli dicevo papi vive in Spagna e lavora, e l'ha visto lavorare, ha visto dove vive, ora sa che quel che gli dico é vero, lo vedo piú rilassato, contento anche ora che siamo tornati qui in Italia, come se si fosse tolto un peso.
Non ti ha abbandonato, ometto mio, tuo padre vive lontano, questo é tutto, e non ci é possibile vederci spesso come tutti vorremmo. Magari un giorno te ne andrai da lui per qualche settimana, mese, forse deciderai di star con lui, non lo so, la vita non si sa mai come va, ma per ora sei felice, e questo é l'importante, sai che ti amiamo, che nessuno ti ha abbandonato, che anche se c'è la distanza hai due case che ti accolgono e delle persone che ti amano.
Il mio ometto fra 2 giorni compie 3 anni, é grande, lo vedo nelle foto scattate la scorsa settimana, lo vedo non con gli occhi di una madre, e mi accorgo di quanto sia cresciuto, delle sue espressioni felici, tristi, capricciose, ruffiane. Vedo quegli occhi color del mare, e penso a quando lui non c'era, a come tutto era piú semplice, al tempo che avevo per me, al tempo che non era mai poco. Il tempo con lui é cambiato, le mie abitudini anche, non c'è piú niente di ció che ero prima di lui.
Ed ora che cresce e ogni giorno che passa riusciamo a prenderci piú spazi, ad uscire, a fare piú cose insieme, adoro ogni giorno passato con lui, come quei giorni a Nerja in cui mi seguiva ovunque mentre io rivedevo i posti che tanto amo, e lui sgambettava accanto a me, stanco ma contento. Gli aperitivi immancabili al bar, la paella in Playa Burriana, la coppia di amici italiani, la gente del posto, la festa di San Isidro, e il ricordo che 3 anni fa eravamo lí ed io neanche immaginavo che di li a 10 giorni l'avrei avuto tra le mie braccia con un mese in anticipo dalla presunta data di nascita. E poi tutto é diventato caotico, stancante, pressante, ad un ritmo troppo elevato, ma a cui ci si abitua.
Il mio ometto ha 3 anni e come spesso dico un giorno gli racconteró di me, di lui, delle sue due patrie, di questa vita strana che abbiamo. Per ora solo gli dico che mancano 2 giorni al suo compleanno, e mentre lui venerdí notte dormirá addobberó la casa per la sua festicciola, aspettando di vedere l'espressione di sopresa la mattina seguente.

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