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Primo Piano Film Cose nostre – Malavita di L. Besson

Creato il 18 ottobre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

18 ottobre 2013 •

 

COSE NOSTRE – MALAVITA: L’anti-gangster movie tutto da ridere

Dopo un film poderoso come The Lady, biopic sul premio Nobel per la pace birmano Aung San Suu Kyi, il prolifico cineasta francese Luc Besson deve aver avuto voglia di una netta sterzata di tono. Leggerezza, ironia, ritmo incandescente sono alla base del suo nuovo film Cose Nostre – Malavita (titolo originale, più sintetico e incisivo: The family), ovvero quasi due ore tra massacri e risate.

Un anti-gangster movie, un film sulle goffagini, le crisi interiori, i deliri e le gaffes di un gruppo agguerrito di malavitosi. Da una parte c’è il pentito per eccellenza, Robert de Niro in grande spolvero, nel ruolo del capofamiglia dei Blake/Manzoni, famiglia decisamente sui generis (e criminale nel midollo – anzi, nel dna) trasferitasi in un paesino della Normandia e perennemente sotto scorta, e sotto il vigile controllo dell’impeccabile agente Tommy Lee Jones. Dall’altra, i malavitosi in rivolta, quelli che vogliono vendicarsi e farla pagare sia al pentito che alla sua sgangherata famiglia. Nel mezzo, una serie irresistibile di gags, con duelli dialettici esilaranti e spunti da screwball comedy, perchè l’intento, come svela lo stesso regista, è chiaro: “Non vogliamo prendere in giro nessuna cultura in particolare: vogliamo prendere in giro tutti, dai francesi agli americani. Io ho vissuto in entrambi i paesi, mi diverto troppo a ironizzare sulle rispettive manie”.

Humour mescolato a violenza, botte femministe a suon di racchette (fantastica Dianna Agron, nel ruolo della figlia adolescente tormentata ma vendicativa) e ritorsioni ambientaliste (De Niro che trascina un sanguinante manager responsabile dell’acqua “nera” del rubinetto per la strada), senza contare esplosioni per capriccio (Michelle Pfeiffer è una deliziosa moglie e madre piromane) e bullismo per gioco (John D’Leo, un mafioso versione teenager).

Film Cose Nostre Malavita

L’umorismo nero, costante del cinema di Besson, qui trionfa anche grazie al sovvertimento studiato di tanti clichè, dalla classica bionda angelica che si scopre picchiatrice selvaggia ai ragazzini finto-ingenui (tutt’altro che tali) che salvano i genitori, passando per la derisione di temi tutti attuali come la xenofobia. Così il regista: “Lo humour del film deriva principalmente dalle incomprensioni e le tensioni tra la nuova famiglia e le famiglie del posto. Nella campagna francese, chiunque, dal prete locale al salumiere, fino all’idraulico, cercano di approfittarsi un po’ degli americani, convinti che siano pieni di soldi. Fa ridere pensare che Giovanni Manzoni non sia uno dei tanti: se gli fai uno sgarbo o provi a fregarlo, lui zac, ti ammazza”.

Racconto divertente e divertito di una sorta di nuova famiglia Addams malavitosa, irresistibile e incorreggibile, tratto dalle pagine di “Badfellas” di Tonino Benacquista, Cose nostre – Malavita è anche un omaggio a Quei bravi ragazzi, 23 anni dopo. Non a caso tra i produttori esecutivi spicca Martin Scorsese, che nel corso della pellicola non viene citato solo implicitamente: c’è una scena in cui Robert De Niro, in un cineclub, assiste alla proiezione stessa di Quei bravi ragazzi, con lo sguardo fiero, ipnotizzato e divertito. Insomma, un crime-movie tutto da ridere. Adatto, va da sé, a tutta la famiglia.

di Claudia Catalli per Oggialcinema.net


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