Ieri sera, dato che sono a Napoli, dato che ho incontrato i vecchi amici, dato che la serata non prometteva scintille, dato tante altre contingenze ci si è messi a sragionare su discorso “Napoli deve cambiare”, “ci vuole cultura della legalità”, “una città troppo chiusa in una cultura millenaria che marcisce”. Io ho sfoderato tutto il mio buon senso post leghista da terrone immigrato, poi però oggi, mi rendo conto che questi discorsi lasciano il tempo che trovano, è troppo facile criticare Porta a Porta e poi teatralizzarne una puntata su Napoli e i suoi problemi… però qualcosa di saggio è stato detto. Tra un elogio della pizza e un “non ci posso credere che ci sono ancora i parcheggiatori abusivi” è sbucato fuori un pensiero buono. Un pensiero che non ha a che vedere solo con Napoli, ma che vale per tutto questo nostro paese cattolico,apostolico e pure romano. Il pensiero è questo: l’unico apporto realmente creativo che può rivitalizzare la nostra cultura può venire da altre culture, dalle migrazioni. Ovvio, non è stato il mio piccolo cervello comunista a partorire questo pensiero, però credo sia vero, è un buon pensiero. Come è vero che tutte le pippe sulla cittadinanza, ius soli, ius sanguinis… sono solo stronzate, scorie di nazismo, insomma che si buttino a mare e si lascino sparare dalla guardia costiera, i nostri politici e quelli di mezza UE, perchè non hanno capito una cippa dell’Italia, dell’Europa, del Mondo, del futuro. E so anche il motivo di questa loro ignoranza totale, loro, i loro figlioletti, poveri bimbi, li hanno sempre mandati alle scuole private cui ogni tanto donano camionate di soldi nostri, così non sanno che nelle scuole pubbliche di Napoli ci sono ragazzini con gli occhi a mandorla che portano la maglietta di Cavani e così a Milano, Roma, ovunque, cambiano solo i colori del club , per il resto i bambini delle razze se ne sbattono, hanno ben altro cui pensare. La mia generazione, quella dei miei genitori e le altre precedenti sono cresciute in un mondo di bianchi cattolici, il che non è un male assoluto, ma oggi è un limite, perchè quel mondo non esiste più e dovremmo tutti ritornare a scuola.
PS: quel tipo vestito di bianco che ieri portava la bandiera olimpica e che tremava ed era ammalato e che tutti si sono commossi, bisogna starci attenti, è uno che mena, mena sopratutto i razzisti.