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Pelo Malo – (Bad Hair) di M. Rondòn: “l’amore materno negato”

Creato il 02 novembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:

“Junior, un bambino riccioluto, sogna di avere i capelli stirati e sua madre Marta un reintegro lavorativo come sorvegliante; entrambi vivono in stretto contatto, entrambi inseguono desideri diversi, tra i due non c’è empatia ma distanza priva d’affetto”.

La venezuelana Mariana Rondòn con “Pelo Malo” giunge alla sua terza regia dopo aver co-diretto con  Marité Ugàs ”A la medianoche y media” nel 1999, e “Postales de Leningrado” nel 2007, attraverso il quale si è distinta per le sue scelte coraggiose legata al genere drammatico/catastrofico. Con il drammatico “Pelo Malo”  Rondòn focalizza la sua attenzione sui sentimenti umani messi in scena, attraverso un rapporto conflittuale e distaccato, tra una madre austera e un figlio sognatore, entrambi immersi in un contesto contemporaneo che trae ispirazione dal dramma popolare ambientato in quartieri suburbani e degradati di Caracas tra strade congestionate dal traffico cittadino ed edifici anonimi e fatiscenti. L’ultima opera della regista e sceneggiatrice riesce pertanto a raccogliere larghi consensi positivi dalla critica cinematografica mondiale ricevendo il prestigioso premio “Choncha de Oro” al “San Sebastiàn International Film Festival” come miglior film nel 2013, un’ottima accoglienza al “Festival Internazionale del cinema di Toronto” sempre nel 2013 e numerosi premi internazionali tra cui il “Fipresci” a Kerala, il “Gran Premio” a Blarritz e il “Premio Rivelazione” al “Festival di San Paolo”. Un’opera intensa che prende forza dall’adolescente protagonista interpretato dal talentuoso Samuel Lange Zambrano.

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Junior (S. L. Zambrano) vive la sua infanzia in un sobborgo periferico e degradato di Caracas con la madre Marta (Samantha Castillo), una donna vedova e disperata per aver perso il lavoro di sorvegliante, e un fratellino minore al quale la madre dedica maggiori attenzioni. Junior non trascorre il suo tempo libero giocando con i suoi coetanei, ma preferendo la compagnia della piccola “Nina”, vicina di casa (Maria Emilia Sulbaràn), e di Mario (Beto Benitez) un uomo maturo da cui è attratto. Junior si sente privato dell’affetto più importante, “quello della madre”, rivolgendo la sua attenzione a due ingenui desideri; avere i capelli lisci da esibire in occasione di una foto scolastica e sognare di cantare e ballare per un gruppo pop, atteggiamenti nati per sopperire alla mancanza d’affetto di una madre troppo autoritaria. Marta non accetta di buon grado le frequentazioni del figlio guardando all’uomo con sospetto e pensando che nel bambino, di soli nove anni, si nascondano precoci tendenze gay. Junior subisce un duro rimprovero verbale da parte di Marta, intenzionata a mandarlo dalla nonna Carmen (Nelly Ramos), quest’ultima poco preoccupata degli ambigui atteggiamenti e desideri del nipote, ossessionato dalla sua immagine. La madre Marta, invece, vorrebbe vedere suo figlio adattarsi rapidamente alla società venezuelana, dove per poter sopravvivere bisogna dimostrare una buona dose di virilità maschile, ma Junior è solo un bambino sognatore privo di malizia ed ignaro dei motivi per cui hanno ammazzato il padre da cui ha ereditato i capelli crespi, ed ancora troppo piccolo per comprendere il peso politico e autoritario di Caracas e del suo paese rivolto a Chavez, padre della rivoluzione ormai versante in condizioni critiche.

M. Rondòn con “Pelo Malo” mette in scena un dramma gender bender vivace e attento ad ogni sua piccola sfumatura contestualizzata attraverso una retrospettiva ambientata a Caracas, metropoli ostile, immersa in una realtà povera e degradata ai bordi di una periferia urbanizzata. Il film lascia spazio ad una visione abbastanza ampia del contesto sociale del paese, dove si evidenzia il tipo di cultura matriarcale attraverso la fotografia e in fase di riprese, non è casuale che tutti i personaggi femminili non siano affiancati da amanti o mariti. La figura maschile si limita a quella adolescenziale e frivola di Junior alla scoperta del sesso e contrapposta alla madre Marta autoritaria e dominante ma eternamente disorientata dal mondo del lavoro, elemento di garanzia e di stabilità per lei e per i suoi figli. Sul rapporto madre/figlio la regista Rodòn evidenzia alcuni aspetti: “Ho voluto mettere in dubbio l’amore materno; è una questione istintuale o un dovere incondizionato? Le emozioni non sono un dovere”.

Attendiamo impazienti il film venezuelano “Pelo Malo” diretto da M. Rondòn e prodotto da “Sudaca Films” in uscita il 30 Ottobre 2014. “Un’opera cinematografica che darà ampio spazio a discussioni orientate sul rapporto madre/figli”.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

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