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Pisa: vendicano “sgarro” staccando orecchio a rivale. 2 gli arresti e 2 i ricercati
Creato il 05 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleNon ci sono infatti penitenze che tengano se non la punizione e questa, spesso, è fisica. Si paga con la vita o si lascia il ricordo di non sbagliare più per la vita.
E’ quanto successo a Pisa dove uno sgarro è stato punito con un raid di inaudita violenza. Pianificata nei dettagli ai danni di un tunisino di 30 anni, la spedizione prevedeva di prelevarlo nella centralissima piazza Garibaldi a Pisa, caricarlo in auto, picchiarlo selvaggiamente, accoltellarlo e marchiarlo a vita con un morso che gli ha strappato parte dell'orecchio destro.
Dopo quasi un mese di indagini i carabinieri hanno arrestato padre e figlio con l'accusa di sequestro di persona, lesioni personali aggravate e rapina. L'episodio risale al 7 dicembre scorso. In manette sono finiti un tunisino di 47 anni e suo figlio, italiano 20enne , bloccati nella pizzeria di cui sono titolari in pieno centro e già noti alle forze dell'ordine per reati legati agli stupefacenti. Secondo i carabinieri di Pisa, i due hanno voluto punire un altro tunisino, anche lui con precedenti per droga, che aveva avuto una lite con il ventenne in una discoteca di Viareggio (Lucca).
Quando il giovane ha raccontato tutto a suo padre, l'uomo ha deciso che quello sgarro doveva essere lavato con il sangue: così, insieme ad altri due complici, tuttora ricercati, ha pianificato il blitz che è scattato nella tarda serata di qualche giorno successivo. In due hanno prelevato la vittima caricandola a forza su un pick up dove attendevano padre e figlio: qui è stato malmenato e poi abbandonato in una strada della periferia, dopo esser stato accoltellato alla schiena, colpito alla testa violentemente con una mazza da baseball che gli ha provocato una lesione permanente all'occhio destro. Infine, il giovane che aveva avuto la lite con lui si è vendicato, strappandogli un pezzo d'orecchio.
Alla vittima sono stati anche rubati circa 3.000 euro in contanti, soldi che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il tunisino aveva in tasca perchè, avuto sentore negli ambienti frequentati dai nordafricani di essere bersaglio di una possibile vendetta, voleva abbandonare la Toscana.
«Vicende come questa, che toccano il cuore di Pisa, non possono rimanere irrisolte e per questo ringrazio a nome mio e della città i carabinieri per le indagini svolte». Ha detto il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, commentando la notizia dell'arresto di padre e figlio. «Voglio ringraziare anche i cittadini - ha aggiunto Filippeschi - che hanno fornito notizie utili alle indagini, senza tirarsi indietro e che, raccontando la dinamica dei fatti, hanno permesso alle forze dell'ordine di ricostruire la vicenda e risalire ai colpevoli».
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