Pavimento pelvico ed incontinenza : i chiarimenti dell' esperta .

Avevamo con un primo post iniziato a parlare di un problema che esiste ed é poco conosciuto: l ' incontinenza urinaria e la salute del pavimento pelvico .Soprattutto non sono note e molto conosciute le pratiche per migliorarlo e risolverlo .
Grazie alle vostre domande che abbiamo girato alla nostra esperta la Dottoressa Marina Causa che ci ha mandato il suo parere di tecnica .
"Voglio ricordare quanto sia importante, prima di tutto, la valutazione iniziale della disfunzione, necessaria per l'elaborazione di un progetto riabilitativo personalizzato, atto a risolvere il problema riscontrato in sede valutativa.
L'esercizio che viene intrapreso, oltre che essere un esercizio mirato al rinforzo della muscolatura del PP è altresì un esercizio di apprendimento motorio suddiviso in fasi, quali:
1. la presa di coscienza della contrazione muscolare del PP
2. l'eliminazione dei compensi muscolari concomitanti alla contrazione del PP
3. l'automatizzazione di quel particolare gesto motorio in tutte le attività della vita quotidiana
Il fisioterapista, in particolar modo, oltre a servirsi di terapie strumentali come l'elettrostimolazione e il biofeedback, attribuisce un ruolo di magistrale importanza alle tecniche manuali, alla rieducazione respiratoria e alla rieducazione posturale, fondamentali per il raggiungimento dell'obiettivo preposto.
Il BFB viene attuato attraverso l'utilizzo di un'apparecchiatura
in grado di registrare l'attività muscolare del muscolo pubo-coccigeo.
L'attvità muscolare viene visualizzata , attraverso un tracciato, su uno schermo che la pz e la fisioterapista possono vedere .


La rilevazione elettromiografica viene attuata attraverso l'utilizzo di sonde intravaginali monopaziente, capaci di rilevare la contrazione ed il rilassamento del m. PC .

Nello stesso tempo si può altresì rilevare l'attività muscolare di compenso dei muscoli circostanti ( m.adduttori, m.addominali,m.glutei ) attraverso l'utilizzo di elettrodi di superficie posti su di essi e collegati anch'essi all'apparecchiatura.
In questo modo siamo in grado di controllare l'attività muscolare del m.pubo-coccigeo in concomitanza con l'attività muscolare dei muscoli che circondano il pavimento pelvico e di conseguenza inibire , se necessario, il loro intervento.
Il BFB è un utile mezzo di valutazione dell'attività muscolare (Fasica, tonica e di resistenza) del m. pubo-coccigeo, di rieducazione del pavimento pelvico in tutte le sue fasi e come comparatore della valutazione manuale della fisioterapista, essendo un mezzo oggettivo e non soggettivo.
Inoltre è molto utile nel tener attiva la collaborazione della pz rendendola parte attiva nell'esercizio; la pz riesce a capire meglio l'esercizio che deve svolgere e con quale parte del suo corpo svolgerlo, vede i suoi progressi fino al raggiungimento dell'obiettivo finale ovvero quello di rinforzo e controllo del suo pavimento pelvico in tutte le attività della sua vita quotidiana .
FES
L'elettrostimolazione funzionale consiste nella trasmissione di uno stimolo elettrico al muscolo pubo-coccigeo attraverso l'utilizzo di sonde intravaginali monopaziente capaci di trasmettere l'impulso elettrico in modo uniforme in tutto il muscolo.
Viene utilizzata sia per incrementare la forza del pavimento pelvico, sia per inibire le contrazione del detrusore muscolo che avvolge e fa contrarre la vescica; si chiama funzionale perchè la pz ogni qualvolta sente la stimolazione , cerca di contrarre il muscolo attivamente e non "subisce" in questo modo passivamente la terapia.
L'elettrostimolazione viene altresì usata come trattamento antalgico , nelle sindromi dolorose del pavimento pelvico come ad esempio la dispareunia.
Per quanto riguarda l'utilizzo di coni o palline, direi che , per ora, quella dei coni mi sembra la scelta più adeguata , almeno nella mia esperienza professionale.
Aiutano a rinforzare la muscolatura perineale.
Se ne consiglia l'utilizzo nell'incontinenza da sforzo, dove però non vi sia prolasso degli organi pelvici e dove non vi sia ipertono del pavimento pelvico. Possono essere utili come esercizio di autotrattamento domiciliare , dopo un training riabilitativo.

Interessante è anche l'utilizzo dei dilatatori vaginali ,in caso di dolore pelviperineale , sempre come coadiuvanti al trattamento.

Una volta che la pz ha completato il suo ciclo riabilitativo e riacquistato il controllo sul suo perineo da tutti i punti di vista, allora sicuramente sarebbe utilissimo continuare ad esercitare quella specifica parte muscolare della quale ella stessa si è riappropriata."
Sperando di aver chiarito anche voi, come noi, con questi due post qualcosa sull' argomento vi invitiamo a mandarci domande, quesiti e curiositá che gireremo alla nostra esperta. Certi che abbiamo trovato una persona molto preparata ed appassionata del suo lavoro e soprattutto disponibile a qualsiasi chiarimento.