Ho terminato da qualche giorno la lettura di “Lettere sulla creatività” di Fëdor Dostoevskij.
Si potrebbe forse pensare a una prefazione un poco più aggiornata (in quella presente nel libro, circa 160 pagine, editore Feltrinelli, si parla di Gorbaciov e perestrojka), ma questi sono dettagli.
Avrei da ridire sul titolo, per quel riferimento alla creatività che di questi tempi è così di moda… Giuseppe Pontiggia non lo amava perché (diceva) sposta l’attenzione sull’autore, e questo nella società dello spettacolo è necessario, anzi, quasi un dovere.
Lui preferiva invenzione.
Non è però questo l’argomento del post.
Perché Dostoevskij è attuale?