Gli arresti e i sequestri di mercoledi a Milano non raccontano solo di manette che si chiudono ai polsi di quattro usurai che operavano con imprenditori e commercianti. La storia di ieri racconta molto di più. Innanzitutto dice che il lavoro fatto dalla Dia e dal sostituto procuratore Mario Venditti è un lavoro fatto con discrezione e pazienza: intercettazioni telefoniche, ambientali , accertamenti bancari e patrimoniali, tutti in due anni di paziente studio del fenomeno che va guardato oltre lo strozzinaggio.
Il punto centrale di tutta l’operazione è il fatto che a gestire indirettamente tutto il giro di usura siano persone che non lavorano “in solitaria” ma che fanno riferimento a forme criminali di alto livello. E a Milano l’alto livello corrisponde alla ‘ndrangheta.
Ci sono riusciti , e da anni, a infilarsi nella società civile, nella politica, nell’imprenditoria e ora han preso il posto delle banche. Banche di un certo tipo chiaramente, dove ti strozzano con interessi stratosferici e se salti un pagamento non c’è la telefonata del direttore o la lettera raccomandata. C’è la violenza. Quella che ti lascia il segno oltre i danni fisici, quella che si abbina alla paura, al terrore che non sei solo tu l’utilizzatore di quei pugni ( quando va bene).
A Milano Elio Nestola, Vito Moro, Dario Pandolfi e Giovanni Forti facevano questo. “Vendevano” denaro al 40% di interessi a imprenditori disperati e affossati da quel Basilea 2 che ha portato le banche, quelle vere, a perdere l’unico ruolo positivo che potevano avere nella vita di aziende e famiglie: prestare denaro.
Quindi il quesito è giusto porselo: quando avremo il CCC? Credito Camorristico Campano o la Banca Popolare dell’Ndrangheta ? E’ questo il destino che ci si prospetta? Quello che può sembrare una boutade rischia di essere lo scenario, più scuro ma reale. C’è sempre stata l’usura, anche a Milano, magari sotto altre forme, meno virulenta ma certamente non a buon mercato. La differenza oggi è che i canali da cui arriva lo strozzinaggio sono canali pericolosi, di gente che non ha molto rispetto della vita e della dignità umana, molto più di ieri.
Chi è costretto a rivolgersi a loro è sicuramente arrivato all’ultimo stadio, uno stadio da cui si può uscire, da cui si deve uscire perché vita e libertà non sono barattabili con nessuna moneta.
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